AS ROMA NEWS – Arrabbiata. Perplessa. Adirata. Nervosa. Alterata. Allertata. Preoccupata. Diciamo pure incazzata. È la fotografia della società Roma che, certo, a questo punto della stagione, non si aspettava di doversi domandare, ancora una volta, dove è l’errore. Perché l’errore c’è e stavolta si vede pure. Ora c’è da concludere nel miglior modo possibile questa stagione provando a darle quella dignità che chissà dove è finita. Ma, anche se è sacrosanto dire, come fa Di Francesco, che i bilanci si fanno alla fine, in qualche occasione si possono tracciare anche strada facendo. E il bilancio che fanno a Trigoria è che c’è bisogno di una ripartenza. Qualcuno la chiamerà rivoluzione, in ogni caso punto e a capo. Pur con la consapevolezza che alle spalle ci saranno sette anni con zero tituli, polemiche, veleni, antipatie manifeste e non, un ambiente che sono dieci anni che è in attesa di ritrovarsi in piazza vestito di giallorosso per festeggiare una vittoria, pure minore, comunque una vittoria per poter dire come Gigi Proietti alla fine del monologo in quel capolavoro che è Febbre da cavallo, su chi sia il giocatore, «ho vinto, signor giudice, questo è il giocatore».
James Pallotta non è certo contento di come le cose stanno andando in questa stagione. Questo non vuol dire che Eusebio Di Francesco (che ieri a Trigoria ha parlato a lungo con la squadra nel chiuso dello spogliatoio e lo ha fatto con grande durezza) sia a rischio. Tuttaltro. Il presidente è arrabbiato con tutti, nessuno escluso, ma è anche vero che pur a fronte di un contratto biennale, i conti si faranno alla fine. Se la Roma non dovesse centrare l’obiettivo della qualificazione alla prossima Champions League nel primo anno in cui ai gironi vanno le prime quattro, è una conseguenza che quel biennale non avrebbe più la forza del momento della firma. Fermo restando che nelle intenzioni c’è ancora la convinzione, in particolare di Monchi che ha scelto il tecnico, che la cosa migliore sarebbe quella di dare continuità tecnica piuttosto che ripartire con il quindicesimo allenatore in altrettante stagioni.
Ma il tempo degli esami è soprattutto per i calciatori. Dire che la società è delusa, è un eufemismo. Sia dei singoli che del gruppo. Ci si domanda che fine abbiano fatto i Nainggolan, Dzeko, Strootman, Manolas, Fazio, Perotti, El Sharaawy, Florenzi della passata stagione quando erano stati lo scheletro di una squadra capace di ottenere ottantasette punti e ventotto vittorie in campionato. Non si vuole neppure pensare che il motivo possa essere il rinnovo contrattuale di quasi tutti i citati. Semmai c’è il dubbio che ci sia una colpevole assuefazione alla sconfitta, cioè che non si provi quel dolore per l’insuccesso che fu la cosa migliore detta da Aurelio Andreazzoli nel suo breve e tormentato passaggio sulla panchina romanista. È questa, quella dei giocatori, la delusione più grande che avverte la società che, pure, anche in questa stagione, a forza di rinnovi ha garantito il secondo monte ingaggi più sostanzioso del nostro campionato. Da un paio di mesi, peraltro, il direttore sportivo ha cambiato l’approccio societario nei confronti dello spogliatoio e dei singoli. Ci sono stati diversi colloqui collettivi, ma anche parecchi confronti ad personam, tutti improntati alla durezza piuttosto che a giustificazioni o alibi, con l’obiettivo di dare un’anima a squadra e giocatori. La risposta è stata pessima. In questo senso se Pallotta è logicamente arrabbiato, non ci vuole Einstein per capirlo, lo è ancora di più el señor Monchi. Arrivato con l’etichetta di vincente da Siviglia dove si era divertito, aveva vinto e garantito plusvalenze da applausi al suo club, in dieci mesi romani ha scoperto l’altra faccia della medaglia. La faccia, inquadrata dalla televisione, con cui seguiva gli ultimi minuti del tracollo con il Milan, diceva tutto.
