Totti, un ritorno difficile. La sfida: tenere i gioielli

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – “Quello che ho fatto in questi anni è sempre stato solo per il bene della Roma“. Il refrain di James Pallotta è conosciuto negli States e anche qui nella Capitale. Lo ha spesso riproposto, e lo ha ricordato proprio negli ultimi giorni della sua presidenza, come fece in privato dopo l’addio di De Rossi da calciatore e di Totti da giocatore e da dirigente.

E gli ex capitani, almeno nei rumors di queste ore, a volte ritornano. Ad oggi, però, resta la suggestione del tifoso e niente più. E prematura, a prescindere da quanto possa accadere sul serio tra qualche mese o anno. Adesso è il momento delle nuove bandiere: Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. Da difendere, loro sì.

Se De Rossi si tiene a distanza da ogni possibile voce, Totti è stato invece esplicito poco più di un mese fa: “Se mi proponessero di rientrare mi metterebbero in difficoltà ma risponderei di no, ormai ho preso una decisione e vado avanti nella nuova direzione intrapresa“. Fienga li avrebbe voluti, in ruoli diversi, accanto a sé. Ma il divorzio, rumoroso e doloroso, è stato inevitabile per il feeling inesistente di entrambi con la proprietà Usa.

Al comando, nella sede di viale Tolstoj e anche nel centro sportivo Fulvio Bernardini, resta il ceo e ad Fienga. Che è la figura chiave del cambio in corsa tra americani. Riferimento della trattativa e al tempo stesso del club. Fino a giugno non sono previsti altri ingressi che cominceranno con il rinnovamento del cda. L’organigramma sarà, dunque, confermato.

Fienga, dunque, rimane al centro pure della nuova era. Accanto a lui Paulo Fonseca e soprattutto Pellegrini e Zaniolo. Ma la continuità in campo dipenderà dalla solidità dell’azienda. Adesso l’obiettivo del ceo/ad, proprio su input della nuova proprietà, è la conferma dei migliori giocatori della rosa giallorossa, senza passare più attraverso quelle dismissioni che vanno a incidere sulla competitività della squadra. Sarebbe la vera svolta della nuova gestione.

Che, però, anche per rispettare i paletti del Financial Fair Play, punta sui risultati della squadrai: il 4° posto e il ritorno in Champions faranno sempre la differenza. Soprattutto con la Roma americana al potere.

(Il Messaggero, U. Trani)

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18 Commenti

  1. Le società in genere funzionano quando si mette la gente giusta al posto giusto, ci vogliono qualifiche e gente che sa fare e abbia tanto entusiasmo e voglia di fare.
    I nomi se sono solo nomi fini a se stessi, non portano nulla e non danno niente

    • d’accordissimo! i nomi non sono sinonimo di competenza, specialmente nel caso di totti.
      Basta feticci da idolatrare

  2. No a Totti, no a de rossi. Continuare a Tenere Lontano da trigoria il messaggero, il corriere dello sport, rete sport, marione e radio radio. Sempre forza roma

    • Ma infatti se ne stessero TUTTI lontano, ci basta ed avanza il ricordo delle loro gesta, sopratutto Totti, secondo me come dirigente non è per niente buono , mentre a dire il vero DDR lo vedo MOLTO bene come dirigente, secondo me è il ruolo adatto a lui (ma non oggi).

    • Su DDR potrei anche rivolerlo alla Roma, magari come secondo di Fonseca, o un ruolo dirigenziale di basso profilo. Ma Totti proprio NO !! In generale, chi sputa sul piatto dove ha più che ben mangiato, va soltanto cacciato via eternamente! Eppoi Totti non ha la statura del dirigente, sa solo il romanesco…..

  3. salve , se dovessi decidere io sia de rossi .che totti li lascerei dove sono
    non roviniamo la roma nuovamente. abbiano fatto un po di pulizia
    non ricominciamoco sta tarantella
    ciao e buone feste a tutti e forza roma sempre

  4. De Rossi quando deciderà di smettere (e spero che da persona intelligente qual è smetta e non si faccia smettere) deve fare il corso da allenatore e quindi farsi la sua esperienza, anche nelle giovanili della Roma.
    Quello è il suo ruolo, non il dirigente.

    E comunque ora come ora, non c’è bisogno di “bandiere” di ritorno. A Trigoria questo momento comanda chi deve comandare, senza guardare in faccia nessuno, e sembra con buoni risultati.

    Per una volta in decenni che non ci sono intoccabili, restiamo così, please.

    Con tutto il rispetto e la gratitudine per quello che hanno dato in campo quei grandissimi giocatori.

