ULTIME AS ROMA – Francesco Rocca ha pubblicato dalla sua pagina Facebook una lettera dedicata a tutti i tifosi romanisti, oltre che alla famiglia e alla figlia Chiara che su “Il Romanista” dedicò parole toccanti al padre il giorno dopo la cerimonia della “Hall of Fame”. Questo il messaggio invece di Kawasaki, tra i personaggi più amati dell’intera storia giallorossa:
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno espresso nei miei confronti sentimenti di stima, affetto e amicizia in riferimento alla lettera scritta da mia figlia Chiara dopo la serata all’Olimpico.
Penso di aver fatto soltanto il mio dovere, cercando di essere un buon marito, padre, figlio e atleta, come tutti voi lo siete nelle vostre famiglie. Sono stato fortunato nella vita: ho avuto molto di più rispetto a ciò che ho potuto dare, e questo grazie a chi, silenziosamente, con un saluto, una stretta di mano, uno sguardo, mi ha accompagnato in questi anni, ringraziandomi per le emozioni che avevo suscitato in loro da calciatore. Credo che la nostra vita debba essere spesa per migliorare il futuro degli altri, analizzando gli errori personali che si commettono inevitabilmente e cercando, con l’esempio, di non farli commettere agli altri. È ciò che ho voluto fare da allenatore nei miei 32 anni di lavoro nel calcio.
Ringrazio mia moglie, Isa, e i miei figli, Chiara e Alessandro, per la pazienza con la quale mi hanno accompagnato in questi magnifici anni passati insieme. Vorrei augurare a tutti voi un felice Natale che arriverà , come ogni anno, a rallegrare le nostre vite. Ringraziandovi di nuovo spero di essere sempre in linea con i miei doveri umani e professionali.
Con immensa riconoscenza e affetto.
Fonte: Facebook
Il nostro ORGOGLIO…sarei stato felice di conoscerti
Lo spessore umano di Rocca è inversamente proporzionale alla fortuna avuta da calciatore. Atleta immenso, quasi d’altri tempi. Un ROMANISTA, appunto. Quella della Roma è una maglia poco decorata, ma in compenso pulita perché indossata da campioni come KAWASAKI, fra gli altri.
Orgoglioso di averti acclamato e aver pianto insieme a te quella triste sera di fine agosto 1981 quando ci salutasti per l’ultima volta sotto la Curva Sud.
Mi piace anche ricordare come sia stato sempre lui a portarci sotto la curva quella Coppa Italia 1980, il primo trofeo dell’era Viola e il primo dopo un lasso di tempo incommensurabile…
Cavolo, leggendo i vostri due commenti mi fate rendere conto che abbiamo una certa età 🙂
Per quanto riguarda Rocca, il nostro Kawasaki, mi viene da pensare a quelle storie d’amore che non finiscono mai. Indimenticabili le sue corse su quella fascia
Forza Roma, sempre e coomunque
Sembrano le stesse parole dette dal Piccolo uomo…alias ZOZZONE SCIACALLO IENA. Ah no? Le ha scritte un signore di nome e di fatto. Auguri anche a te mitico ROCCA un sereno Natale a te e alla tua famiglia.
come si può non amare un personaggio così?
Lode a te Francesco Rocca, vai Kawasaki, romba e corri per la tua vita!!!
FORZA ROMA SEMPRE
La AS ROMA deve qualcosa a questa splendida persona. Rocca nelle giovanili per insegnare cosa vuol dire essere calciatori e uomini
Grande uomo! Incredibile come non si sia mai pensato in tutti questi anni di sfruttare le sue doti umane e professionali nella Roma. Si fa ancora in tempo a rimediare, sappiamo come…
Anch’io credo che avrebbe molto da insegnare ai ragazzi della seconda squadra, non solo di tecnica e tattiche, ma anche di impegno, sacrificio e filosofia di vita.
E mi piace che, a quanto leggo, Kawasaki finalmente metta tutti d’accordo, allineati e coperti.
Magari si trovasse a leggere queste pagine, scoprirebbe quanto rispetto e quanta ammirazione ancora e’ in grado di suscitare nel popolo giallorosso.
UOMO VERO.ONORE
Anzi voglio aggiungere che sono io, nel mio piccolo, che lo ringrazio per le emozioni che ha regalato e l’orgoglio che ha fatto provare a un ragazzo che si affacciava allora allo stadio.
E’ stato un piacere e un onore fare il tifo per lui (e per Conti Peccenini Cordova Santarini Batistoni Negrisolo Morini Prati De Sisti Spadoni Liedholm 🙂 )
E’ stata anche la mia prima Roma quella. E pensare che i tre giocatori più giovani e promettenti, Rocca, Peccenini, Spadoni sono stati tutti e tre fermati da un destino infame quando avevano tantissimo ancora da dare…
Che bello essere Romanisti, non provo e mai proverò invidia per i successi sportivi delle altre squadre, la mia amata Roma è piena di storie come questa di Kawasaki che valgono mille scudetti!
