Trigoria, Spalletti lavora sugli schemi offensivi. Gervinho out, Florenzi in attacco

14
606

spalletti-allenamenti

NOTIZIE AS ROMA – Seconda giornata di allenamenti sotto la guida del nuovo allenatore Luciano Spalletti. Anche oggi il mister sta puntando molto sugli schemi offensivi, e sta mettendo sotto la squadra facendo lavorare i ragazzi su nuove soluzioni in attacco. Subito dopo il mister ha deciso per una partitella in famiglia a campo ridotto.

In vista del match di domenica pomeriggio contro il Verona c’è da segnalare come Gervinho sia ormai da considerare fuori dai giochi. L’ivoriano, il cui futuro alla Roma è incerto, ha svolto anche oggi lavoro individuale, così come il brasiliano Maicon, Uçan e Keita. Strootman invece si è allenato con la Primavera in mattinata. Per Ponce, reduce da un brutto infortunio, solo fisioterapia.

Per l’esordio di domenica Spalletti pensa di riportare Florenzi in avanti. A centrocampo anche De Rossi e Nainggolan, con Pjanic che dovrebbe giocare più avanti rispetto ai suoi compagni di reparto. Davanti Salah e Dzeko, coppia d’atacco che appare scontata. Anche se Iago Falque potrebbe essere una sorpresa da non escludere. Il modulo iniziale dovrebbe essere un 4-3-1-2, ma che potrà facilmente trasformarsi in un 4-3-3 o un -4-2-3-1.

Questa la probabile formazione anti-Verona: Szczesny, Torosidis, Manolas, Rudiger, Digne, Florenzi, De Rossi, Nainggolan, Pjanic, Salah, Dzeko.

Giallorossi.net – A. Fiorini

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie della Roma sul tuo cellulare? Iscriviti subito al canale Whatsapp di Giallorossi.net!
Articolo precedenteCandela: “Spalletti? Se deve attaccarti al muro, lo fa”
Articolo successivoSpalletti domani in conferenza alle ore 15

14 Commenti

  1. Io penso che per il gioco di Spalletti, per servire Dzeko, utilizzerà poco Salah e Gervinho insieme. Ci sarà sempre almeno un crossatore a centrocampo, o Florenzi o Falque. A volte entrambi.

  2. Gervinho comunque non e’ cosi’ anarchico come lo si dipinge, in attacco ok e’ imprevedibile (soprattutto per gli avversari) ma a me sembra un giocatore che se gli si chiede di rientrare a dare una mano no. Si e’ mai tirato indietro.

  3. Non nascondo che quando ho letto tra i moduli il 4-3-3 mi so sentito male…forse ne sono ancora intossicato da sovradosaggio !!!

  4. Certo, per far digerire il 4-2-3-1 a 7/11 di squadra non sarà facile, molti sono caproni tatticamente.. L’unica cosa certa è che non vedremo più mezze partite pagandole per intere, l’impegno e la corsa non mancheranno…

  5. Come li metti li metti so sempre quelli ricordo solo che quando andò via Zeman chiedevano normalita,non credo vasti inserire torosidis e spostare florenzi per restituire normalita,non ci voleva spalletti al posto di Garcia per ottenere normalità.Sicuramente Lucianone e tornato per rivoltare una squadra CGE giocava con un 4-3-3 più pianjic e florenzi terzino….peggio pure di Zeman altro che pero la lettera di Garcia dimostra che cosa significa Roma

  6. Erano meravigliose tante partite del 2007 e del 2008 quando non capivi la differenza di giocare in casa o fuori se non per il colore della maglietta… Poi si poteva anche perdere, ma mai un avversario (in Italia) che poteva dimostrarsi superiore…

  7. La prima volta che venne non gli davo una lira!! Poi, dopo anni di martirio post Capello c’ha ridato un gioco e una dignità, spero faccia lo stesso oggi.

  8. Francesco80 è stato un anno silamente di martirio postCapello, solo che a te, giustamente, sembravano secoli: Prandelli, Voeller e Bruno Conti in una sola stagione, un vortice fra allenatori e traghettatori da stordire chiunque..

  9. Vedi, mi dono stordito anch’io: m’ero dimenticato patata lessa Delneri (ero sull’aereo che riportava la squadra e noi tifosi da Cagliari, dopo l’ennesima sconfitta. Parecchi esagitati tiravano le pallette di carta in testa al mister, e mancava poco che qualcuno, passando fra le poltrone, gli mollasse una pizza sul collo!! Una situazione al limite dell’imbarazzo con i cori che lo invitavano cordiapmente ad andarsene. Appena messo piede a Fiumicino, Delneri corse subito dal suo legale per preparare le dimissioni. Non era un grande tecnico, ma la persona per bene, qual’era, non meritava quel trattamento. Roma non è solamente la Capitale d’Italia, è soprattutto la Capitale del mondo in fatto di battute dissacranti e del sarcasmo più becero. Allenare qui non è semplice. Ci sono caduti bravissimi tecnici, come Eriksson, lontani anni luce dal nostro modus vivendi caciarone e casinaro. Qui hanno vinto solo il glaciale Liedholm, l’imperturbabile Capello e l’inossidabile Spalletti, toscano doc).

  10. ATTENZIONE: La moderazione dei commenti è ora più rigorosa.
    Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci qui il tuo commento
Inserisci qui il tuon nome