E con quella faccia ieri, nel primo pomeriggio, è volato a Boston, seppur con un po’ di ritardo rispetto alla tabella di marcia, conseguenza della neve che ieri ha travolto la nostra città . È partito da solo. Con lui doveva fare la trasvolata dell’Atlantico anche il capo scouting Vallone che invece è rimasto qui. Oggi trascorrerà l’intera giornata con il presidente. I due hanno un appuntamento. Con una società americana di quelle cosiddette di Big Data, ovvero società che brevettano nuovi, più veloci e sofisticati metodi di scouting. Un aspetto del calcio del terzo millennio a cui da sempre Pallotta è molto sensibile. Una volta finito l’incontro con la società americana, i due continueranno a stare insieme per tutta la giornata. Per fare un quadro generale del momento, ma anche per immaginare eventuali strategie di mercato. Perché a oggi queste strategie si possono soltanto immaginare. Il budget che ci sarà o no, dipenderà da molti fattori che solo nelle prossime settimane potranno diventare realtà oppure no. Ovvero: la qualificazione diretta alla prossima Champions League con tutto il suo carico di cash, il passaggio di un altro turno della stessa coppa e pure qui ci sono in ballo diversi quattrini, l’arrivo, finalmente, di un main sponsor. Prima di tutto questo, sarebbe inutile tracciare linee definitive. Fermo restando che Monchi già sta lavorando sui tre possibili scenari. Il ds farà rientro a Roma nella serata di mercoledì. Sperando di trovare una Roma in grado di dare segnali di vita in vista di questo finale di stagione.
(Il Romanista, P. Torri)


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alza la voce….ahahahahaahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah
che branco di pagliacci!!
STADIO
Per voi il Silenzio non è … sarebbe d’Oro.
Il Silenzio,Entità a voi sconosciuta…perchè induce alla riflessione…alla meditazione…all’oblio.
grande presidente, mi raccomando rinnovi il contratto a Florenzi e pellegrini (almeno 3 mln netti a stagione) perchè loro sono romani e romanisti!
e già che ci siamo un altro aumentino a nainggolan ci sta tutto!
……articolo fake !
Aldilà dell’articolo provocatorio, perché la società dovrebbe essere arrabbiata? In Champions il passaggio del turno è solo una nostra speranza visto che il passaggio agli ottavi è stato visto come un traguardo epico…in campionato siamo lì, insieme a quelle che rappresentano la mediocrità del calcio italiano, per cui l’unica verità è che nessuno potrà arrestare la crescita esponenziale di questa società .. grazie pallotta.. ho sempre desiderato un presidente come te, innamorato della Roma e soprattutto grande manager
Fa piacere leggere finalmente una presa di coscienza da parte di una persona che fino a ieri contestava apertamente la Società .
Vuol dire che vuoi bene alla Roma.Benvenuto tra noi Romanisti…
ahahahahahah…..Zenone, guarda che era IRONICO….
Pure Zenone..
Io e Amedeo : Affinità elettive…di Goethe,non di Marione…
Mi fa ridere questo continuo riferimento all’Ambiente:
La Roma ha qualche milione di tifosi in italia e nel mondo, una Proprieta’Americana,sede logistica a Boston/Londra,Dipendenti da ogni parte del Pianeta Terra, Siti ufficiali in 5/6 lingue, ed ancora si parla di “Piazza” ed “Ambiente”
l’ambiente sta dentro Trigoria
E quindi?
Niente, Benjo. Questo è pagato da Pallotta per scrivere stupidaggini qui.
E questo è il prezioso risultato.
però…è colpa delle radio romane.
Già perché in difesa, giocava Furio Focolari, e davanti, ci stava Marione.
Il problema di Roma, non sono le radio, che magari non vengono sentite né da giocatori, né da dirigenti…quanto la stampa romana.
“se avessi avuto una grande stampa romana…” cit. Sensi.
