“ON AIR” – VALDISERRI: “Chi non entra allo stadio fa il male della Roma”, PETRUCCI: “Ma in questa situazione ci si è cacciato Pallotta”, ROSSI: “Non si parla più di campo, una sconfitta”, CORSI: “C’è un perbenismo societario mai visto prima”

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SPECIALE GIALLOROSSI.NET – Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore.

Buon divertimento!

Luca Valdiserri (Rete Sport): “Chi non entra allo stadio e non vede la partita fa il male della Roma. Dobbiamo fare una battaglia per la curva o una battaglia per la Roma? Se è per la Roma, spero che vadano il più possibile allo stadio a tifare”.

Ugo Trani (Rete Sport): “Alla Roma serve un attaccante che non rientra, che resta in fuorigioco, che fa i gesti strani all’allenatore se gli chiede di rientrare a centrocampo. Non abbiamo più bisogno di gente col muso lungo, che davanti alla porta prende il tabellone una volta, il raccatapalle, o manda all’ospedale un fotografo…non abbiamo bisogno di questa gente qua. Di quelli prendibili, che so che vogliono andare via dal proprio club, ci sono Higuain e Dzeko. Io non guardo quanto costano, non bado a spese in questo mercato. Bisogna scegliere quello che serve. Vanno bene Lewandowksi, Benzema, Mandzukic, Jackson Martinez, ma non Ferreira Carrasco o Luiz Adriano.”

Massimiliano Magni (Rete Sport): “Secondo me c’è qualche furbacchione ben noto dietro a questa cosa qui della lettera…Io però questa cosa non la capisco: se io domani faccio una lettera, e la mando a un sito dove conosco e me lo pubblicano, e tutti i giornali la riprendono… mi sfugge il meccanismo, non riesco a capire. Non si sa nemmeno chi ci sia dietro a quella lettera, potrebbe anche essere stato una o due persone”.

Riccardo “Galopeira” Angelini (Tele Radio Stereo): “La Roma non è né Pallotta, né Baldissoni. Ma la Roma è la Roma. Credo che Franco Sensi sia stato l’ultimo presidente tifoso. Questa storia di scontri tra tifoseria e società si ripresentano ciclicamente. Il presidente Pallotta se l’è andata a cercare. In questo momento, ha ragione la tifoseria tutta la vita. Il cliente ha sempre ragione.”

Mario Corsi (Centro Suono Sport): “Si sta strumentalizzando uno striscione improprio, che io non avrei mai fatto. Tutti quelli che non erano d’accordo con quello striscione sono stati penalizzati da Pallotta nel momento in cui decide di non fare ricorso. E’ una vergogna quello che scrivono i giornali, che stanno sempre con i potenti e mai con il popolo. Il Corriere dello Sport oggi fa una pagina vergognosa: ma quando Rosella Sensi doveva girare con la scorta, qualcuno del Corriere ha scritto qualcosa? Questo nuovo perbenismo societario non l’avete mai avuto…”.

Jonathan Calò (Centro Suono Sport): “Questo è l’ultimo tassello di una rivoluzione culturale: è la prima volta che il calcio italiano sta con il presidente della Roma contro i tifosi, non era mai successo”

David Rossi (Roma Radio): “Ormai si parla sempre meno di campo, e questa è una sconfitta per tutti, specie per noi che dovremmo raccontarvi della Roma. Ci sarebbero un sacco di cose di cui parlare, come ad esempio dei progressi dello stadio, ma poi verrei accusato di fare il gioco delle tre carte. E così anche oggi ci troviamo di nuovo a parlare di tutto, tranne che di quello che ci piacerebbe parlare. Voi siete sicuri che fa bene continuare a parlare di questo? Secondo me no, e comunque vada sarà una sconfitta”.

