Spalletti di ferro, Roma sotto torchio per la Champions

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PREPARAZIONE PIU’ DURA IN VISTA DEL PRELIMINARE – Sta per ripartire una nuova avventura giallorossa. Prima al caldo afoso di Trigoria, poi al fresco (si spera) di Pinzolo, mister Luciano Spalletti avrà la possibilità di plasmare la sua creatura a propria immagine e somiglianza. Arrivato a campionato in corso, il tecnico toscano non ha avuto modo di lavorare sulla squadra come avrebbe voluto. Adesso invece l’allenatore avrà il tempo necessario per creare la Roma dei suoi desideri. Ad aiutarlo ci saranno Ed Lippie e Darcy Norman, oltre a un rinnovato staff fortemente voluto dallo stesso Spalletti.

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La differenza si fa in campo. Il mister ne è assolutamente convinto. Ecco perchè pretende la massima intensità dalla squadra in ogni singolo allenamento. Ne ha avuto la conferma parlando con i nazionali che hanno avuto modo di lavorare con Antonio Conte. Ecco perchè Spalletti insisterà  sui metodi che hanno stregato Pallotta: allenamenti duri, lunghi e soprattutto impegnativi. Ma anche tanto pallone: nella mentalità spallettiana va sviluppata la propensione al palleggio e alla velocità del gioco per essere competitivi con le squadre più qualitative. Tre quarti del lavoro si baseranno dunque sull’aspetto tecnico e tattico. Non c’è tempo da perdere: all’orizzonte c’è un preliminare “vitale” che deve essere superato a tutti i costi. E Spalletti lo sa bene.

(Fonte: Corriere dello Sport)

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9 Commenti

  1. Appunto!!! Con la fortuna che abbiamo a settembre c’è il rischio di beccare una fra il Resto del Mondo, l’Argentina di Maradona, gli Harlem Globe-trotters, i Marines del gen. Patton, i partizan di Tito, i Viet cong, i Rolling Stones e papa Bergoglio!

  2. stai a vedè che proprio quest’ anno che non facciamo i soliti vincitori del tricolore anticipato riusciamo a combinà qualcosa di buono…

  3. Giusto, il duro lavoro! Ma con quali giocatori? Un conto è far sudare quelli che faranno parte della squadra al preliminare e durante la stagione, un conto quelli che poi dovranno andarsene. Sarebbe auspicabile che per il 7 venissero messi a disposizione del mister almeno i terzini ed un centrale, ma, purtroppo, conoscendo Sabatini, questa è pura utopia!

  4. Non è che allenandoli duramente da un giocatore ne ottieni due! Spalletti vuole fortemente portare a casa dei risultati agonistici che facciano passare gli anni di magra ma il problema è che a me pare l’unico. Sabatini si destreggia nella sua doppia figura di contabile e DS ma i fuoriclasse ti servono così come i grandi allenatori e le squadre big lo hanno sempre dimostrato. E’ questo che fa la differenza, perchè non è detto che tu sia sempre in palla e che faccia sempre ottime partite ma quando hai elementi validi alla fine riesci a chiudere il match e ti porti a casa il risultato.

  5. Il duro lavoro paga fino ad un certo punto e poi che credete,che il duro lavoro lo da fare solo Spalletti ?
    Alla fine per vincere devi avere i calciatori più forti degli altri,duro lavoro o non duro lavoro.

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