America’ facce ‘na squadra

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LEGGO (F. MACCHERONI) – Anni fa un presidente si sentì assediato. La Lazio di Cragnotti era ormai lanciatissima e la sua Roma balbettava. Questo signore aveva raccolto un’eredità che era già scivolata sulle spalle di Ciarrapico e che non aveva trovato equilibrio quando provò a dividerla con un altro imprenditore, Pietro Mezzaroma. Troppe stagioni tormentate lo avevano allontanato dal cuore della tifoseria. Così questo signore, che viveva a Roma, che ci metteva tutti i giorni la faccia, quando la Lazio vinse addirittura uno scudetto, pensò a Viola, al suo, di scudetto.

Come nacque? Con un grande allenatore, Liedholm, con un brasiliano che voleva vincere, Falcao, aggiunto a un gruppo di campioni veri. E così cominciò dall’allenatore. Ingaggiò Capello. E poi Batistuta, Emerson, Samuel, da aggiungere a Totti e Montella, Delvecchio, Candela… Si chiamava Franco Sensi. Anni dopo un nuovo presidente, mentre una Roma allo sbando subisce l’ultima beffa dalla Lazio, parte e torna a casa, in America. Lascia contestazioni e dirigenti sciagurati. Nessuno paga due anni di tormenti. A parte i tifosi. Il presidente si chiama Jim. Promette Topolino e Nike, stadio e vittorie. America’ dacce ’na squadra

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