NOTIZIE ROMA CALCIO – Lo scudetto nella Capitale manca da 15 anni. Ma c’è una classifica in cui Roma si piazza al primo posto tra le città che hanno squadre in serie A. È il ranking sul tifo violento, stilato ogni anno dall’Osservatorio del ministero dell’Interno sulle manifestazioni sportive. Nell’ultimo rapporto, che ha preso in esame i dati relativi alla stagione 2014/2015, è la Città eterna a cucirsi sul petto lo scudetto, non proprio glorioso, dei Daspo, i provvedimenti che vietano ai tifosi violenti di andare allo stadio. Durante lo scorso campionato, gli ultrà delle due squadre romane sono andati in “terza cifra”, come si dice in gergo: ben 101 i «divieti di accedere alle manifestazioni sportive» emessi dalla Questura per i supporter della Roma (85) e della Lazio (16). Per una volta, nel confronto con la Juventus, non c’è partita: la città di Torino insegue staccata a quota 92 daspo (59 per la Vecchia signora; 33 per i granata), al terzo posto di questa speciale classifica degli hooligan indisciplinati sbuca il Napoli, con 58 divieti. Se si trattasse solo di calcio, e non di violenza, si potrebbe dire che a ridosso della zona Champions (ma qui di campioni non se ne vedono, se non della barbarie) ecco la città di Verona, rappresentata dall’Hellas (41 daspo) e dal Chievo (5). L’Atalanta da sola, con i suoi 38 ultrà sanzionati, fa guadagnare a Bergamo la quinta piazza. Seguita a un’incollatura da Genova, (37 daspo, mettendo insieme i 25 della Samp e i 12 del Genoa); poi Firenze (25 divieti ai tifosi della Fiorentina), solo ottava Milano (18 daspo per gli ultrà dell’Inter, 7 a quelli del Milan), e ancora nella top-ten dei tifosi violenti ultime posizioni per Palermo (23 daspo) e Cagliari (18).
MAGLIA NERA PER IL LAZIO Anche spostando lo sguardo sulla classifica dei Daspo emessi per regione, lo scenario è poco lusinghiero per la Capitale: il Lazio è sempre sul gradino più alto del podio, con la bellezza di 276 divieti. Un primato conquistato grazie a un vero e proprio boom di sanzioni (+45%), dato che si è passati dai 190 diffidati nel campionato 2013-2014 ai 276 del 2014-2015. Quanto basta per superare la Campania che scende a 271 daspo (la stagione precedente era a quota 354), ex aequo con la Toscana (che invece nel campionato 2013-2014 ne aveva “solo” 254). Medaglia di legno per la Puglia (214), poi tocca a Piemonte (182), Lombardia (169), Sicilia (159) e Calabria (121).
GUERRIGLIA URBANA Le cause degli scontri? Il 72% delle volte, si legge nel rapporto, è ancora l’astio tra tifoserie la scintilla che trasforma la rivalità calcistica in guerriglia urbana, seguita dalla conflittualità con le forze dell’ordine (23%). Nella black list delle «tifoserie che si sono dimostrate particolarmente astiose», in cima ci sono gli ultrà della Lazio (coinvolti in 5 episodi di violenza su un totale di 57), poi Brescia (4 episodi), e la Roma (3 episodi, insieme all’Ascoli). Lo stadio, anche grazie alle misure organizzative introdotte, secondo gli esperti del ministero dell’Interno ormai è uno dei luoghi più sicuri e «presenta il livello minimo di criticità». Solo il 12% gli episodi violenti, infatti, si registrano all’interno degli impianti, mentre sono le strade all’esterno il punto considerato «più delicato» per la gestione dell’ordine pubblico: il 68% degli scontri avviene qui. Restano marginali, invece, gli episodi violenti lungo le vie di trasporto: 2% sia in ambito ferroviario che in ambito autostradale. Pochissimi ormai anche gli scontri durante le partite (solo il 5% del totale), dato che le tifoserie sono ben divise tra loro sugli spalti. Sono invece le fasi di afflusso, con il 55% degli scontri, e di deflusso, con il 40%, i momenti più critici. Per quanto riguarda gli spostamenti degli ultrà, le due tifoserie che hanno fatto registrare il maggior numero di trasferte sono quelle della Roma e del Napoli, rispettivamente con 14 e 9 trasferte (con la partecipazione di 756 e 296 tifosi).
