Lazio, esonero in arrivo per Petkovic. Torna Reja?

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ALTRE NOTIZIE (Gazzetta.it) – Minuti contati per Vladimir Petkovic, dopo il 4-1 subito ieri a Verona. Città da cui sarebbe stato facile raggiungere sia Cortina, dove ha casa il presidente Lotito, sia la Svizzera, patria d’elezione del tecnico nato 50 anni a Sarajevo: sono entrambi a Roma, nonostante dopo la partita fosse previsto il “rompete le righe”, e qualcosa vorrà dire. Petkovic è tornato a Roma per attendere la comunicazione dell’esonero, Lotito a Verona non è neanche andato, per valutare la situazione con tutta calma: nella notte c’è già stato il primo vertice con il direttore sportivo Tare. Il presidente è uno che certe scelte ama ponderarle, per cui, se il benservito arriverà con tutta probabilità già oggi, per il nome del successore di Petkovic bisognerà attendere. La squadra tornerà a lavorare il 30 dicembre, non sarebbe una sorpresa così grande se il tecnico venisse annunciato dopo Natale.

A meno che l’annuncio non riguardi il nome più facile, quello del 68enne Edy Reja, fermo da un anno e mezzo, ovvero da quando aveva lasciato la Lazio, con l’ottimo quarto posto del campionato 2011-12, arrivato dopo una stagione travagliata, con tanto di contestazioni, dimissioni presentate e mai accettate. Il tecnico friulano fino a pochi giorni fa voleva un anno e mezzo di contratto – che il tempo di Petkovic a Roma sia finito è cosa nota ormai da settimane, il 2-0 di otto giorni fa al Livorno ha solamente rimandato il divorzio – e intanto ha fatto sapere al Bologna che non era interessato a prendere il posto di Pioli (salvato dal gol di Diamanti con il Genoa, almeno per il momento): ora sembra essersi deciso ad accettare il ruolo di traghettatore fino a giugno. Domenico Di Carlo, che questa situazione l’aveva accettata da subito, e che ieri era andato speranzoso a vedere Verona-Lazio, a questo punto passa in secondo piano, come la soluzione interna, Alberto Bollini, allenatore della Primavera, campione d’Italia a giugno, o Simone Inzaghi, che guida gli Allievi Nazionali (ma ha meno esperienza in panchina del collega, e deve ancora prendere il patentino di prima categoria).

La prima scelta per la panchina resta sempre Murat Yakin, con cui la Lazio è in parola da tempo per la prossima stagione, sfruttando gli ottimi rapporti con Tare, suo compagno di squadra al Kaiserslautern. Il direttore sportivo biancoceleste lo aveva chiamato già come testimone di nozze, ora lo vorrebbe come allenatore: solo che Yakin sta guidando (con ottimi risultati) il Basilea, e per rompere unilateralmente il contratto dovrebbe trattare, lasciando sul tavolo un bel po’ di soldi. Oltre a tutte le perplessità nel subentrare a stagione in corso, in una situazione così complicata: meglio lasciar fare a qualcun altro il lavoro sporco, e presentarsi in estate per partire con calma, con qualche nuovo acquisto, una squadra giocoforza ringiovanita e più tempo per avviare il progetto. Sempre che nel frattempo non arrivi qualche offerta ancora migliore da Premier League o Bundesliga, ovviamente: l’accordo sulla parola c’è – tanto che la Lazio prima di richiamare Reja farà un ultimo tentativo per accelerare i tempi – ma niente di scritto.

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