    Se non ci basta la nostra esperienza, il Milan con Maldini e Boban, insegna.

  5. La pulizia nn è completa….
    Devono andare via anche i laziesi burinelli. Che scrivono su questo sito….
    Pallotta portateli via e butta la chiave..

  6. Totti e De Rossi di nuovo dentro la Roma? Basta guardare i risultati di Boban e Maldini al Milan…
    I dirigenti migliori sono quelli che non hanno mai dato un calcio al pallone.
    Marotta Paratici e Pradè non vi dicono niente?
    Sveja bamboli…

    • Su Totti e De Rossi post ritiro dai campi non mi pronuncio. Il futuro scriverà le sue pagine. Il duo Boban – Maldini invece mi ricorda Gianni Rivera che riuscì, da dirigente,nell’impresa di mandare in B il Milan nel 1982, con Baresi giovane, Tassotti e Collovati in difesa. Sinceramente per la Roma ho sempre sognato uno come Galliani, juventino della prima ora divenuto milanista come il suo titolare Berlusconi, nerazzurro in gioventù a sua volta, dirigente decisionista, appassionato, molto competente e soprattutto scaltro. Quel Milan era formato da gente di altissimo profilo, oltre a Galliani c’erano Braida e Ramaccioni, ma non aveva un passato glorioso sui campi di calcio. Spesso è meglio chi è stato un buon calciatore che un fuoriclasse, prendere ad esempio Maradona allenatore e rapportarlo con Simeone o Guardiola, o anche Boniek, uno che tutti vorrebbero dirigente, fallito miseramente come tecnico. Solo Johan Cruijff fra i grandissimi è riuscito a eguagliare da dirigente e poi tecnico le gesta sul rettangolo verde, e pure il mitico Barone Liedholm. Anche Ancelotti è stato grande in panca come in mezzo al campo. Ma sono pochi esempi..

  7. Basta mettere dentro a vanvera in nomi degli ex piu prestigiosi, infarcire di condizionali e di “si dice” e “forse” e l’articoletto del giorno è bell’e pronto.
    Dall’altro lato però, vedo che la famosa Roma dei romani e romanisti ormai è una cosa ripudiata da quasi tutti qua dentro.
    Totti ormai è considerato un povero scemo buono a nulla che ha costretto tutti a farlo giocare fino a 40 anni, De Rossi aka capitan Ceres è stato mandato via per fare pulizia perché “saa comannava”, Florenzi è un tonto de nonna trenta denari.
    Aspetto con ansia il prossimo rinnovo contrattuale di L.Pellegrini per un nuovo frusciar di banderuole al vento.
    Esequie a tutti e buon anno.

  8. Per favore non rincominciamo con Totti e De Rossi, piu’ lontani stanno e meglio e’ , dopo tutta merda spalata su questa societa’.

  9. Totti e De Rossi sono state due bandiere in campo per la Roma, fuori dal rettangolo di gioco un po’ meno, e lo stanno dimostrando ancora con la loro ritrosia verso la societa.Evidentemente il fatto di non poter fare piu i loro comodi nella Roma. come in passato, deve aver condizionato le loro scelte di vita. Sono finiti i tempi di papa’ Sensi. Sarei invece piu propenso a accogliere, come gia ‘ letto piu volte, Dzeko e Kolarov, all’ interno della societa in futuro, si sono dimostrati ambedue oltre che grandi giocatori, anche uomini di rilievo, e molto piu attaccati alla societa dei nomi precedenti e quindi piu meritevoli.

  10. Totti che rilascia un’intervista in tv quando Spalletti ancora doveva sedersi sulla panchina? De Rossi che rilascia un’intervista per sparare a zero quando la Roma stava in palese difficoltà? E questi sarebbero gli uomini simbolo? Quello che strappa un contratto da 6k quando si rischiava il fallimento? Quell’altro che si prepara una campagna mediatica per strappare altri anni di contratto e la scrivania riservata? Dai smettiamo qui delnresto Roma è famosa per aver cacciato via fior di imperatori. Figuriamoci questi 2.

  11. Sapete cosa sarebbe paradossale? Se la Roma nell’anno in cui lascia Pallotta vincesse un trofeo, si riuscirebbe a rimpiangere anche questo presidente poi

  12. Da quello che leggo dai commenti si evince che de rossi, ma soprattutto totti risulterebbero due sanguisughe che si sono bevuti la Roma, non sono assolutamente d accordo soprattutto su totti il giocatore più forte e rappresentativo per 25 anni della Roma, che ricordo sferzava i presidenti a fare acquisti pesanti per farci diventare grandi e poi l unico con cui conte ha voluto parlare è stato lui ci sarà un motivo???

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