L’IDENTIKIT Il rapporto del Viminale traccia anche un identikit dell’ultrà violento. La più alta percentuale di tifosi sottoposti a Daspo, si legge nel dossier, «si concentra nella fascia di età che va dai 18 ai 30 anni (53,3% dei provvedimenti emessi nella scorsa stagione)». Gli under 40 in generale sono i più colpiti: 78,3% dei diffidati. Acausare gli scontri non sono solo gli hooligan di casa nostra. Le minacce, spesso, arrivano dall’estero, vedi il caso della Barcaccia devastata a piazza di Spagna. Non è un caso, insomma, se tra i 246 tifosi arrestati durante lo scorso campionato emergono quelli del Feyenoord (35 arrestati), della Croazia (17) e della Dinamo Minsk (13), a conferma, scrive l’Osservatorio, «delle particolari criticità che in questa stagione sono state registrate negli incontri internazionali». I barbari olandesi primeggiano anche nella speciale classifica degli scontri con feriti: 44 (di cui 39 tra le forze dell’ordine) per il Feyenoord, 17 per il Cska Mosca, poi riecco la Roma (15 feriti, di cui 10 civili) e la Lazio (14 feriti).
(Il Messaggero, L. De Cicco)
Ma dove è finita la bomba lanciata sui tifosi granada al derby Juve – Toro?
La differenza che a Torino nessuno parla mentre a Roma si parla anche delle cosa che non esistono!!!!
Se rinasco mi metto a fare il giornalista,,,più cazzate dici, più minchiate inventi e più lavori!!
………………….E poi c’è L’OSSERVATORIO…. ma chi c’è dietro ad osservare??
sicuramente altri juventini eredi di Moggi!!!
Quindi se i tifosi della Roma, sono stati coinvolti in solo 3 episodi violenti, non specificato quali sono, a cosa sono dovuti gli 85 daspo?
Se i Bresciani e laziali ci superano in questa classifica come mai i daspo nei loro confronti sono molti di meno?
Per finire in quali partite internazionali ci sono stati incidenti nella scorsa stagione? Roma Cska? No. Cska Roma? Porte chiuse. Roma Bayer? Assolutamente no. Bayer Roma? No. Roma City? No.
City Roma? No. Roma Feyenoord? Sono stati coinvolti solo i tifosi ospiti. Feyenoord Roma? Romanisti portati in commissariato e trattenuti senza alcuna ragione.
Roma Fiorentina? Contestazione durissima ma senza scontri o feriti. Fiorentina Roma? Niente di niente
Ma e’ chiaro che i delinquenti,vanno,smantellati,puniti,arrestati,non mandati più allo stadio.
Ma alla fine a Roma con tutte queste misure esageratamente fiscali e severe che sono state prese nelle curve,abbiamo allontanato la gente dallo stadio.
E gente che era per bene e non delinquenti.
Una società costretta per un intero campionato a giocare senza il suo pubblico.
Non va bene,chi si vuole colpire e cosa,sembra un boicottaggio contro la Roma.
A Torino una cosa del genere non sarebbe mai successa.
Questo è poco ma sicuro.
Pallotta dovrebbe far fuoco e fiamme,per far in modo che la gente torni allo stadio,invece sembra che la così non lo tocchi più di tanto.
Veramente non capisco,per quale motivo a Roma hanno deciso di uccidere la passione calcistica.
Ma boh…..
Chi ce capisce qualcosa e’ bravo.