Riapre la scuola Spalletti. Via alle lezioni specifiche

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NOTIZIE ROMA CALCIO – I centrali da una parte, i terzini dall’altra. Il marchio di fabbrica delle esercitazioni difensive di Luciano Spalletti si è visto a Trigoria fin da giovedì: nella prima partitella diretta dal tecnico toscano, in una squadra c’eranoTorosidis e Digne (Maicon ha fastidio al ginocchio e si limita a fisioterapia e lavoro in palestra), nell’altra Manolas e Rüdiger, e con ogni probabilità saranno loro domani a comporre la linea difensiva contro il Verona.

SEMPLICITÀ – Spalletti sa perfettamente che in pochi giorni non può stravolgere le abitudini di un reparto abituato a giocare bloccato, a marcare nel senso più puro del termine, che aveva poche indicazioni e neanche troppo giuste, (vedi Florenzi a saltare su Pogba). Per questo, insieme a Domenichini e Baldini, gli uomini che più di tutti si occupano di addestrare i difensori, ha deciso di dare soltanto poche e semplici nozioni ai calciatori. Tempo di lavorare, considerando che per un mese la Roma non avrà impegni infrasettimanali, ce ne sarà, intanto per domani massima attenzione alle palle inattive e al fuorigioco.

BEL CALCIO – D’altronde, Spalletti fin dalle prime battute rilasciate da Miami, è stato chiaro: «Dobbiamo tornare a giocare bene a calcio perché in Italia si gioca bene, molte squadre sono corte, sanno pressare e fare il fuorigioco», ha spiegato, facendo già intuire cosa si aspetta dalla sua Roma. Sul mercato la società sta cercando due difensori, un esterno e un centrale, nel frattempo dovrà lavorare col materiale a disposizione, facendo di necessità virtù visto che né Manolas né Rüdiger sanno impostare l’azione come, ad esempio, facevano in tempi più o meno recenti Benatia e Chivu, per non parlare di Marquinhos, che nel Psg ogni tanto si diverte a fare il centrale di centrocampo. C’è pure Castan, che ha i piedi migliori di tutti, in pratica l’allenatore ha bisogno di vederlo lavorare con continuità per capire se tornare a dargli fiducia.

LA SVOLTA – Il lavoro che Spalletti ha impostato ma, per forza di cose, entrerà nel vivo dalla prossima settimana, non riguarderà solo la difesa, ma tutti i giocatori, chiamati a fare un blocco unico. I vuoti tra i reparti hanno rappresentato uno dei problemi più grandi della Roma di Garcia, che ha incassato tra campionato e Champions League, 38 reti in 25 partite, di cui 22 in campionato. Tante, considerando che le squadre che precedono i giallorossi ne hanno prese 15 (Napoli e Juve), 12 (Inter) e 19 (Fiorentina). Un lavoro tattico importante, quello che aspetta Spalletti, per nulla spaventato però. Intanto, a vederlo in questi giorni parlare spesso con Manolas, una certezza sembra esserci: è cambiato tutto, a Trigoria, ma il difensore greco è sempre il leader del reparto. A maggior ragione ora che, da neo papà, sorride pure di più.

(Gazzetta dello Sport, C. Zucchelli)

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3 Commenti

  1. Perché non è vero che è l’unico di alto livello? Rudiger non ha fatto bene digne non ha fatto bene però neanche male ed a destra senza florenzi non abbiamo nessuno …inoltre l’unico che mostra personalità nella linea difensiva è proprio lui

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