Osvaldo: la sua cessione è sicura, anzi no

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IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) – Fischiato prima e dopo la partita. Ma Dani Osvaldo, in rottura prolungata con l’ambiente, non ha fatto nulla, prima e dopo la gara contro il Pescara, per evitare che la gente romanista lo infilasse nel mirino della contestazione. A nulla gli valgono i dodici gol segnati in campionato; a nulla valgono (e forse varranno) le assicurazioni di maniera dei dirigenti di Trigoria («Non è sul mercato»): il destino del bizzoso italo-argentino è già segnato. Sarà divorzio consensuale con la Roma, a fine stagione. A meno che non arrivi un allenatore che lo ponga al centro del suo progetto, rischiando magari l’impopolarità (e, si dice, Max Allegri sarebbe disposto a provarci), e a patto anche che Osvaldo abbia ancora voglia di restare. Perché le partenze, come gli arrivi, hanno bisogno di due sì.

LE IPOTESI
Dani è legato alla Roma da un contratto che scadrà soltanto nel giugno del 2016 e la sua valutazione (è stato pagato 15 milioni, bonus esclusi) è – bene o male – la stessa di due estati fa. Ad abbassarla, se mai, non è stato il suo rendimento (24 le reti firmate finora con la Roma), ma i suoi comportamenti. Quel neppur vago senso di anarchia che l’ha contraddistinto fin dal giorno del suo primo sbarco a Trigoria, e che via via l’ha allontanato dal cuore della gente romanista. Nonostante il suo carattere fosforescente, non mancano gli ammiratori. Dani piace, di sicuro, a Juventus, Fiorentina, Tottenham e Napoli. Squadre ambiziose, piazze importanti. E, allora, ci si chiede: possibile che uno come lui farebbe comodo a tutti questi club e non sia più utile per la Roma? È evidente, perciò, che non sarà una cessione tecnica, se cessione ci sarà. Ecco perché, a patto che Dani non voglia assolutamente cambiare aria, la società dovrebbe mostrarsi forte, irremovibile di fronte all’ipotesi di una sua partenza. Perché il discorso, alla fine, è sempre lo stesso: se uno sotto contratto va via, è perché la società l’ha voluto far andare via.

L’ALTERNATIVA
La Roma nella passata estate ha acquistato Mattia Destro, e non l’ha pagato poco, pur avendo preso dodici mesi prima Osvaldo, pagato anche lui un sacco di soldi. Zdenek Zeman sosteneva che i due non possono giocare insieme, suggerendo – di fatto – la via d’uscita per il prossimo mercato. Se la Roma crede davvero in Destro, continuare a mantenere in vita un duello così delicato con Osvaldo non avrebbe senso, e non gioverebbe a nessuno. O resta Osvaldo oppure l’acquisto di Destro non aveva senso. Potrebbe trovarlo il nuovo tecnico. però…

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