Le mille sfide di Dan Friedkin per il 2021. Dal nuovo stadio al bilancio in rosso

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AS ROMA NEWS – Il 2021 sarà il primo anno solare che i Friedkin vivranno fin da subito con la maglia della Roma addosso, da presidenti del club giallorosso. Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport (A. Pugliese), dentro a quest’anno qui ci saranno tante cose, mille sfide e magari anche qualche opportunità importante.

Tra conti e costi Dan e Ryan hanno chiuso il 2020 immettendo altri 40 milioni nelle casse giallorosse, arrivando così ad un totale investito di 132,6 milioni di euro. Ma i versamenti durante l’anno aumenteranno, visto che entro il 31 dicembre prossimo bisogna completare l’aumento di capitale da 210 milioni deliberato lo scorso anno. In più bisognerà cercare il prima possibile di abbassare l’indebitamento netto finanziario consolidato che a livello adjusted ha toccato la cifra di 390,4 milioni di euro.

Poi ci sarà da dare un’impronta definitiva alla struttura societaria. L’arrivo previsto in questi giorni di Tiago Pinto è il punto di partenza, esattamente come l’inserimento di un nuovo dirigente come Stefano Scalera. Ma poi proprio Pinto si dovrà occupare anche della costruzione della squadra del futuro. Ad iniziare dai rinnovi contrattuali, Fonseca in primis.

E poi ci sarà da chiarire la questione dello stadio. Tor di Valle resta sempre più avanti rispetto alle altre ipotesi, ma non è un mistero come i Friedkin preferirebbero avere in dote il Flaminio e come stiano studiando anche soluzioni alternative.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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5 Commenti

  1. Sull’Area del ex Gazometro non è stato ancora deciso nulla, terreno in comproprietà tra Comune ed ENI. Sulla riqualificazione del Quadrante Ostiense ci sono numerose proposte, perchè non rilanciare con lo Stadio della Roma? Sarebbe un sogno….a 2 passi da Testaccio, la Nostra Amata Casa, li dove tutto è cominciato! Forza Roma! Avanti Curva Sud!

  2. Se i Friedkin veramente stanno pensando al Flaminio, allora sono dei grandi, perché più che alle chiacchiere della politica, loro vorrebbero dare uno 🏟 stadio alla Roma e il Flaminio probabilmente è il percorso più breve politicanti permettendo

  3. Se non si fa lo stadio (con le altre opere) Tordivalle resterà per chissà quanto tempo la più grande fogna a cielo aperto d’Europa, dato che non ci sono denari pubblici per progetti alternativi atti a bonificare e riqualificare l’immensa area. E così la città potrà conservare questo fulgido esempio di ciò che la civiltà romana ha saputo produrre dall’avvento del Cristianesimo. Ma a noi che ce frega della città, noi siamo della Roma…

    • Ma tu ce l’hai un miliardo di euro da investire su TdV adesso? O conosci chi è disposto a spenderli?

  4. L’area di TdV è in proprietà di Luca Parnasi, è edificabile con destinazione verde privato attrezzato e sono realizzabili in conformità di PRG circa 150.000mc.
    Da quando in qua deve essere il denaro pubblico a mantenerla in maniera decente?

    L’area del gazometro è altamente inquinata e i costi della bonifica che sono per legge a carico dell’acquirente, hanno fatto scappare i palazzinari romani interessati quando era andata in vendita oltre 10 anni fa.
    Il Flaminio è piccolo, non ha parcheggi, non ha superfici accessorie ed ed è vincolato.

    Visto che sembra che lo vogliano aprire ad eventi, il Colosseo, fregnaccia per fregnaccia, è meglio.

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