La Roma apripista e a «sue» spese

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AS ROMA NEWS (ILTEMPO, E.MENGHI) – Quando un evento straordinario diventa abitudinario si fa più fatica a dargli il risalto che merita. Ma il settore famiglie ideato dalla Roma nel 2011 resta straordinario e deve essere da esempio. Purtroppo la Lega non aiuta molto la società giallorossa, che in 14 giornate è scesa in campo per 9 volte in notturna e delle 5 rimanenti una era il derby, quindi off-limits per i bambini, un’altra era lontana dall’Olimpico e un’altra ancora si giocava alle 18, non proprio notte fonda ma comunque meno a portata dei baby tifosi. Soltanto contro Sassuolo e Atalanta lo spicchio dei Distinti Nord è stato preso d’assalto: non si trattava di un big match, ma a un bambino importa poco. È l’orario a fare tutta la differenza del mondo.

L’iniziativa della Roma è stata spesso snobbata, anche se i numeri parlano di un settore sempre più pieno: un’idea che la Roma ha portato avanti a sue spese rinunciando a vendere a prezzo «pieno» quei biglietti offerti a costi ridottissimi alle famiglie (altro che iniziativa a costo zero per tamponare la squalifica di una curva). E non si è mai sentito nessun coro insultante partire dalle bocche dei piccoli tifosi romanisti, che allo stadio ci vanno per cominciare a coltivare una passione che li segnerà nel tempo, accanto al proprio papà e alla propria mamma, o perché no anche ai nonni. I bambini sono contenti e i genitori risparmiano.

Bastano 37 euro per due adulti e un under 14 per i match «normali», mentre per le partite di cartello, come la prossima con la Fiorentina, il prezzo sale a 52 (ma è già sold out: sono 19 mila i biglietti venduti finora). Ma ne sarebbero serviti 45 solo per un posto in Distinti Sud. Con la famiglia è più bello e la Roma ha iniziato a pensarci già da quando c’era Luis Enrique in panchina, anche se solo nella stagione scorsa è diventata routine. E si è inventata anche il Cuore Sole Village, inaugurato da DiBenedetto il 29 gennaio 2012, un vero e proprio villaggio per l’intrattenimento pre-partita: biliardini, video-messaggi da registrare per rivedersi poi sul monitor dello stadio, il quiz del Dr. Why e il freestyle. Capita anche di trovarci Totti, come è successo a Riscone, o qualche «Famers». Il cuore la Roma ce l’ha messo, sta alla Lega metterci il sole.

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