AS ROMA NEWS – Appena arrivata l’ufficialità del suo incarico alla Roma come nuovo allenatore, il tecnico Luciano Spalletti si è concesso ai microfoni dell’emittente radiofonica del club giallorosso “Roma Radio”. Queste le sue parole:
Bentornato alla Roma
Grazie, io non ho mai lasciato la Roma nel mio sentimento.
Che emozioni sta provando?
Sono emozionato perché so quello che è il valore di questa città, di questa società e di questa squadra, lavorare con gente di valore mi emoziona.
Hai mai pensato che ti si potesse ripresentare l’occasione di allenare la Roma?
Nel calcio ho visto cose che non pensavo e speravo accadessero. Per me la speranza c’era perché è un posto stupendo.
Quando hai iniziato a valutare l’ipotesi Roma?
Quando ho ricevuto la telefonata e il messaggio dal direttore Walter Sababtini.
Pallotta?
L’ho trovato una persona con un entusiasmo eccezionale, che nonostante la distanza ha a cuore le sorti della nostra squadra, della nostra città e dei nostri colori. Fa dei discorsi di programmazione futura e questa e la cosa più importante da trasferire del nostro presidente, perché qualcuno può pensare che sia un gioco o un divertimento stando lontano, mentre per lui è una questione di passione e di cuore.
Avete parlato dei progetti?
Mi ha fatto vedere la sua programmazione e la sua ambizione di crescita della società. Lui è uno che guarda al futuro e vuole lavorare bene fin da adesso.
Hai seguito i progressi di questa società?
Non mi sono mai staccato da Roma perché mio figlio poi è tornato a studiare qui anche quando stavo allo Zenit. E’ un tifoso della nostra squadra e segue tutte le vicende, mi diceva tutto quello che succedeva. E’ cambiata molto la squadra, so che è stato fatto un bel lavoro di ristrutturazione in generale che era necessario.
Un momento della prima esperienza a Roma che la fa emozionare?
Mi fa emozionare tutto perché io ho vissuto intensamente quell’esperienza, sono stati tanti anni, ci sono stati vari passaggi. E’ un pezzo della mia vita importante sia professionale che umano. Quelle notti giocate con lo stadio pieno in Champions non le dimenticherò mai. L’inno cantato dalla stadio non l’ho mai dimenticato.
Tornando indietro farebbe qualcosa di diverso?
E’ un gioco che non sono abituato a fare, non serve a niente buttare energie per ciò che è stato anche se portarsi dietro la storia serve a crescere per il futuro. Adesso l’importante è lavorare bene fin da subito e magari attingere anche a quelle che sono state le esperienze passate. Se c’è un monento in particolare lo tengo per me.
Che idea hai della squadra che stai per guidare?
Non abbiamo altra scelta, il campionato ci ha fatto vedere che ci sono squadre che giocano bene al calcio per cui bisogna giocare un bel calcio per essere al livello degli altri. Ci siamo avvicinati al resto d’Europa perchè molte squadre iniziano con palla da dietro, stanno corte, sanno fare il fuorigioco e sanno pressare alto. La squadra ha le caratteristiche per poterlo fare, lo ha fatto con Garcia per cui vogliamo diventare una squadra che gioca un bel calcio.
Ti sei preso una pausa dal calcio dopo aver lasciato lo Zenit. Questo periodo ti ha ricaricato in vista della nuova avventura che stai per intraprendere?
Questo è il mio lavoro: non avevo bisogno di ricaricarmi, mi piace. Mi dà un po’ di tensione ma è naturale. Svolgo questa professione con sentimento e sono felice di essere tornato a fare il mio lavoro, se fosse capitata una situazione così bella prima magari lo avrei fatto in precedenza.
Quale sistema di gioco hai intenzione di utilizzare? Pensi ci sia bisogno di tempo per far assorbire ai giocatori la tua idea di calcio?
Il calcio è difficile poterlo cambiare come se fosse un interruttore. Penso che questo momento della Roma sia soprattutto mentale. Spero che ritoccando i tasti giusti e parlando in maniera pulita e chiara alla squadra si possa ritrovare quello spirito e quel carattere, aspetti che vanno in evidenza prima dei numeri e dei moduli.
Quanto ti emoziona tornare all’Olimpico da allenatore della Roma?
Ancora non so cosa accadrà e questa è una risposta che darò dopo aver avuto l’impatto con quella partita.
Hai avuto sempre un grande rapporto con i tifosi: quanto è importante il loro sostegno per tornare a vincere con la Roma?
I nostri tifosi possono dare molto alla squadra, tutti lo sappiamo. Abbiamo un numero eccezionale di sostenitori e averli al nostro ci darà una spinta superiore rispetto a quella che noi riusciamo a mettere sul rettangolo verde di gioco. Ma loro apprezzano l’impegno, la disponibilità, il sudore e la lotta: solo se metteremo in campo questi ingredienti avremo il loro assenso.
I tifosi si sono detti molto contrariati a causa dell’inserimento delle barriere in Curva Sudda parte della autorità. Pensi che i calciatori abbiano sofferto l’assenza dei loro sostenitori?
L’ambiente di Roma è particolarmente soggetto a sentire questo affetto trasmesso dai nostri sostenitori e senza di loro viene a mancare qualcosa, fanno parte della nostra storia, del nostro vivere quotidianamente il lavoro. Possono dare molto alla nostra squadra.
