Tommasi: ”Io ci sono passato, vi racconto com’è”

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NOTIZIE AS ROMA (IL MESSAGGERO, A. ANGELONI) – Nell’ormai lontano luglio del 2004, durante una banalissima amichevole della Roma contro lo Stoke City a Irdning, tale Gerry Taggart, pensò bene di entrare da killer sul ginocchio di Damiano Tommasi: rottura del crociato anteriore, posteriore, del collaterale mediale esterno e interno, dei due menischi, infrazione dei condili e del piatto tibiale. Non solo: durante l’intervento, effettuato a Villa Stuart dal professor Mariani, è emerso anche il distacco dei muscoli che governano il ginocchio, il popliteo e i flessori.

Che cosa si pensa in quei momenti?
«Dopo ciò che mi è successo quel giorno, il mio primo pensiero è stato: tornerò mai a camminare? ».

E invece è anche tornato a giocare.
«Per fortuna. Qualche tempo dopo, mi sono fatto il crociato in Spagna: una passeggiata».

Ha visto l’infortunio di Strootman?
«Mi sono subito reso conto che si era rotto il crociato, praticamente si è fatto male da solo. In genere salta in quel modo»
.

Il momento più difficile è il giorno dopo?
«Secondo me no, certe volte il difficile arriva alla fine, quando cominci a vedere il traguardo vicino. Non vedi l’ora di tornare e magari non puoi ancora. Lì non bisogna mollare».

Lei ha sempre affrontato tutto col sorriso.
«Questione di carattere. Strootman ha la vicinanza della squadra, so dei tanti messaggi che gli sono arrivati. Il buon umore lo troverà giorno dopo giorno. È un recupero che si fa a piccoli passi, con piccole vittorie quotidiane»
.

Salterà il Mondiale. Saperlo già oggi può influire negativamente nell’aspetto psicologico e quindi può rallentare il suo recupero?
«No, non credo. Il rischio è quando sei al limite, cioè che hai qualche speranza di recuperare per una competizione come quella e la fretta ti fa arrivare male all’appuntamento con la guarigione definitiva. Vedi Giuseppe Rossi».

Strootman è giovane, avrà tempo per rifarsi.
«Non c’è dubbio. Ora pensi solo a guarire, senza frenesia. Del resto questo tipo di infortunio non va a compromettere la sua carriera. Ne ho visti tanti riprendersi alla grande».

Quanto perde la Roma.
«Beh, tanto. Anche se mi sembra che le soluzioni alternative, Garcia, ce le abbia. Ma lui è un calciatore forte, si sostanza e non c’è dubbio che mancherà».

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