Totti: “Niente Pallone d’Oro? E allora vinco l’Oscar”

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AS ROMA NEWS – Per Francesco Totti ieri non è stato solo un giorno di riprese del documentario sulla sua vita – il cui titolo sarà appunto «L’ultima notte» –, ma è stata l’immersione struggente nel suo tempo perduto, perimetrato da quelle strade che lo hanno visto bambino.

Siamo in Via Vetulonia, davanti alla casa in cui è cresciuto, ad un battito di cuore appena dalla elementare «Manzoni», il set di oggi. Abbracci, emozione, occhi lucidi. Francesco ha il passo veloce. Nella scuola, intanto, regna quasi un silenzio irreale. Lui entra dentro in un’aula adibita a camerino e sussurra: «Stanotte non riuscivo a dormire per l’emozione. Erano quasi trent’anni che non tornavo qui. Vede? – e dalla finestra indica un portone – Quella era casa mia. Bastava che uscissi alle 8.27 per arrivare puntuale». (…)

In Via Vetulonia i negozi sono gli stessi dei suoi tempi e lui si ferma a parlare con i vecchi amici. Ogni tanto il regista lo richiama sul set. Set dove c’è un bambino biondo di 8 anni, Massimo, che pare il sosia di Francesco in miniatura. A mangiarlo con gli occhi sono i due genitori, Fabrizio e Desiré Annibali, emozionatissimi per il fatto che sarà loro figlio a impersonare Totti bambino. (…)

Dopo la pausa pranzo si sono spostati tutti sul campo della Fortitudo. Col passare delle ore, arrivano il fratello Riccardo, i cugini, sua cognata Silvia. Poi appare anche sua moglie Ilary coi tre figli. Coccole per tutti, clima rilassato, anche perché arriva la pizza con le patate che piace a Francesco. «Strano, no? – ci dice —. Non ho mai vinto il Pallone d’Oro e magari vinco l’Oscar».

(Gazzetta dello Sport)

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7 Commenti

  1. Che bella la scena di quando arriva a Trigoria col Cabaret di Pastarelle,e Vito Scala commosso che gli chiede mi hai preso quelle al Cioccolato?Che pezzi di Cinema ragazzi altro che Ladri di Biciclette di De Sica,questo e’il Neo Realismo!

  2. Io basta che vedo TOTTI e “VEDO LA LUCE”!!! Per cui qualunque cosa faccia o farà avrà sempre, incondizionatamente, il mio grido ” UN CAPITANO, C’È SOLO UN CAPITANO “. Il vero problema è solo uno: ce la farà il mio cuore a ” reggere” un suo altro addio?

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