AS ROMA NEWS – Rudi sceglie. Rudi può. Dopo un mese in apnea, settimane di Roma tirata al limite, ti voltavi e trovavi sempre le stesse facce, le solite facce. Garcia ora è costretto a pensare, perché la Roma è tornata lunga dovunque. L’allenamento di ieri l’ha certificato, i convocati di oggi saranno un elenzo prezioso, non più smozzicato come a Borisov. Edin Dzeko e Antonio Rüdiger erano gli osservati speciali dell’allenamento di ieri a Trigoria. Ben fatto, ecco il punto. Il bosniaco e il tedesco ci sono, fanno cenno di sì con la testa quando gli viene chiesto se sono pronti.
IN ATTACCO – Il resto sarà tattica, sarà una decisione sulle spalle di Garcia e sulla partita che immagina. La Roma si gioca mezzo mondo, domani a Leverkusen. Se lo gioca con Dzeko, che in allenamento ha fatto di tutto e di più con i compagni, compresi i contrasti. Non è tipo inesperto, il centravanti. Sa quanto e come chiedere alle sue gambe, alle sue ginocchia. Domani saranno giuste tre settimane e mezzo dal suo infortunio, nel pieno di un bollettino medico che parlava di 3-4 settimane di stop. Ci siamo, Dzeko risponde presente. E così lì davanti ora sono potenzialmente in cinque per tre maglie: oltre al bosniaco, ecco Gervinho, Salah, Iago Falque e nel conto va messo anche Florenzi, ammesso che non torni in difesa. Per Totti, invece, serve pazienza: non è così scontato il rientro domenica a Firenze, più facile vederlo con l’Udinese.
In difesa Qualche passo indietro occhi su una difesa che ritrova, stavolta e (forse) per sempre, pure Rüdiger. Il ginocchio sinistro ha dato qualche problema, i guai di quello destro (operato in passato) non hanno invece «consigliato» un rientro prudente a settembre. Rüdiger adesso c’è e si candida. Tedesco in Germania, contro il Bayerdovrebbe tornare a far compagnia a Manolas: in fondo, è stata la coppia centrale che assai bene fece all’Olimpico contro il Barcellona. Poi, con De Rossi di nuovo a centrocampo a protezione — beata abbondanza — forse il lavoro là dietro diventa un po’ più semplice per tutti. Lo sa pure Garcia, al primo bivio della stagione.
(Gazzetta dello Sport, D. Stoppini)


Lunga, corta, l’importante è però avere chiaro il gioco! Forse è questo l’unico anello che manca alla Roma, non è cosa da poco e fin tanto che vinci ci si passa sopra ma è il tassello più importante per fare di questa Roma una grande Roma. Ci sono tanti elementi di primo livello in questa orchestra ma non è ancora accordata. Per chi criticava, un Pjanic in forma è capace di fare questo, regalarti il gol da punizione che ti sblocca, la Juve così c’ha vinto decine di partite. Abbiamo grandi giocatori ma la vera abilità è saperli sfruttare, saperli schierare in campo, capire quando possono dare alla squadra e quando devono stare ai box, in questo il tecnico e la sua equipe sono basilari. Abbiamo gare a ripetizione, la Roma ha i mezzi per uscirne bene, deve solo saper sfruttarli. Daje Roma!!
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