Roma, un punto di non ritorno

0
621

roma-pescara

IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Questa non è una squadra. Cambiano le stagioni, i campionati e le competizioni, non le figuracce. E’ la solita Roma, incapace di vincere contro le avversarie più modeste e senza obiettivi. E’ il gruppo di sempre che, generoso e al tempo stesso incompiuto, toglie ai ricchi per donare ai poveri. Che un giorno sia il Lecce, uno il Venezia e ieri il Pescara ( rispetto alle altre due formazioni omaggiate, è ultima senza però essere ancora retrocessa,) il discorso non cambia. E’ il giorno del Natale della città, il regalo ci sta tutto. Come la bocciatura del pubblico dell’Olimpico, all’intervallo e a fine gara, ai protagonisti giallorossi che, conquistata la qualificazione per la finale di Coppa Italia mercoledì sera a San Siro, tornano per un pomeriggio a essere le comparse di tanti match del passato. Da arrossire per la vergogna. Oggi come ieri.

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie della Roma sul tuo cellulare? Iscriviti subito al canale Whatsapp di Giallorossi.net!
SOLO LA SUPREMAZIA CITTADINA L’1 a 1, addirittura in rimonta, è il punto misero che non può migliorare la classifica: sesto posto, perché anche l’Inter a pezzi torna sopra, e quarto più lontano, con la Fiorentina che ora è sei punti avanti. La Roma, attualmente fuori dall’Europa, si deve accontentare di averne almeno uno in più della Lazio, novità assoluta per questa stagione e anche per quella scorsa: per ritrovare i giallorossi davanti ai biancocelesti bisogna tornare a 27 mesi fa (cioè 87 giornate di campionato), al 23 gennaio 2011, con Ranieri che il 20 febbraio avrebbe poi dato le dimissioni.
TUTTI RESPONSABILI Il Pescara, 8 sconfitte di fila e solo 1 pareggio nel girone di ritorno prima di quello all’Olimpico, fa la sua gara con umiltà e semplicità. Bucchi festeggia il primo punto da quando è in panchina e forse sa già che non servirà a niente. Ma è la prestazione della Roma a far discutere. Andreazzoli si prende le colpe per non essersi fatto capire dopo il successo di San Siro. I giallorossi, però, sono recidivi. Alla vigilia di Pasqua regalarono i 3 punti al Palermo, all’epoca ultimo e quasi spacciato. Il tecnico ci mette la faccia, ma non può essere solo lui a finire sul banco degli imputati. Sono per i primi i dirigenti a dover scoprire i motivi del nuovo flop. Per non sbagliare la programmazione della prossima annata. A Trigoria serve l’allenatore di personalità e carisma che gestisca la situazione a 360 gradi. In campo e fuori, in panchina e in società. Leader, manager e comunicatore. Da seguire, senza fiatare. Non si capisce nemmeno l’altalena di rendimento dei giocatori. Che cosa passa loro per la. testa Se hanno il vizio di snobbare i più deboli, se hanno voglia solo quando la partita è sotto i riflettori (non notturna, ma speciale più che cruciale) o se dirigenti, tecnico e ambiente li sopravvalutano. Se big e giovani incidono solo per le gaffe, allora il problema è da prendere di petto, senza più effusioni e carezze. Da Stekelenburg a Marquinhos, da Pjanic a De Rossi, da Lamela a Osvaldo (se ne potrebbero citare tanti altri): sono le loro performance (non solo ieri) a inquietare.
ERRORI E AMNESIE Al primo tiro in porta del Pescara, destro nemmeno forte di Cascione, Stekelenburg respinge male, Marquinhos si perde Caprari e l’ex segna a porta vuota, di testa, e non esulta per il vantaggio al quattordicesimo. Senza orgoglio e gioco, la Roma sbaglia anche davanti: Totti fa meno del solito, ma mette Florenzi e De Rossi davanti a Pelizzoli: il primo colpisce l’ex portiere giallorosso, il vicecapitano nemmeno tira. Andreazzoli, partito con il 4-3-3, passare al 4-2-1-3, quasi a specchio con il Pescara che inizia con il 4-2-3-1 e finisce con il 4-4-1-1. Florenzi si piazza dietro i tre attaccanti, ma non rientrerà dopo l’intervallo: nella ripresa, con Totti arretrato da trequartista, entra Destro che, su tiro sballato di De Rossi, pareggia al sesto, tap in a un metro dalla porta. Quinto gol in campionato e decimo in giallorosso contando i cinque di coppa. Pelizzoli devia in angolo un sinistro di De Rossi, rigore in movimento sull’unica giocata di Pjanic che poi lascia il posto a Bradley. Castan sta per regalare il pari a Sforzini che colpisce Stekelenburg, reattivo quando evita la sconfitta sulla palombella di Di Francesco jr. Andreazzoli ottiene solo altri corner con la mossa della disperazione: fuori Piris e spazio a Lopez. Tutte le punte in campo e assetto da partita in spiaggia: ecco il 3-2-3-2 e altri fischi.
Articolo precedenteRoma flop, resta solo la Coppa Italia. Andreazzoli: “Soliti errori, sono deluso”
Articolo successivoChe impresa pareggiare contro questo Pescara

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome