CORSPORT – L’intervista di Totti ha creato preoccupazione tra i tifosi a proposito delle vicende societarie. Sul progetto dello stadio di proprietà ( «Non so se e quando sarà fatto, spero si sbrighino ma dipende da tante persone»), sulla crescita della squadra ( «Dipende dalla società che hai alle spalle, dev’essere presente») e persino sul rinnovo del suo contratto ( «Magari smetto tra un anno») Totti è sembrato piuttosto scettico.
REAZIONE – La Roma ha deciso di non replicare al suo capitano, perché non ha notato malizia nelle risposte. Le ha semmai lette come uno stimolo a migliorare, e nel caso dello stadio ad accelerare la realizzazione della nuova casa. Ma di sicuro a Trigoria i dirigenti non si aspettavano che venisse chiamata in causa l’anima del club, quella americana.
TEMPISTICA – Il punto centrale è proprio quello: quando verrà posata la prima pietra per lo stadio? Secondo i piani, i lavori per lo stadio non cominceranno prima dell’estate 2014. E comunque nessuna pratica burocratica sarà sbloccata prima dell’insediamento della nuova giunta comunale. La questione va per le lunghe, a maggior ragione visti i problemi legati all’ippodromo di Tor di Valle, anche se l’architetto Dan Meis ha twittato un messaggio di incoraggiamento: «Un giorno vedrete l’acciaio nell’aria e vi preoccuperete di come trovare i biglietti: credo che Totti ci sarà…». L’incapacità di fissare un percorso preciso è la ragione naturale delle perplessità di Totti.
SOLDI – Intanto il bilancio chiuderà un’altra volta con un forte rosso, intorno ai 50 milioni (la semestrale ha detto -26). Dopo la vicenda dello sceicco, la cordata americana è alla ricerca di nuovi partner che rafforzino le potenzialità finanziarie della società ma nello stesso tempo si confronta con il gelo di Unicredit: i rapporti tra comproprietari sono arrivati ai minimi termini, proprio per il caso Al Qaddumi.
JOVETIC – In questo quadro, risulta difficile che la Roma compri Jovetic dalla Fiorentina, ipotesi riportata ieri da alcuni siti specializzati sul mercato che rilanciavano la vecchia ipotesi di uno scambio con Osvaldo (+15 milioni a Firenze). Almeno oggi, a fine marzo, a Trigoria devono occuparsi soprattutto di far tornare i conti.

