NOTIZIE AS ROMA (Gasport, A. Pugliese) – Non dovrebbe esserci, ma nel frullatore giallorosso di questi giorni poi chissà che alla fine non spunti davvero. Di fatto, però, il viaggio programmato da Rudi Garcia (attualmente a casa sua, a Parigi) per andare a parlare direttamente con James Pallotta di strategie e programmazione dovrebbe essere saltato. Nonostante le dichiarazioni ufficiali, il suo annuncio nella conferenza stampa di sabato scorso e la sua voglia di confrontarsi face to face con il presidente. A Londra, da ieri, c’è un po’ tutto il management giallorosso, per lo stesso meeting che lo scorso anno andò in scena a New York e che era stato programmato da tempo dalla società per studiare le strategie della prossima stagione. Un incontro che non prevedeva la presenza di Garcia e a cui il tecnico francese si sarebbe di fatto autoinvitato. Bizzarro? Un po’ sì.
LA SITUAZIONE – Ma perché Garcia non va più a Londra? Di fatto, la società vuole rimettere ogni cosa a suo posto, ristabilendo le gerarchie. Il concetto di base è: le decisioni le prende il club, l’allenatore deve fare solo l’allenatore. Un modo come un altro per rintuzzare la voglia di Garcia di essere sempre più presente nelle scelte e nelle valutazioni chiave dell’azienda, cominciando a pesare davvero come un manager all’inglese: sul mercato, sulla composizione degli staff (tecnico e medico, entrambi nella prossima stagione saranno cambiati profondamente), sulle decisioni del club. Il sogno di Garcia, alla fine, era proprio quello. La realtà , invece, è e sarà un’altra. Poi bisognerà capire se a Garcia andrà bene anche questa, un ruolo ridimensionato rispetto a quello che si immaginava di poter acquisire nell’immediato futuro. Ecco perché ha provato l’ all-in , ecco perché ha cercato anche di forzare la mano mediaticamente alla società . In cambio, invece, ha ricevuto un richiamo all’attenti che ora dovrà valutare profondamente. Anche nei rapporti con il gruppo, con i giocatori (alcuni di questi non più ottimi) e con l’ambiente giallorosso. Il Garcia manager, in buona sostanza, è già un’iperbole conclusa prima di nascere. A Rudi andrà bene così?

