AS ROMA NEWS – Hanno parlato di goliardia, di sano sfottò post derby. Insomma, roba da tifosi e basta. Ma la procura di Roma indaga per minacce aggravate ai danni dei tre calciatori giallorossi, Daniele De Rossi, Mohamed Salah e Radja Nainggolan, visto che gli “Irriducibili” della Lazio hanno “impiccato” alla balaustra del ponte pedonale di via degli Annibaldi, davanti al Colosseo, tre bambole gonfiabili che indossavano le maglie dei tre giallorossi. Ora, quattro ultrà della Lazio saranno convocati dalla Digos, che indaga sul caso. Gli inquirenti hanno deciso però di aspettare la sfida di Coppa Italia di questa sera tra Juve e Lazio evitando così di rendere inutilmente il clima pesante. Tra loro, anche “Diabolik”, Fabrizio Piscitelli, leader della Curva Nord, con alle spalle diversi procedimenti penali.
Già condannato per traffico internazionale di stupefacenti e per tentata estorsione, nell’inchiesta sulla scalata della società in danno di Claudio Lotito, poi fallita, una settimana fa ha finito di scontare l’obbligo di dimora in Provincia ed è tornato libero. Non ha mai abbandonato la guida del tifo biancoceleste e ultimamente, in Curva Nord, è ricomparso anche lo striscione con la scritta «Irriducibili». Le tensioni con il presidente Lotito si sono allentate, lo stadio è tornato a riempirsi e il clima sereno. Il fascicolo aperto dal procuratore aggiunto Francesco Caporale è contro ignoti. L’unica telecamera utile era quella del Comune di Roma, ma è giroscopica e quella sera, il 5 maggio scorso, inquadrava solo il Colosseo. Anche i diversi filmati presenti in rete non sono stati utili per identificare i responsabili. I tifosi verranno dunque ascoltati a sommarie informazioni, come persone a conoscenza dei fatti e nulla più.
L’INTERVISTA – D’altronde, l’8 maggio, in prima serata, ai microfoni de “Le Iene”, i quattro si erano assunti la responsabilità dell’atto dimostrativo. La rivendicazione era già avvenuta il giorno dopo i fatti. «Sono stati i laziali», ha ribadito Diabolik in tv. «Cioè voi», ha replicato l’intervistatore. E Piscitelli ha annuito. «È chiaro che siamo stati noi a mettere lo striscione», ha affermato poi un giovane ultrà. Il clima dell’intervista è sereno, «non c’è stata nessuna violenza, solo uno sfottò che parte dal 26 maggio 2013 fino all’ultimo derby vinto. Il tutto è stato mal interpretato», hanno concluso i tifosi. Ora, dovranno convincere in toto gli investigatori.
(Il Messaggero, M.Allegri – E.Bernardini)
METTERE 3 GIOCATORI DELLA ROMA IMPICCATI DAVANTI AL COLOSSEO E’ STATO SPAVENTOSO DAVVERO, IO DA ROMANO ADESSO HO TANTA PAURA
Sono solo degli scemi! Te l’ho detto 10 volte! SPQR non farla più grande di ciò che è, non diamone importanza.
Da romano mi angosciano di più tutti quei ragazzini che rimangono sull’asfalto dopo esser volati dal loro motorino (un’ecatombe, leggete le cifre annuali. Gli americani hanno meno morti in Afghanistan e Iraq). Quella è la vera emergenza di Roma, non ‘sti quattro cocomerari.
Vai a vedere chi li comanda che sfilza di precedenti penali che ha.
Chiamalo scemo uno così è un delinquente allo stato puro ora a piede libero.
Ha ragione spqr gente pericolosa.
I rapporti con Lotito si sono allentati? Forse si e’allentanto il portafoglio. …
Chiamate ginko
ahahahahahaha questa è la numero 1????????
E’ VERO!!! Mi era sfuggita!!! Applauso!!
vero jk e gae da sarno condivido , è giunto comunque il momento di non chiamarli più tifosi o ultrà visto i precedenti che queste persone hanno (preoccupano pure ,si spqr in questo hai ragione) è vero anche quello che dici amedeo , sono scemi con l’aggravavante di essere delinquenti veri ,con precedenti penali molto seri per quanto riguarda i ragazzini sull’asfalto l’ angoscia prende anche per la loro incoscienza nel guidare i motorini o altro , ma anche perchè metti il dito nella piaga la nostra città è abbandonata e le buche aumentano in tutti i sensi non solo quella pure la monnezza e il parco animalesco s’infoltisce di giorno in giorno basta leggere i quotidiani ( qui il vero giornalista ,fa la vera cronaca)
Anche a Di Canio fu messo (da ignoti romanisti) il pupazzo impiccato sotto casa. Poi si disse che andò via da Roma per paura, quando in realtà lo prese la Juve in una delle tradizionali operazioni di mercato sull’asse Torino-Formello. Chinaglia, da par suo, subì pressioni ancora maggiori in un’epoca in cui a Roma c’era davvero un clima pesante. Fuggì dalla Lazio per andare in America, dove risiedeva la moglie, a guadagnare una montagna di denaro. La versione ufficiale era per motivi di sicurezza. Balla colossale. Queste cose ci sono sempre state, solo che prima non c’era il web che le amplificava. Diabolik è un personaggio noto alle da anni. I suoi obiettivi, di certo, non sono quelli di terrorizzare Roma con le bambole gonfiabili. Ha altro per la testa. Le forze dell’ordine lo sanno…