NOTIZIE AS ROMA – Una bufera tira l’altra in casa Roma. Come se non bastasse la contestazione dei tifosi fuori Trigoria, ieri è scoppiato un altro caso per via di un colloquio privato tra Sabatini e Fenucci (che per rispetto della privacy non riportiamo) finito su internet. E dal quale esce la conferma della strategia di mercato del club giallorosso: vendere due pezzi da novanta per fare cassa. Pezzi da novanta che rispondono ai nomi di De Rossi, Osvaldo e Marquinhos.
Il problema è che le mancate richieste per De Rossi e lo stand-by nelle trattative per Osvaldo, stanno spingendo alla cessione del giovane difensore brasiliano. Dopo la buona Confederation Cup disputata dall’azzurro, si sperava che più di qualcuno bussasse alla porta di Trigoria. Per ora non è andata così. Proprio per questo motivo la Roma ha deciso in alternativa di sacrificare l’ex Corinthians. Una posizione che ieri impazzava su internet, supportata dai colloqui privati Sabatini-Fenucci, diffusi da un sito. Il club giallorosso vorrebbe ricavare dalla cessione almeno 25 milioni, consapevole che al netto delle commissioni l’importo reale che finirebbe nelle casse è di 20.
C’è poi il nodo-Osvaldo. Sino a qualche giorno fa si confidava in un ritorno a fari spenti del Manchester City che però nelle ultime ore sembra aver virato sull’accoppiata Negredo-Jovetic. In realtà il vero obiettivo della Roma è la cessione dell’attaccante al Southampton. Una soluzione che i dirigenti giallorossi vorrebbero far digerire, in un modo o nell’altro, all’italo-argentino. Per questo motivo la scorsa settimana il d.s. Sabatini aveva negato la possibilità al centravanti di aggregarsi al gruppo direttamente a Riscone di Brunico. L’intento era quello di fargli sentire la pressione della tifoseria, come la stanno sentendo in questi giorni sia i dirigenti che gli altri giocatori. La cessione dell’attaccante al club del tecnico Pochettino, l’unico sinora a mettere sul piatto una somma ritenuta congrua per il valore del calciatore, potrebbe portare a Trigoria 18 milioni.
(Fonte: Il Messaggero, S. Carina)
 
		
