Cerezo: “A Roma mi adoravano. I giallorossi stanno meglio, la Samp è in pericolo”

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NOTIZIE AS ROMA – Toninho Cerezo è stato intervistato oggi sulle pagine della Gazzetta dello Sport (M. Cannone) in vista del match tra Roma e Sampdoria, due squadre a cui l’ex centrocampista è particolarmente legato. Ecco le sue parole:

Meglio la Roma in Champions o la Samp in A?
“La Roma sta meglio, la Samp è in pericolo. Mancano ancora tante partite alla fine. La Roma può recuperare invece la Samp rischia la retrocessione. Ho visto il primo tempo di Inter-Samp 2-1: dominio totale dell’Inter. La Samp non tirava in porta. E ha un grande allenatore, Ranieri. Non sono riuscito nemmeno ad assistere al secondo tempo in tv“.

Qualcuno da evidenziare nella Roma?
“Dzeko. Ha la taglia fisica. Finalizza bene, sa colpire di testa, dribblare. Ha visione di gioco. Giocatore completo. Mancini già sapeva tutto ciò quando lo portò al City“.

Com’era il suo rapporto con le tifoserie di Roma e Samp?
“A Roma mi adoravano. Anche quando la squadra perdeva qualcuno mi riconosceva per la strada e mi invitava a prendere un caffé. Non portavamo fuori le cose successe sul campo. Il romano è molto allegro. Sa godersi la vita. Il genovese, invece, è più osservatore. Come il mineiro (di Minas Gerais, stato natale di Cerezo, conosciuto per agire in silenzio, ndr ) in Brasile. A Genova ti stimano, però hanno l’abitudine di starti più lontano. Ma gli italiani vogliono molto bene ai brasiliani“.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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21 Commenti

  1. Toninho Cerezo oh-oh-oh, Toninho Cerezo oh oh oh oh (sulle note di “No tengo dinero” dei Righeira di quegli anni).

  2. “Anche quando la squadra perdeva qualcuno mi riconosceva per strada e mi invitava a prendere un caffè “.
    Sono cambiati i tempi, ora pure se la squadra vince ci sono i componenti della SANTA INQUISIZIONE che ti condannano.
    *Abbiamo vinto senza tirare in porta
    *Chella pippa X non la voglio vedere più in campo
    *dove ci presentiamo se giochiamo cosi
    * era meglio Peppe
    * no Peppino
    * no Giuseppi
    * facciamo 300 tiri in porta e gli altri al primo tiro ci castigano.
    * squadra di pippe
    * li prenderei a calci
    Etc etc etc.
    altro che caffè caro mio.

    • Gaetano, lo dico a te e agli altri utenti che, non per colpa loro, hanno frequentato poco l’Olimpico. Quando mio padre iniziò a portarmi allo stadio assiduamente, primi anni ’70, andavamo in tribuna tevere non numerata. Qualche fila sotto di noi c’era un tipo che detestavo, perché ne diceva di tutti i colori ai nostri giocatori, qualunque cosa facessero. Quando lo dissi a mio padre, lui mi rispose con una sola parola “Fregatene.”.
      Le differenze con oggi? 1) Ero un bambino, perciò me la prendevo. 2) Non esistevano i social.

  3. Giocatore di grande personalità.
    Nella finale contro il Liverpool avrei voluto vedere lui come brasiliano in campo

    • Permetti la correzione. Era titolare in quella partita. Forse intendevi al momento dei rigori.

    • Esatto! Al momento di un rigore decisivo,in quel frangente, la personalità di Falcao non era in campo…dopo su quell’episodio se ne sono dette tante

  4. La Samp ha perlomeno giocato gia’ una partita,rompendo quindi il ghiaccio,cosa che noi ancora dobbiamo fare, quindi prevedo una partita non semplice, specie nell’ atteggiamento che avremo inizialmente.E una partita decisiva, perche vincendo continuera l’ inseguimento al quarto posto, in caso di risiltato negativo bisognera’ abbandonare ogni speranza,specialmente se l’ Atalanta battera la Lazio.

