AS ROMA NOTIZIE – Quasi quaranta milioni, tanto ha pagato la coppia ribattezzata “El Shala”. Nella città che fu degli Imperatori, infatti, la Roma deve ringraziare i gol dei due Faraoni El Shaarawy e Salah se oggi può dirsi quasi certa dell’accesso diretto in Champions. Se su Salah (15 gol in campionato, superato il record personale dello scorso anno) non c’erano troppi dubbi, a stupire in questo finale di stagione è stato El Shaarawy. L’ex milanista – come già gli era capitato in passato – era sparito dai radar a gennaio: un solo gol in quasi 4 mesi e tante panchine. A fine aprile la rinascita: tre assist col Pescara, i 45’ dignitosi con la Lazio e (soprattutto) i 4 gol contro Milan, Juve e Chievo che hanno permesso a Spalletti di non mollare il 2° posto.
Stephan (20 reti in 61 partite in giallorosso) ha rialzato la cresta e stupito pure Monchi pronto ora a respingere le offerte di Fiorentina e Torino. Al nuovo ds non piacciono solo i numeri, ma la capacità di El Shaarawy di svolgere la doppia fase. Una dote che potrebbe convincere pure Ventura a richiamarlo in pianta stabile in nazionale.
(Leggo, F. Balzani)
La coperta è sempre un po’ corta…
con Salah che scatta tutta la partita, puoi pretendere che ti faccia anche la fase difensiva?
o, viceversa, se ti fa la fase difensiva, puoi pretendere che vada su tutti i palloni?
ecco allora che un “Gobbi” qualsiasi fa il bello e il cattivo tempo sulla nostra destra, con Rudiger che non sa che pesci pigliare, dovendo sempre guardare due e rischia così, nel mezzo, di non guardarne nessuno.
Con il tridente Salah, Dzeko, Elsha, siamo tornati alla Roma di inizio stagione, che prendeva gol a grappoli da tutti, e ne faceva pure, per cui poi la mise a 3 e davanti non ci fu più spazio per perotti e elsha, segnammo meno ma eravamo più equilibrati.
E’ una squadra che deve essere disegnata meglio.
Nel senso che per le caratteristiche che hanno i giocatori mancano degli elementi chiave che riescano a coprire due ruoli.
Se metti la squadra a 3, ti manca un laterale (doveva farlo Peres) che copra ma che sia anche incisivo davanti.
Se la metti a 4, allora non puoi mettere il centrocampo a 2, devi metterlo a 3 in modo che uno chiuda a destra: insomma la classica mezzala, quello che ha fatto Strootman nel secondo tempo col Chievo.
Oppure hai qualcuno al posto di Salah che scatta meno ma che rientra, e segue l’uomo, di più.
A sinistra hai le alternative: Palmieri può fare il terzino a 4 o il laterale a 3, oppure puoi anche mettere Elsha, che rientra parecchio, come laterale con una difesa a tre. Ma a destra ci è mancato l’uomo.
Quando avevamo Florenzi non avevamo Rudiger.
Per me la colpa di alcuni gol presi è anche di Paredes che copre poco e molto raramente rientra fino al limite dell’area a ripiegare sul centrocampista che si inserisce. Con lui sono venuti molti gol in questo modo ed è un limite che deve superare. Non a caso Fazio ha detto che si sentono più coperti quando ci sono De Rossi e Strootman. Detto ciò, la presenza di Florenzi avrebbe cambiato tutto. Poi è pure normale che se metti 4 attaccanti (perché anche Nainggolan gioca in posizione offensiva) i gol rischi comunque di prenderli. Nel caso poi specifico del Chievo 2 gol sono di errori individuali e 1 un fuorigioco su palla inattiva. Quello che mi preoccupa di più è l’approccio alle partite decisive, sempre troppo molle e svagato.