FORZA ROMA SEMPRE!!!
L’immagine ricordo che ho di Rocca è nella partita di esordio della nazionale di Bernardini, contro l’Olanda.
Sarà che all’epoca non era facile che un giocatore della Roma giocasse in nazionale.
L’italia veniva da una brutta eliminazione dai mondiali, era arrivato il calcio “totale”, c’era l’olanda di Cruijff ed era una vera rivoluzione.
Rocca era l’unico di quella nazionale che parlava la stessa lingua calcistica di quella squadra mitica della storia del calcio, che aveva giocatori come Krol, Surbier, Cruijff, Neskens, Haan, Van Hanegen.
Perdemmo 3-1 ma per lunghi tratti l’italia se la giocò alla pari, ribattendo colpo su colpo, senza chiudersi in quello che all’epoca era il vituperato “gioco all’italiana” (mazzate e contropiede).
No. Si dovette attendere Bruno Conti per avere un altro giallorosso in pianta stabile in nazionale. Dove esordì a 20 anni, ammirato e stimato sia da Bernardini e poi da Bearzot. Ricordo un suo mitico duello in un Italia-Polonia contro Lato. Due che sembravano giocare un altro sport per la velocità media del calcio negli anni 70. Francesco era incredibile: non aveva una grandissima tecnica, che comunque affinò nel tempo grazie alla sua grandissima professionalità e applicazione, anche quella di anni luce avanti rispetto alla media. Era semplicemente fantastico vederlo prendere palla nei pressi della sua area, lanciarsela avanti a metri di distanza, e andarsela a riprendere in scioltezza, con avversari che gli arrancavano dietro, senza nemmeno la speranza di riuscire a fargli fallo. Grande!
Penso che un esterno basso con le sue caratteristiche in una squadra di Di Francesco giocherebbe.
A avercelo.
In una squadra di Di Francesco?? No amico mio, Francesco Rocca era un campione, e i campioni giocano in qualsiasi squadra. Era un campione in una Rometta purtroppo, nella quale Anzalone, in mancanza di mezzi economici, stava cercando di instillare il nerbo di alcuni giovani del vivaio. Conti-Peccenini-Rocca erano in realtà un terzetto invidiabile. Per Conti arrivò la convocazione in Argentina come 3° portiere. Rocca sarebbe stato sicuro titolare in Argentina e in Spagna. Peccenini si sarebbe potuto giocare le sue chances, se anche lui non fosse stato frenato da un brutto infortunio al ginocchio. Non fosse stato per la sfiga, Anzalone avrebbe regalato almeno altri due giocatori alla Roma scudettata. E almeno un altro campione del mondo…
Scusa sono d’accordo con te al 100% ma per errore ti ho messo pollice verso invece che pollice su!
Era troppo forte e è stato tutt’altro che fortunato, nonostante quello che scrive… purtroppo ce lo siamo potuti godere poco, il suo calvario iniziò a 22 anni…per me, nella Roma più forte di tutti i tempi,la prima maglia da assegnare
Onore a te, Kawasaki
@ grande persona
Umile, Seria, Pulita.
Gran giocatore.
Per me è un Orgoglio averlo visto indossare Quella Maglia.
Molti dei calciatori di oggi, dovrebbero prenderlo come esempio
quelli della Roma soprattutto.
Romanista Vero
dentro e fuori dal campo.
Grazie
Francesco Rocca.
ONORE a te FRANCESCO ROCCA…da sempre sei stato un esempio da seguire…spero solo che tu possa essere preso più in considerazione dalla dirigenza…SEI un VALORE AGGIUNTO.
Vi racconto una storia liberi di credermi o no; ma io la racconto perché l’ho vissuta .
Diversi anni fa Rocca era allenatore dei ragazzi della Nazionale.
Io ero a Ginevra per lavoro ed ero al gate dell’aeroporto per rientrare a Roma.
Rocca era lì con tutti i ragazzi. Ad un certo punto li ha chiamati tutti in un angolo e gli fece un caziatone da paura. Per la maniera chiassosa sguaiata e disordinata in cui accampavano il gate. Ricordo le sue parole: quando si ha la maglia della nazionale addosso va rispettata anche con il comportamento. indimenticabile!
Trovo strano che uno come lui non faccia parte della famiglia dell’As Roma.
A parte l’incarico dell’under 23, lo vedrei adatto a fare l’allenatore nelle nostre giovanili: i giocatori vanno tirati su bene sin da piccoli.
Vi racconto l’episodio dell’infortunio di Francesco Rocca,che nessuno conosce o ricorda?