  5. Ormai sono più di 50 anni che tifo Roma e conosco il vizio. Il grande Cerezo ( a noi ce ne vorrebbero iun paio come lui…) ha detto che stiamo meglio e la Samp è in pericolo…… È proprio questo che mi preoccupa! Noi a fa’ resuscita’ i morti siamo i numeri 1……. Pertanto, con il massimo rispetto per Tonino, faccio gli scongiuri…

  6. Io mi ricordo che in una partita, sbagliò più di un calcio di rigore, ma ciononostante, la curva sud intonò il coro “Cerezo, Cerezo…”… roba che se fosse accaduto oggi, sarebbe stato riempito di fischi e pernacchie, visto che ormai non si guarda più in faccia nessuno.

    Detto questo, per quello che mi riguarda, è addirittura uno dei giocatori più forti che abbia mai visto in maglia giallorossa. Mediano che abbinava classe e doti d’interdizione, oltre a far girare la squadra a meraviglia, era una diga in mezzo al campo.

    • Sì Roma-Inter 3-1 1985-86 sbagliò 2 rigori. La rimonta sulla Juve di quell’anno ha segnato la mia infanzia, ancora oggi mi esalto al ripensarla. E non voglio pensare, in questo momento di dolcezza, a come finì. Eriksson divenne mio mito quell’anno e mai sono riuscito a digerire il suo passaggio ai burini. Forza Roma!

    • se avessimo potuto tenere anche Prohaska a fare il gioco senza palla (dove era fortissimo) sarebbe stata una squadra stellare.
      abbiamo pagato alcuni limiti che si pagano a livello europeo: un portiere bravo ma piccolo (vedi il goal) e due centrali tecnici ma lenti , e Bonetti non poteva essere il compagno di DiBa al posto dello Zar. detto questo, un’altra mancanza di lucidità: far tirare i rigoori ai giocatori più emotivi, Conti e graziani, che dal dischetto ci aveva regalato una coppa italia….

  7. Onore a te, Toninho. Il tuo poster in camera a colorare le mie giornate, sei colui che, per strani ed incomprensibili intrecci del cuore, ho amato di più nella storia della Roma.

  8. Grandissimo “tappetaro”, che personalità e che simpatia!! Mi ricorda giorni lontani così solari, colorati, di un giallorosso vivo (le bandiere erano davvero giallorosse, non giallo-arancioni)!!
    La sua classe e la sua simpatia ancora oggi sono vivissime nei cuori dei romanisti 🙂

  9. Era un Roma Inter, ne sbagliò 2 ma vincemmo lo stesso e lui giocò comunque con il solito impegno, che lo faceva amare da noi tifosi.
    Fu un vero peccato lasciarlo andare alla Samp, specialmente considerando che giocò alla grande per molti anni ancora

  10. Ragazzi, cercate di immaginare in questa Roma un centrocampo con Cerezo e Falcao….. Poi il terzo può essere chiunque…..

  11. Non dimentichiamo poi il gol del 2 a 0 decisivo ( all’ andata si era perso per 2-1) che negli ultimi istanti della partita di ritorno proprio contro la Samp,ci diede la coppa Italia nell’ 86 !

  12. Tonino Cerezo io lo adoro ancora. Un grandissimo giocatore. Ho impresso nella mente un suo gol al Milan. Entrò in area palla al piede saltando come birilli 4-5 giocatori e segnò un gol bellissimo anche se inutile (perdemmo 2-1). Non ho mai capito la sua cessione alla Samp. Lì continuo per molti altri anni vincendo un meritatissimo scudetto (me lo ricordo tinto di biondo) e se non sbaglio continuò ancora dopo in Brasile vincendo la coppa libertadores e poi intercontinentale col Sao Paulo a 38 anni passati. Fu una vera cassata non fargli un altro contratto. Grande rimpianto.

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