NOTIZIE AS ROMA – «Sono pronto a un gesto forte in caso di manifestazioni razziste durante una partita». Dopo il deplorevole episodio degli insulti ricevuti su Instagram e la conseguente denuncia pubblica, continua la battaglia di Juan Jesus contro i razzisti.
Il difensore della Roma, in un’intervista a calciomercato.com, ha mandato un messaggio d’incoraggiamento a tutte le vittime: «Quello che faccio non è solo per me, ma per tutti quelli che subiscono offese per il colore della pelle e devono chinare la testa. Non abbassatela, tenetela alta».
Il brasiliano ha poi rivelato di essere stato in procinto di denunciare un altro utente per le continue offese, prima di cambiare idea per l’intervento del padre di questo ragazzo: «Mi sono vergognato da morire, va contro tutto quello che gli ho insegnato. Da papà – le parole del genitore a Jesus – le chiedo di non sporgere denuncia, ci penserò io a dargli una lezione che non dimenticherà mai».
Guardando al calcio giocato oggi alle 16 la Roma di Fonseca riprenderà ad allenarsi in vista della Sampdoria: la speranza è di riavere al più presto in gruppo Florenzi e Under. Dall’Argentina sono invece rimbalzate notizie di mercato su Pastore, ma il suo agente ha smentito seccamente la possibilità di un trasferimento al Racing Avellaneda di Milito.
(Il Tempo, F. Biafora)


Questo è ciò che intendo quando dico che il razzismo si combatte personalmente, di situazione in situazione: il padre del ragazzo avrebbe potuto dire “eh, è stata una ragazzata, un errore di gioventù”. Invece fa bene a non sottovalutare il fatto.
Capisco anche che intervenire nei confronti di un figlio sembri più “naturale” che farlo verso uno sconosciuto, ma scegliere di girarsi dall’altra parte in certi casi è come avallare ciò che accade.
Qualche anno fa un deputato definì orango una Ministro della Repubblica, come lo derubrichiamo questo? Scherzo goliardico, ragliato da tastiera, ululato dell’alta Brianza, sciocchineria padana, goliardia di Urbino, flatulenza post-moderna? Qui c’è chi con gran vezzo finto-intellettuale ne trova sempre una perché a Belgrado bla bla bla, tuttavia mi dispiace informarlo che in tutto il mondo civilizzato che ha studiato Rousseau e Voltaire (guardasi anche i dizionari) definire un calciatore scimmione ed una donna orango ha un solo nome: razzismo. Altro che razzismo quello vero, see come Ronaldo quello vero.
Io comunque continuo a constatare che il razzismo si manifesta in ogni luogo e dove e rincaro la dose il razzismo non si manifesta solo nel colore della pelle ma anche dallo status delle persone, se uno degli ultimi o un disabile o un omosessuale è considerato diverso c’è qualcuno che mi spiega quale diffetenza c’è nell’insultarlo.
Sempre insultato è!
Sia chiaro che io sono dalla parte di Juan Jesus ma chi difende i disabili i meno abbienti o chi fa di tutta un erba un fascio indicando una differenza regionale, qual’e’ la differenza tra il dire nero o storpio accattone o mendicante o drogato o frocio
Quante ne vogliamo dire…..
Il razzismo purtroppo e dentro ognuno di noi è noi c’è né rendiamo conto solo quando la differenza è solo sul colore della pelle.
Invito…
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.