GIALLOROSSI.NET – Prosegue la nostra rubrica dedicata al variopinto mondo delle radio romane. Un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.
Buon divertimento!
Mimmo Ferretti (Tele Radio Stereo): “Se De Rossi dovesse andare via, sarebbe una cessione consensuale. Perchè devono essere in due, società e giocatore, ad accettare l’eventuale trasferimento. Se dovesse restare alla Roma, mi immagino cosa si scatenerebbe nel caso sbagliasse una partita.”
Maurizio Catalani (Rete Sport): “De Rossi può dire ciò che desidera. Ha alle spalle una situazione che è figlia sua, e non di chi scrive o giudica. Ha smesso di giocare da un sacco di tempo. Quattro anni fa la Roma ha rifiutato 40 milioni di euro per lui, questo ci fa capire che giocatore era e quanto era appetito da mezzo mondo. Ora è sparito o quasi. Si limita a passaggini, e quando prova averticalizzare sbaglia quasi sempre. La domande che ci facciamo sono: ma tornerà mai il De Rossi di prima? E ci sarà qualcuno disposto a comprarlo, accollandosi il suo stipendio? Io non credo che venga calunniato, ma giudicato. Se sei il più pagato della serie A e non rendi quanto dovresti, è normale che la gente ti critichi.”
David Rossi (Tele Radio Stereo): “Per me questa è la prima vera intervista in cui De Rossi fa capire che se ne può andare. Mi sembra chiarissimo che ha aperto una strada per il suo addio, e se dovessi puntare un euro li scommetterei sul fatto che andrà al Chelsea”.
Riccardo “Galopeira” Angelini (Tele Radio Stereo): “Se De Rossi andasse via, non la prenderei come una delusione o come un tradimento. Lui forse sta cominciando a pensare di andare via. La Roma pure, ma nessuno dei due vuole fare il primo passo. Mi sembra una situazione di stallo. Sulle calunnie, mi sembra un messagggio in codice. Parla di calunnia e di spie, non so chi possa essere il destinatario di quel messaggio. Sta cosa di Capitan futuro l’ha mal sopportata pure lui”.
Mario Corsi (Centro Suono Sport): “Secondo me in questi anni sono state dette più cattiverie su Totti che su De Rossi. Io la vedo una stupidaggine questa di De Rossi: o vuole mascherare il suo tramonto o non riesce a regge la pressione della piazza. Mi sembra il piagnisteo di un bambino. Addirittura arriva a dire che quel nullo di Luis Enrique è il numero uno, una delle più grosse cazzate del calcio mondiale. Ma non perchè lo dice lui, ma perchè non è vero. Se dici una cosa del genere vuol dire che non sei sereno. “
Ugo Trani (Rete Sport): “La situazione De Rossi è molto delicata. E’ andato su quella che è la sua vivibilità del pianeta Roma, è quello il suo vero problema. Lui secondo me non riesce più a vivere la città. Lui ha più problemi a giocare all’Olimpico che al Maracanà. Ha fatto capire che la maglia della Roma gli pesa troppo. E allora bisogna trovare una via d’uscita. A sentirlo parlare sembra un passo verso l’addio”.
Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “Vogliamo ricordare quello che hanno detto di De Rossi in questi anni? Vogliamo parlare di Capitan Ceres? Del suo presunto rapporto con i rom e del fatto che si faceva crescere la barba per coprire degli sfregi? Queste sono le infamie che sono state dette di De Rossi, e qualcuno c’è cascato. De Rossi all’inizio si era scagliato contro chi aveva iniziato questa campagna diffamatoria nei suoi confronti. Un professionista che però si fa condizionare da queste voci, è un professionista che non funziona.”
Roberto Renga (Radio Radio): “A Roma si calunnia con grande facilità, anche succede un po’ ovunque, anche a Milano o Perugia. Magari qui ci si deve convivere, e non è facilissimo. Questa è la città dove le etichette sono messe a tutti, e non è facile conviverci. Su De Rossi di calunnie ne sono state dette tantissime e false. Come si fa a smentire una calunnia? Io mi sento dalla parte sua. Quando parlava di “papponi” ce l’aveva con un procuratore”.
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio): “Con la Roma De Rossi è un po’ che non va. Una cosa è criticarlo per quello che rende sul campo, e lui deve ammettere che non è lo stesso De Rossi di quando gioca in nazionale. Lui dà la colpa all’ambiente esterno, qualcuno dà la colpa a lui. De Rossi a Roma non ci vive più bene”.
Furio Focolari (Radio Radio): “Non facciamo le mammolette, ma quali calunnie hanno fatto a De Rossi? Non mi sembra che sui giornali o nelle radio si sia parlato della sua vicenda privata. Le storie personali di De Rossi le conosciamo tutti, ma non ci sono state calunnie. La sua storia è particolare, e non è che possiamo far finta di niente. Quello che è successo a De Rossi nella sua vita privata, sulle quali non ci voglio entrare, è successo. Come giocatore invece io lo difendo: sulle sue presunte prestazioni scadenti ci si è accanito troppo. Totti spesso prende 7 quando non lo merita, mentre De Rossi prende 5 a prescindere”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio): “Io faccio fatica a spiegarmi come può De Rossi giocare così bene in nazionale e così’ male nella Roma. Se questo disagio si accentua così tanto, non è che deve per forza giocare tutta la vita a Roma. Deve prendere in esame l’idea di andare da un altra parte.”
(Continua….)