Molti dicono che Roma è un ambiente molto difficile da gestire: sei della stessa opinione, considerando che qui hai vinto due Coppe Italia e una Supercoppa?
È un ambiente difficile, proprio per la serie di componenti appena elencate. Ci sono molti innamorati della Roma e quando c’è un sentimento così forte dobbiamo saper esibire una professionalità importante, perché loro vogliono questo e allo stesso tempo può influenzare e creare un disturbo all’interno della squadra. È una situazione avvolgente quella dei nostri tifosi, che ti può dar tanto ma allo stesso tempo togliere molto.
Siamo a metà stagione e la Roma si trova a 7 punti dalla vetta. È ancora realistico parlare di Scudetto?
Quello di cui si può parlare è di quello che viviamo giorno dopo giorno: abbiamo la nostra situazione e dobbiamo riguadagnarci il rispetto di tutti quelli che ci guardano. Sento fare troppi discorsi a troppa gente. Dobbiamo lavorare in maniera seria e far sì che poi il nostro lavoro determini una serie di possibilità future. Non dipenderà, però, solo da noi. Quando si è dietro di qualche punto come in questo momento dipenderà anche dall’andamento avversarie, ma noi abbiamo l’obbligo di provare a dare il massimo sempre.
L’ultima: hai un messaggio per i tifosi che sono così entusiasti del tuo ritorno?
Il messaggio è lo stesso che ho mandato quando sono venuto la prima volta a Roma: io arriverò presto a Trigoria, andrò via tardi e tutto il tempo passato lì sarà per di dare un contributo alla nostra squadra e alla nostra Società. E Forza Roma.


Daje lucio!!!
DAJEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
sudare e lottare…..ok mandano via pure questo!!!
Contento dell’arrivo dell’uomo di Certaldo, ma questa Roma, non sarà quella che ha allenato 5 anni fa; Totti e De Rossi non sono più quei giocatori, e non è poco, erano due colonne (tecniche e carismatiche) della squadra. Oggi non vedo più gente con la “fame” dei giocatori di allora (Pertotta), ad eccezione di Radja e Manolas. Speriamo nel pieno recupero di Kevin Stootman e direi soprattutto di una giusta collocazione di Edin Dzeko, che non faccia il terzino. questa e’ la mia formazione Spallettiana; scezny- terzino dx- manolas- Castan – Digne- Naingolan- Pianjc- Strootman – Florenzi- Dzeco- Salah
Grandissimo Luciano!!!
Molto meglio un pelato vero subito, che un pelato finto a giugno!!!
Grandissimo, m’hai fatto pisciare sotto.
Ahahahah…bella questa!!!!
Se e’ mentale fate veni a trigorio no psicologo e all occorrenza…. un domatore!!!!!
Spalletti era fermo e il suo nome circolava da tempo. Penso abbia avuto tutto il tempo di studiare la situazione. Vediamo e soprattutto non sprechiamo i prossimi quindici giorni di mercato.
se siete pessimisti anche adesso lasciate perde questo non e’ esprimere un giudizio per me si chiama rompere le palle se manco co spalletti vi ritorna il buon umore allora dico che scrivete perche non avete nulla da fare o siete laziali dentro
stima smisurata per quest’uomo
Nostra squadra, nostra città, nostri colori…
quest’uomo mi emoziona ancora…
Bentornato Mastrolindo!
Sei un grandissimo!
Grande Mister e ora tutti allo stadio barriere no dobbiamo sostenere la ns Roma , noi romanisti siamo unici , DIMOSTRIAMOLO
Idee chiare,volontà di ferro.
Grande allenatore.
al primo giorno già urlavi… e mi piaci ancor di più…
pensa a questi montati e son sicuro che ci riprenderemo..
Forza Roma
Mister, concordo sul problema mentale però c’è anche da considerare che hai a disposizione, tra gli altri, alcuni (eufemismo) ex giocatori che nemmeno se gli spari la gazzosa intramuscolo se mettono a core… Vuoi per l’età o per la pancia piena, o per altro. Caro Lucio, sappiamo che la bacchetta magica non ce l’ha nessuno e perciò sono certo che i tifosi veri sapranno aspettare. Nel frattempo confido nella tua capacità di non guardare in faccia a nessuno e di disporre sempre la squadra nel modo migliore, anche a costo di lasciare in panchina i nomi illustri. Ovviamente confido anche che quel sapientone del nostro ds porti a Roma i giocatori che TU gli chiederai, se no stiamo di nuovo da capo a 12. In bocca al lupo, mister. Forza Roma
Ci speravo da un Po. Ti auguro tanto successo caro Spalletti.
Io non ho ancora capito perché è stato esonerato Garciá a gennaio!! Io Adoro spalletti e un ottimo mister ma è dico ma Garciá ha sbagliato perché la rosa faceva quasi schifo..ora spalletti con la stessa rosa fa miracoli? Dice i ragazzi corrono in allenamento ma perché con Garciá non correvano? I problemi sono due il primo e che mancano giocatori forti e il secondo che se in campo giocano quando gli pare e normale fare figure come contro lo Spezia. .poveri noi
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.