Totti alle Maldive, le foto della discordia

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NOTIZIE AS ROMA – Dall’Italia si era rifugiato alle Maldive canticchiando «Tutti al mare» al termine dell’ultima partita dell’anno. L’ex capitano della Roma Francesco Totti, all’epoca allenato dallo spagnolo Luis Enrique, voleva approfittare della sosta del campionato di calcio e ritagliarsi qualche giorno di relax in compagnia della moglie Ilary Blasi e di altri amici, fra cui l’ex terzino giallorosso Christian Panucci. Pensavano di essere lontano da occhi indiscreti mentre festeggiavano il Capodanno del 2012 bagnati dalle acque cristalline del resort Palm Beach. Ma, pochi giorni dopo, si ritrovarono immortalati sulla copertina del settimanale Oggi. “Paparazzati” mentre facevano il bagno in un’isola deserta dove erano stati invitati da amici. Fotografati in costume «in atteggiamenti conviviali e pose divertenti». Scatti familiari, che però rischiano di costare caro ad Alessio Cicero, istruttore sub, che ora si trova imputato per appropriazione indebita nel processo che si è aperto ieri mattina a Roma di fronte al vice procuratore Louella Santini. A denunciare il furto delle foto è stato il regista televisivo Maurizio Catalani che era partito insieme a Panucci e poi aveva incontrato Totti e la moglie proprio alle Maldive.

Gli scatti incriminati, infatti, sarebbero stati fatti con la sua macchinetta e poi sottratti in maniera illecita al regista proprio da Cicero, all’epoca dei fatti istruttore del diving club del resort, in cui Totti e gli altri alloggiavano. Secondo la querela di Catalani, Cicero gli avrebbe chiesto alcune foto delle immersioni che avevano fatto insieme agli altri ospiti del resort. E Catalani, avendo dimenticato a Roma il cavetto per collegare la macchina fotografica al suo Ipad, avrebbe permesso a Cicero di collegarla direttamente al suo pc per scaricarle. I due si conoscono ormai da qualche anno e il rispetto, almeno in apparenza, pare essere reciproco. «Gli dissi di prendere le sue foto e nessun’altra – scrive Catalani nella denuncia – trattandosi di immagini assolutamente private che ritraevano personaggi pubblici che avevano acconsentito gli scatti per amicizia e fiducia nei miei confronti». Ma dopo aver collegato la macchina fotografica del regista al suo pc, Cicero, oltre alle foto delle immersioni, avrebbe trasferito anche quelle foto private che ritraevano Francesco Totti e la moglie, per poi rigirarle ad un’agenzia fotografica. Quando le foto vengono pubblicate, Catalani cade dalle nuvole. Capisce di essere stato tradito dal sub e decide di denunciarlo. Accusato di appropriazione indebita, a giudicare Cicero non sarà, però, il tribunale di Roma, che ieri ha dichiarato la propria incompetenza territoriale e ha spedito gli atti a Trapani, dove nel frattempo l’istruttore è andato a vivere.

(Il Messaggero, M. Carta)

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14 Commenti

  1. Finalmente un articolo appassionante, ben scritto, che affronta argomenti rilevanti, tali da suscitare l’interesse del lettore più smaliziato. In effetti, quello del furto di foto raffiguranti celebrità famose, all’interno dei resort tropicali, è un tema mai affrontato seriamente e a cui non si vuol dare soluzione alcuna. Complimenti all’audace cronista. Sarebbe il caso che la gente comune, distratta da futili immagini che raffigurano i soliti barconi carichi di disperati alla deriva, banali aggressioni ai reporter, monotone denunce di stupri, città annegate nello smog, prendesse finalmente coscienza del criminoso fenomeno del traffico di foto carpite ai VIP, una piaga che l’umanità più sensibile non può certo tollerare, se vuole ancora definirsi “civile”.

    • Ahahahahaha… mi unisco all’appello: è ora di finirla di fare foto nel resort Palm Beach! Echeccavolo…

  2. C’è poco da scherzare, qui si tratta di un vero e proprio regolamento di conti! E’ dal 63 a.c. che Cicero e Catalani si combattono a colpi di denunce e congiure!
    … no scusate, quello era Catilina… me so’ sbajato.

  3. Con tutto il rispetto, la mancanza di privacy è uno dei contro dell’essere personaggi pubblici, in mezzo a tantissimi pro. A me le foto al resort non le fanno, però mi alzo ogni mattina alle 7 e torno a casa la sera dopo una giornata di lavoro.

  4. Amedeo, ” che te possino!”, sei veramente un grande! Al tuo 2^ post aggiungerei “Quem ad finem iste furor tuus nos eludet?”
    Ti leggo sempre con vero piacere!

  5. Catalani pensare che una volta mi piacevi come personaggio…..
    Tornatene dalle tue “donzelle mattutine” che come te ogni giorno siete sempre più in imbarazzo nel giudicare la crescita della roma.

  6. Ciao Gennaro, simpatia e stima ricambiate. La battuta, tuttavia, è tutta merito di Kawasaki che ha dato un’imbeccata veramente geniale, oltre che erudita.
    Un saluto a entrambi.

  7. E’ ricomparso l’arancino. Una precisazione personale, tanto questa è una cosa che capiamo solo tu e io: quando andavo sempre in trasferta avevo l’età per farlo (intorno ai 20 anni). In quel periodo (primi anni 80) il Bologna era in serie B, infatti lassù ci sono stato una volta sola, in una delle prime partite di Falcao (segnó Pruzzo su rigore sotto la nostra curva). Quindi è inutile che fai lo spirito di patata mettendo in dubbio ciò che scrivo, anche perché, al contrario tuo, metto sempre il mio nome. Posso dimenticare qualcosa, ma le fregnacce non le metto certo per iscritto. Certe notizie sulla situazione attuale al Del Duca ce l’hanno fornite, guarda caso, due persone che abitano a Bologna. I fregnacciari, caro Fanta, valli a cercare da un’altra parte.

  8. quando sono stato alle Maldive, nessuno mi ha fotografato
    quando sono ripartito, gli addetti del luogo neanche si erano accorti che avevo trascorso là una settimana…

    FORZA ROMA SEMPRE!

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