Io sì,perchè,come al solito ,ero presente…era Roma-Cesena del 1976 all’Olimpico..ho ancora la scena sotto gli occhi…Rocca in azione d’attacco verso la curva nord ma non sulla sua fascia sinistra,ma stranamente più spostato verso l’interno,cosicchè andò a finire nella zona di competenza di Bittolo,mezzala del Cesena, che venne superato in velocità . A questo punto Bittolo si girò e diede un calcio dietro il ginocchio a Rocca,che fece il primo errore : non uscì,ma continuò a giocare. Poi arrivò una convocazione in nazionale per una partita insignificante col Lussemburgo e Rocca,generoso e indistruttibile,rispose alla convocazione,giocò pure e si rovinò,perchè non tornò mai più quello che era…
Caro Zenone la ringrazio per l’aneddoto su Francesco Rocca . Non ero presente alla partita che lei menziona ma ricordo bene che l’infortunio vero e proprio accadde durante una sessione di allenamento al Tre Fontane. Si tratto’ di un vero e proprio shock per tutta la tifoseria romanista….
Sì, esatto il crack vero e proprio fu in allenamento, ma i danni furono fatti negli episodi che ricorda Zenone. Pensare che si sarebbe potuto e dovuto fermare prima, fa solo aumentare il rimpianto per esserci persi almeno 10 anni di questo campione…
Una persona integerrima e un professionista umile ed esemplare che sembra un corpo estraneo in un mondo del calcio frequentato per la massima parte da maneggioni e profittatori . Un uomo che ha dovuto rinunciare alle sue galoppate sul prato verde per un infortunio mal curato poco oltre la meta’ degli anni 70 . Chi come il sottoscritto lo ha visto all’opera dal vivo non potra’ mai dimenticarlo . Generoso come solo un tifoso dell’as roma sa essere . Vorrei tanto che i cancelli di Trigoria un giorno si riaprissero per riaccogliere questo figlio giallorosso da quasi quarant’anni condannato ad un esilio inspiegabile…
Pensiero conforme a una persona come lui Robbo1…Francesco Rocca merita il massimo rispetto!
Che Francesco Rocca sia stato un mio idolo lo testimonia, inequivocabilmente, il nickname che ho scelto per presentarmi nel forum.
Quello stesso nick che oggi, leggendo i vostri commenti, pieni di ammirazione, riconoscenza e affetto verso questo nostro immenso Campione (di vita e di sport), mi ha messo un po’ in imbarazzo.
Ho sentito di essermi appropriato di qualcosa (un soprannome) che in realtà è di tutti noi Romanisti ma, in primis, appartiene e deve appartenere ad una sola persona.
Ecco perché d’ora in poi mi leggerete con questo nuovo nickname, che per il sottoscritto va più che bene, identificandomi a sufficienza: KAWA62.
Ammirevole da parte tua, ma non credo che nessuno di noi pensasse che avessi scelto quel nick per vanagloria. Comunque, sia fatta la tua volontà !
Sono sinceramente commosso (e non mi succede spesso) e sono felice di constatare che nonostante non abbia potuto avere tutti i successi che sicuramente avrebbe ottenuto, sta conducendo una vita ricca e felice.
Caro Francesco, come sono sicuro avrai già potuto constatare, anche se hai giocato per intero solo tre campionati con noi, qui nessuno ti ha (neanche lontanamente) dimenticato.
Complimenti per tutto e auguri per tutto.
Calciatore fantastico, uomo immenso. Grazie per quello che ci hai donato
Ricordo un aneddoto divertente la
scuola media intitolata a Francesco Severi fu
Cambiata in Francesco Rocca cancellato il nome
Severi e riscritto Rocca.
Il tutto nel lontano 1981
Immenso Francesco Rocca campione nel campo e
Soprattutto nella vita.
Felice Natale e buone feste
Uno dei più grandi dolori provati da tifoso, il suo addio al calcio.
Grazie Francesco Rocca ,ho sognato le tue scorribande da Kawasaki ,sei esempio per volontà , serietà per i nostri giovani , non è un caso che anche Totti porta il tuo nome ed Eusebio il cognome ,l”importanza di chiamarsi Francesco ,grazie
Io oltre che da calciatore ho un ricordo di Francesco in curva sud a tifare con noi nella dannata finale persa con il Liverpool…Grande uomo!!! A rebbe tantissimo da insegnare ai nostri giovani…e non parlo solo di calcio…
Ecco perché tifo Roma.
Con buona pace di quelli che su questo sito scrivono che i giocatori e l’attacamento alla
maglia non fanno la differenza. Per una plusvalenza. E che oggi vanno in deliquio per le parole di Rocca.
Ma noi Italiani siam fatti così, andiamo sempre là dove soffia il vento.
Grazie campione.
In un campetto di terra e con le porte prive di reti indossavo un’anonima maglietta rossa, correvo e prendevo a calci uno splendido pallone di cuoio ad esagoni bianchi e pentagoni neri… il tutto sognando di essere, almeno per un’ora, FRANCESCO ROCCA.