AS ROMA NEWS (SPORTWEEK) – Attraverso una intervista concessa al settimanale SportWeek, il centrocampista Antonio Candreva (26) è tornato sul suo difficile avvio alla Lazio. L’ex Juventus, in biancoceleste dal gennaio 2012, ora fa parte della nazionale di Prandelli:
“Volevo far ricredere chi mi criticava, il vero Candreva non era quello visto alla Juve e poi a Cesena. Ero triste, cupo. Era difficile uscire di casa, era difficile andare a Formello ad allenarmi. Non ho mai temuto però per la mia incolumità , ma di insulti ne ho presi tanti (ride, ndr). Poi è arrivato quel 7 aprile, la partita col Napoli e lì è cambiato tutto. Era destino. Vivevo un momento molto duro: la gente – prosegue Candreva – non mi voleva, le chiacchiere sul mio presunto tifo romanista facevano di me un nemico. La mattina della partita viene da me Reja, il nostro allenatore all’epoca, e mi dice che avrei giocato. Mi si accende una scintilla, capisco che è la mia ultima possibilità . Gioco alla grande, faccio gol, corro sotto alla Nord, la nostra curva. Quel giorno sono rinato”. Visto il suo importante presente biancoceleste, Candreva ha escluso un approdo alla squadra rivale: “Se chiamasse la Roma? No. Non accetterei mai”.
Notoriamente le pippe possono giocare giusto alla Lazie.. Resta pure dove sei. Ce ne faremo una ragione.. Ahahahahah