Roberto Renga (Radio Radio): “Pallotta ha fatto una cosa giustissima, ma sto cominciando a rivedere le mie posizioni: forse ha sbagliato probabilmente a non prendere le difese di chi non c’entrava niente facendo ricorso. E’ ingenuo dire che Pallotta non conosce la storia della Roma: lo scoprite oggi? Pallotta è da quattro anni che sta qui…”

Furio Focolari (Radio Radio): “Qui vanno chiariti un paio di aspetti su chi ha messo quello striscione: uno, che non è un soggetto riconoscibile, e due anche se fotte un soggetto, non è un soggetto accettabile. E basta, chiudiamola qui ragazzi…ora anche le pulci hanno la tosse. Ora anche quelli che hanno messo quello striscione si permettono pure di essere soggetto, ma ragazzi di che parliamo!”

Xavier Jacobelli (Radio Radio): “Strappo tra Pallotta e una parte della tifoseria? La Roma e i suoi tifosi ne usciranno più uniti da questa situazione solo se riusciranno a capirsi”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio): “Il distacco tra Pallotta e i tifosi c’è è evidente, e sinceramente non so come si possa risolvere. Ora vedremo cosa succederà, ma è un fatto che non va sottovalutato. E’ una situazione molto complicata. Pallotta voleva starne fuori, tant’è che per un paio di giorni non ha detto parola su quegli striscioni, poi è intervenuto ma lo ha fatto con dei toni discutibili sotto certi punti di vista”.

Nando Orsi (Radio Radio): “La Roma ha fatto bene a non fare ricorso. Io non sono assolutamente d’accordo con quei tipi di striscioni, perciò Pallotta per me ha ragione. Ora però sta a lui riportare la gente allo stadio, come ha fatto Lotito ottenendo una serie di risultati, ma questo è uno strappo difficile da ricucire”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio): “Quello di Pallotta è un atto di grande coraggio, ma sarà una battaglia dura, perchè la curva è di chi le vive e ha delle proprie leggi. Vincere questa battaglia sarà davvero tosta. “.

Stefano Petrucci (Tele Radio Stereo): “La Roma dentro questa vicenda ci si è cacciata con tutte le scarpe. La gestione della comunicazione pubblica anche e soprattutto nei confronti dei tifosi è stata assolutamente sbagliata. Quella di Pallotta è stata un’uscita a vuoto, soprattutto visti i risultati che ha ottenuto: poteva prendere le distanze senza usare quei toni e senza prendere quella posizione così netta nei confronti dei propri tifosi”.

CONTINUA…

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5 Commenti

  1. Sig. Angelini, sono d’accordo che la Roma non è né Pallotta, né Baldissoni, però aggiungo che la Roma non è nemmeno i fasci della Curva Sud.

  2. concordo basta con ka curva in mano a sti fascistelli manovrati politicamente da chi delka roma non gliene frega nulla….quanto trani compraceli te

  3. ugo trani e’ l’esempio perfetto dello squallore del giornalismo sportivo italiano, competenza ZERO solo proclami e propaganda da due soldi. L’attaccante che si arrabbia se gli si chiede di dare una mano in difesa, ma di cosa va cianciando ? E’ ubriaco ?

    Poi una sfilza di nomi a casaccio, alcuni vanno bene altri no: perché lo sa solo lui e va bene uguale se uno e’ un centravanti e un altro e’ un esterno, per lui non fa differenza : bisogna prendere chi dice lui perché il nome gli suona bene. Patetico.

    Me spegnetegli il microfono a sto pagliaccio

  4. E incredibile la metamorfosi di certi personaggi che prima si dichiaravano romanisti a prescindere e adesso lo sono a juke-box, adesso escono fuori tutti le vedove di zeman quelle della sensi…. Gia lo so che avro dei pollici versi ma molti mi spiegassero le cessioni di chivu mancini e samuel ed il mancato rinnovo di mexes lasciato partire a zero e le feste per i secondi posti di spalletti.. Pero prima era vietato protestare adesso si vuole protestare gia alla sesta.. Io una cosa dico criticare e da suicidio si sbaglia ma arrivano giocatori e non promesse e c e chi porta foto dello stadio e chi le trivelle a tor di valle…. forza roma

  5. ecco la solita teoria di opinionisti con il congiuntivo in fuorigioco giornalisti con tessera da incompetente ed alcune vedove inconsolabili degli ingressi omaggio e dei pranzi a babbo morto ecco rappresentato in tutto il suo squallore il panorama della emittenza privata e dell’etere romano…

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