Poi i giocatori (quelli che si muovono sul prato verde con i disegnini bianchi, che ha volte fanno gol) stanno a Roma, ma questo è un solo un piccolo dettaglio nel fantastico mondo del novello giuoco del calcio di step
a volte, ovviamente
Grande Benjo…basta una sola parola x spiegare e racchiudere tutta la sostanza del sig pallotta
Ma quali esami per i calciatori!Ancora servono prove sul senso di appartenenza e di attaccamento alla maglia?Il presidente può disporre ma ad intervenire devono essere altri, in primis l’allenatore e poi il direttore sportivo Se i giocatori se ne fregano del piazzamento in campionato, mi sembra logico che chi di dovere, debba regolarsi di conseguenza per ingaggi e rinnovi…Se ci ridimensioniamo come squadra, è necessario farlo anche economicamente.La cosa triste è che ci rimettono principalmente i tifosi. Non la vedo bene per il futuro.Di sicuro serve intelligenza da parte di tutti, anche se i calciatori hanno già abbondantemente dimostrato quale sia il loro intendimento.Quindi esortiamo la società ad intervenire con tutti i mezzi a sua disposizione per mettere fine a questo scempio.
Comunque la si giri e la si pensi i risultati sul campo sono il risultato della gestione di un club di calcio (a partire dal maggiore azionista). Adesso rimboccarsi le maniche ed evitare il collasso (siamo in corsa per il 4° posto e per i quarti di CL); orgoglio e determinazione. Forza Roma!
TT, forse volevi scrivere “siamo in corsa per il 3° posto”. Maledetto correttore…
P.S. condivido il senso del tuo post.
Kawa, ho detto 4 posto a titolo prudenziale (il momento è quello che è e ci aspetta il San Paolo), solo perchè è l’ultimo per la CL.
L’avevo capito, caro TT, ma come hai ben detto, ora più che mai, ci vogliono orgoglio e determinazione. L’inda non ci è superiore e gli sbiaditi devono stare sotto, come sempre! Il terzo posto e i quarti di CL sono fattibili e obbligatori. Daje
Roma caput mundi. E non è uno slogan della Curva Sud ahahh ma chi è impegnato ad asciugare gli scogli di un’ isola avrà forse prospettive diverse ahahhah
A fabbri’ vorrei sapere che c’hai da ride, a me girano le palle e parecchio! I nostri grandi campioni si afflosciano alle prime avversità , però vogliono ingaggi da Top. 14 allenatori in 14 anni, il male è vecchio e va estirpato una volta per tutte. Chi vuole giocare nella Roma deve dare tutto, altrimenti la porta sanno dove sta. Chi sei sei, se giochi e sputi sangue bene sennò grazie e arrivederci. Voglio vedere 11 lupi in campo non 11 pecorelle. FORZA MAGICA ROMA
Correggo no and ma sbs cioè stepbystep
Scrivo di rado perché odio i corruttori dei cell
Comunque, in questa storia brilla, per assenza la figura di Francesco Totti.
Chi meglio di lui, ex calciatore che ha diviso lo spogliatoio con buona parte di questi giocatori, ma anche con lo stesso allenatore, e ora, nel ruolo di dirigente a fianco del DS, potrebbe capire, ascoltando la voce stessa dei protagonisti, e spiegare, quale sia il “male” di questa Roma?
Ma ammettiamo pure che lui abbia capito, e che quindi la società stessa lo sappia, ma che per iperscrutabili motivazioni non s’intenda renderli pubblici.
Chi meglio di Totti potrebbe in un momento come questo cercare di fare da collante fra squadra società e tifosi, considerato che c’è una stagione da salvare?
Veramente, se resterà così defilato, sarà la certezza di un ruolo tutto di apparenza.
Subito dopo ha, giustamente, parlato.
Ci voleva.
Pssss ce so rimasti un paio de giocatori forti (Allison su tutti), ecco venneteve pure quelli e stamo a posto!!
Presidente CACCIA Di Francesco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io caccerei te dal Forum…
PALLOTTA BLA BLA BLA
Il Presidente Mr. J.J. Pallotta non BLA…TERA ,bensì parla correttamente la lingua degli Stati Uniti d’America,non dello Stato libero di Bananas.
Dai Monchi non c’è problema, tu sai come farlo contento, fagli i conti delle plusvalenze che realizzerai a giugno (mi raccomando rigorosamente entro il 30) e poi caviale e champagne (che ve frega) o anche “spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè…..”no ma questo a Detroit mica a Boston.
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.