NOTIZIE ROMA CALCIO – Leandro Castan, ex difensore della Roma e del Torino, è stato intervistato dall’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” a poche ore dal match che vede di fronte le due squadre.
Il difensore, che all’epoca di Rudi Garcia formò una coppia formidabile con Benatia, parla del suo rapporto con la Roma, del brutto periodo vissuto quando scoprì il problema al cervello, e degli allenatori più bravi che ha avuto. Ecco le sue parole:
C’è Torino-Roma, per chi farà il tifo?
“Roma. È la squadra alla quale mi sento maggiormente legato. Nel torneo 2013-2014 in coppia con Benatia avevamo subìto solo un gol in dieci partite di fila. In quella stagione potevamo pure vincere lo scudetto se la Juventus non fosse stata così brava: fecero 102 punti”.
Qual è stato l’allenatore più bravo tra quelli che ha avuto?
“Rudi Garcia. Lui per certi versi era l’opposto di Zeman. Venivamo da un’annata molto negativa. Garcia rispettava molto l’individualità di ciascuno, io e Benatia avevamo libertà di andare in attacco, eravamo al top della nostra forma atletica, potevamo giocare uno contro uno e strappavamo spesso il pallone agli avversari“.
Chi le diede più sostegno quando le capitò di ammalarsi di tumore ?
“Sabatini. Lo considero come un padre. Rimarrà sempre nel mio cuore, non dimenticherò mai ciò che fece per me. Io non volevo farmi operare, avevo paura. Ma lui mi convinse a subire l’intervento, non mi lasciò andare in… pensione. Sapeva che sarei riuscito a tornare“.
E a Torino come si trovò?
“Sinisa Mihajlovic mi diede subito molta fiducia. Mi ricordo che da tanto tempo il Toro non vinceva con la Roma e la battemmo 3-1 all’Olimpico. Trascorsi sei mesi bellissimi ma poi ebbi tanti problemi muscolari a ostacolarmi, una conseguenza del tumore”.
Delle squadre attuali conosce bene Zaniolo e Belotti, vero?
“Zaniolo, talento del calcio italiano, un fuoriclasse. Spero che rimanga molti anni alla Roma. Con Belotti avevo giocato. Altro talento, centravanti guerriero, che lotta per il pallone. Uno che lavora. Ho molto rispetto per lui: merita tutto, il meglio“.
Fonte: Gazzetta dello Sport
Grande Castan, riusciva con naturalezza a rendere più forti i propri compagni di reparto. Defezione la sua fin troppo sottovalutata, forse perché in quello sfigatissimo periodo ce ne furono altre più appariscenti.
Pilastro di quella Roma.
Anacronistico ti quoto in pieno… Ma secondo te con lui in difesa avremmo mai preso gol di testa da Inter, Spal e Fiorentina?
sei stato il segno della sfiga che ti ha colpito e ci ha colpito tra l’altro nel tuo momento migliore , ti ho sempre apprezzato sono contento che sei uscito dal tunnel ora riguardati e goditi cio’ che hai
Lunga vita a castan