ALTRE NOTIZIE (Tuttosport.it) – E pensare che mentre Juan Manuel Iturbe veniva presentato in pompa magna a Roma, a Torino la piazza era in subbuglio per le inattese dimissioni di Antonio Conte e storceva il naso in merito all’arrivo di Massimiliano Allegri in panchina. Si temeva, a Torino, un crollo clamoroso; si inveiva contro le scelte tecniche («Ci hanno preso a sputi e parolacce, mentre in auto andavamo alla conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico», ricorda l’amministratore delegato Beppe Marotta); si bofonchiava per il mercato: maccome, la Juventus si era mossa per Iturbe, come hanno confermato pure i vertici del Verona e i manager del giocatore, eppure se lo è fatto soffiare all’ultimo… Insomma: dubbi, perplessità, scoramento. Invidia, pure, nei confronti d’una Roma che sembrava lanciata verso un clamoroso sorpasso, una stagione memorabile. Pochi giorni dopo la presentazione di Iturbe nella Capitale (il 16 luglio), in Piemonte si procedeva invece alla presentazione di Alvaro Morata (19 luglio). E pure in quel caso le perplessità in salsa bianconera permanevano per il “ragazzino scartato dal Real Madrid”. Figurarsi, poi, gli stati d’animo, dopo che l’attaccante s’infortuna al primo allenamento a Vinovo. Apriti cielo…
RIBALTONE – A distanza di qualche mese e di un girone d’andata già abbondantemente in archivio, però, le parti si sono invertite. A Roma, oltre che con i 9 punti di distacco dalla vetta, si fano i conti con 30 milioni di dubbi circa l’acquisto di Juan Manuel Iturbe (il più costoso della gestione Pallotta), mentre a Torino ci si spella le mani ad applaudire le gesta di Morata riflettendo sul fatto che quei 20 milioni di euro sborsati al Real Madrid, forse forse, sono ancora poca cosa rispetto al valore di uno degli attaccanti più forti del panorama italiano in grado di mettersi in mostra (e diventare decisivo) anche in Champions League, come appunto lo spagnolo s’è rivelato martedì sera nell’andata degli ottavi di finale disputati contro il Borussia Dortmund.
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