La Roma si fa coraggio: “Non ci sono invincibili”

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NOTIZIE AS ROMA –  Alla diciannovesima domanda della conferenza stampa di Dani Alves, grazie all’intervento di un giornalista italiano, succede il miracolo: nel centro sportivo del Barcellona si smette di parlare del 4-0 con cui i blaugrana hanno umiliato, sabato scorso al Bernabeu, il Real Madrid. È un quesito su Florenzi, che all’andata ha segnato il famoso gol da centrocampo e che qualcuno accosta al Barça per la prossima campagna acquisti: «È bravo, mi piace — scherza Dani Alves —, ma per adesso qui c’è concorrenza. Se viene più avanti, va bene». Chissà se gli hanno riferito che Walter Sabatini ha detto che Florenzi, come terzino, è più forte di lui. In ogni caso, un secondo dopo si torna a parlare di Cristiano Ronaldo, del perché il Barcellona ne ha segnati 4 e non 5, del destino del povero Rafa Benitez che i giocatori del Real, per rimarcare la sua smilza carriera da calciatore, chiamano «el Diez», il Dieci.
A Barcellona stanno ancora godendo come ricci (copyright: Claudio Ranieri) per la lezione di calcio inflitta ai nemici di sempre. La Roma è un puntino sullo sfondo. Ci si preoccupa di più delle misure di sicurezza: la zona del Nou Camp sarà off limits per le auto, si raccomanda di arrivare con largo anticipo allo stadio perché i controlli saranno minuziosi, sono vietati gli zainetti.  Eppure all’andata è finita 1-1 e non 7-1 per i più bravi, come successe un anno fa contro il Bayern Monaco. Rudi Garcia lo fa notare: «Dobbiamo prendere esempio dalla gara dell’Olimpico e cercare la partita perfetta. Gli invincibili non esistono, anche se il Barcellona è la squadra più forte del mondo».  Come può una difesa che ha preso gol in 15 partite ufficiali su 17 (solo Frosinone e Lazio hanno fatto il record al contrario) limitare un attacco da 43 reti in 20 partite? Giocando di squadra, dice la logica, e per questo Garcia sta pensando a un 4-1-4-1 per chiudere le fasce e non lasciare mai l’uno contro uno al tridente delle meraviglie: 15 gol Suarez, 14 Neymar e 6 Messi, ma in sole sei presenze. Il fatto che la Pulce sia ancora a secco in Champions League ha un suono sinistro.
Le assenze giallorosse sono pesanti: Salah, Gervinho, Totti, Strootman e forse De Rossi. È possibile che a Pjanic sia chiesto di giocare un po’ più avanzato, per non lasciare Dzeko nel deserto. Mire, bomber a sorpresa della stagione romanista (6 gol in campionato e 2 in Champions), sa di essere nel mirino de l Barça: «Fa piacere, ma ora chiedo solo la salute per vincere qualcosa di importante con la Roma. Qui sto molto bene, però nel calcio non si sa mai. E giocare in stadi come questo è qualcosa di unico».  Unico vero vantaggio della Roma: Bate Borisov-Bayer Leverkusen si gioca alle 18 e Garcia saprà il risultato in anticipo. Se i tedeschi non vincono, la Roma sarà artefice del suo destino nell’ultima giornata, il 9 dicembre, contro i bielorussi all’Olimpico.

(Corriere della Sera, L. Valdiserri)

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