NOTIZIE ROMA CALCIO – L’inferno di Devid Bouah continua. La rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro a un anno di distanza da quella del destro sarà un duro colpo per il terzino, che oggi si sottoporrà a intervento chirurgico alla clinica Villa Stuart per mano del prof. Mariani. Un infortunio che ferma ancora una volta la sua ascesa, prima di rivederlo in campo bisognerà aspettare quattro mesi, poi comincerà il percorso di riatletizzazione di circa 4/5 settimane.
Fonseca durante il ritiro estivo a Trigoria si era accorto delle sue qualità, così come Daniele De Rossi quando ancora i rapporti con il club erano integri. Ed è stato proprio il centrocampista a videochiamarlo dall’Argentina subito dopo l’infortunio, per tentare di infondergli coraggio in vista del lungo percorso di recupero.
Una telefonata inaspettata, arrivata mentre si trovava assieme ai compagni di squadra Riccardi, D’Orazio e Sdaigui e che il giovane della Primavera ha condiviso sui social. Un segnale da capitano quello di Daniele che ha restituito a Devid il sorriso e la voglia di combattere: «Lacrime e rabbia, questo si prova in certi momenti. È difficile accettare ma bisogna subito ripartire e non abbattersi mai! Grazie per tutti i messaggi di vicinanza e di affetto, grazie davvero. Tornerò più forte di prima anche per voi! Attraverso le difficoltà la natura ci rende più forti e degni di realizzare i nostri sogni», ha scritto il terzino su Instagram.
Non ha fatto mancare la sua vicinanza anche il presidente Pallotta che su Twitter gli ha dedicato un pensiero: «Sono devastato, ti aiuteremo tutti a tornare di nuovo più forte che mai». L’imprenditore di Boston è atteso nella Capitale nelle prossime settimane, ma intanto è stato informato del ritrovamento del quarto bambino grazie alla campagna Missing People lanciata dal club a inizio estate.
(Il Messaggero, G. Lengua)
E poi ci sono Laziali qui che insultano De Rossi…
Daniele è un istintivo, magari attraversato da contraddizioni (come molti), ma è una persona generosa e capace di gesti – secondo un lessico oggi desueto – cavallereschi.
Mi ricordo quando salì sul bus svedese, quando eravamo eliminati dai mondiali, a chiedere scusa per i fischi al loro inno…
Di certo. da un punto di vista comunicativo la sua fuoriuscita dalla Roma poteva essere gestita molto meglio, sebbene abbia robuste attenuanti nel caos societario che c’è stato per due mesi; senza considerare poi gli articoli di stampa ad orologeria (a proposito: nessun follow-up da Repubblica? Sempre i soliti eh..?).
Di certo c’è gente che, approfittandosene, ne ha rinfocolato la delusione e la rabbia.
La Roma va avanti perché ci sarà sempre: non scordiamoci però della memoria…
Bellissimo gesto, da capitano vero. Ed è quello che ho sempre pensato di Daniele, da questo punto di vista per me superiore anche a Totti. Per questo mi piacerebbe ascoltare dalla sua viva voce due paroline per chiarire cosa è successo in quegli episodi che tanto hanno diviso. Direi che ce lo deve. Anche magari per dire, con la consueta schiettezza, che gli è partito un colpo non voluto…
A me il De Rossi calciatore non piaceva più, per me era arrivato non poteva dare più niente, anzi sarebbe stato deleterio e basta ,ma De Rossi mi piacerebbe molto riaverlo nella Roma,come cosa non so, direttore tecnico, direttore sportivo, team manager, vice presidente,De Rossi uomo ha carisma è un leader nato uno così non dovremmo lasciarcelo sfuggire