NOTIZIE AS ROMA (Il Messaggero, M. Ferretti) – Avendo centrato il Triplete, e al primo tentativo, su una panchina bollente come quella del Barcellona, Luis Enrique è diventato l’allenatore ideale, il tecnico migliore, l’hombre giusto per tutte le squadre del mondo. E non v’è dubbio che nei successi della fenomenale squadra blaugrana campione di Spagna e d’Europa ci sia anche la sua mano. Forti di questo, i profeti dell’ovvio, portatori sani di banalità e pressappochismo, adesso non perdono occasione per fustigare Roma, la Roma e i romani per essersi fatti scappare l’uomo dei sogni.
In realtà, non è stata Roma (la Roma e i romani) a cacciare Luis dalla capitale, ma è stato l’asturiano stesso ad andarsene, nonostante un altro anno di contratto con Trigoria e le suppliche del ds Sabatini a restare. A Roma (i romani e la Roma) forse non hanno valutato a dovere le qualità di Luis, definito da Daniele De Rossi (uno che oggi viene fatto passare per un suo nemico) «il miglior allenatore che abbia mai avuto», ma tutti hanno ben impressi in mente alcuni numeri della gestione di Luis, tipo le 14 sconfitte in campionato (alcune “storiche” come quelle di Bergamo e Lecce, con Colantuono e Cosmi costretti – per amor di fede giallorossa – a fermare le proprie squadre dopo la quarta rete) oppure l’eliminazione al turno preliminare di Europa League per mano dello Slovan Bratislava o ancora le quattro pere rimediate allo Stadium in campionato, dopo averne raccolte altre tre in coppa Italia nello stesso impianto e contro lo stesso avversario. Senza citare l’en plein nei derby contro la Lazio, due partite e altrettante sconfitte. Roma (la Roma e i romani) hanno solo preso atto della realtà, tipo gli acquisti di Kameni (poi ripudiato), José Angel e Bojan, tutti griffati Luis Enrique. Come quello di Osvaldo, per carità, miglior cannoniere nella stagione 2011-12, che aveva apprezzato all’Espanyol.
DA VERRE A INIESTA Luis Enrique è venuto a Roma portandosi dietro cinque uomini di fiducia (presto diventati tre, per loro scelta) e avendo alle spalle la fiducia totale e incontaminata di tutto il management della proprietà americana, appena insediatasi a Trigoria, eppure ha completamente fallito (settimo posto in campionato). Forse non era ancora pronto per una piazza così importante, qui ha fatto parecchia scuola-guida ma Roma, la Roma e i romani centrano poco con il suo flop. Hombre vertical, certo; professionista esemplare, si dice così?, sicuro; ma tentare di riprodurre in pochi mesi all’ombra del Colosseo il modello Barça è stato tentativo spericolato. Esagerato. Sbagliato. E, poi, avere Neymar al posto di Bojan, Messi invece che Caprari oppure Suarez e non Okaka o ancora Iniesta e Xavi anziché Viviani e Verre aiuta. Aiuta tanto, soprattutto a vincere.


Alcune verità non false:
Barcellona di Luis gol fatti 110 gol subiti 21;
Barcellona di Tata gol fatti 100 gol subiti 33
Barcellona di Villanova gol fatti 115 gol subiti 40.
Forse Luis ha insegnato al Barca a non subire meno gol.
Ma quale Roma e i romani, questa gentaglia parla a nome di tutti, ma parlassero a nome loro, perché Luis Enrique non è stato capito dalla cosiddetta stampa romana, si dica questo.
Melli lo chiamava Luigino, in termini dispregiativi, come fosse lo scemo del villaggio.
Roma intera non lo ha mai voluto mandare via, ricordo bene il dolore e anche la delusione quando se n’è andato. Non ha retto la pressione della piazza, che non è più la gente, la piazza sono loro, questi pennivendoli che parlano a nostro nome e spacciano per desiderio del popolo il loro desiderio personale, che cela spesso interessi personali, o dell’editore a cui fanno capo.
Adelmo ,hai perfettamente ragione. La maggior parte dei media italiani anche romani, ragionano con la pancia ,di nuovo scusa saluti
Mica possono ammettere di aver sparato a 0 su qualcuno che forse un minimo di fiducia e di rispetto in più lo meritava. La fiducia gliele diede la società, gliela diedero i giocatori chiedendogli di restare, la stampa no, non ha mai smesso di massacrarlo e di irriderlo e adesso si arrampicano sugli specchi.
la stampa romana dopo averlo decantato l’osteggio’ ora è colpita dal triplete neanche carletto con i campioni che ha nel real ha fatto meglio ,bè come se dice parlano i fatti non le parole saranno bravi i giocatori non lo discuto , ma qualche merito lo ha anche luis , grazie all’esperienza che ha fatto a ROMA
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.