Coronavirus, il bollettino del 30 aprile: record di guariti (oltre 4 mila), crollo del numero di positivi (-3.106)

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ALTRE NOTIZIE – Questo il dati emesso oggi dalla Protezione Civile, riguardo all’emergenza Coronavirus, di giovedì 30 aprile 2020.

Il totale delle persone che hanno contratto il virus è 205.463, con un incremento rispetto a ieri di 1.872 nuovi casi (ieri +2.086). Il numero totale di 2.086 è di 101.551, con una decrescita di -3.106 assistiti (ieri la decrescita era di -548).

Oggi sono stati fatti 68.456 tamponi (ieri 63.827). Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 36,6 tamponi fatti, il 2,7%. Negli ultimi giorni questo valore è stato in media del 4,1%.

Continua anche il calo dei ricoverati: tra gli attualmente positivi 1.694 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 101 pazienti rispetto a ieri. 18.149 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1.061 pazienti rispetto a ieri. 81.708 persone, pari al 80% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 285 (ieri 323) e portano il totale a 27.967. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 75.945, con un incremento di 4.693 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 36.211 in Lombardia, 15.493 in Piemonte, 9.563 in Emilia-Romagna, 8.147 in Veneto, 5.584 in Toscana, 3.551 in Liguria, 4.468 nel Lazio, 3.210 nelle Marche, 2.773 in Campania, 1.370 nella Provincia autonoma di Trento, 2.949 in Puglia, 2.157 in Sicilia, 1.170 in Friuli Venezia Giulia, 1.915 in Abruzzo, 802 nella Provincia autonoma di Bolzano, 233 in Umbria, 744 in Sardegna, 89 in Valle d’Aosta, 740 in Calabria, 192 in Basilicata e 190 in Molise.

(Fonte: www.protezionecivile.gov.it)

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11 Commenti

  1. Speriamo che in una ventina di giorni non si abbiano più malati in terapia intensiva. Una cosa che io personalmente non ho capito, ma i deceduti, considerati i numeri, non provengono dalle terapia intensiva nè dagli ospedali o sbaglio?

  2. Il conto degli ‘Attualmente Positivi’ ha un significato solo Politico. Il dato sostanziale è la crescita dei nuovi casi, che è stata asintotica e adesso (dopo il lock down) è in decremento lineare (da circa 40 giorni) con un coefficiente angolare che ci porterebbe a zero (nessun nuovo caso di Covid) in una ventina di giorni circa, se nulla venisse a interferire con l’andamento attuale.

    Insomma buone notizie ma chiaramente bisognerà vedere cosa succederà dopo il 4 Maggio.

    Per Claudio: la maggioranza dei quasi 28.000 morti censiti è deceduta in Ospedale. E una buona fetta in Rianimazione (o Terapia Intensiva che dir si voglia: sono due nomi diversi che in Italia identificano la stessa Struttura Ospedaliera)

  3. Ultimamente ci sono meno decessi non perché abbiamo fatto il lockdown ma perché finalmente sanno come curare i malati.

  4. no la maggior parte delle morti e’ avvenuta nelle RSA 40 %
    e moltussimi morti a domicilio
    a detta del dr Locatelli nella conferenza della protezione civile al culmine della crisi nelle terapie intensive moriva solo il 35 % dei ricoverati
    La vera falla e’ stata ( come tutti ora cominciano a dire ) i ritardi con cui gli assistiti a domicilio arrivavano alla terapia intensiva

    • Mah… in parte quel che dici è vero ma 40% (dato tra l’altro sovrastimato…) non è la maggioranza e la ‘falla’ riguardo alla terapia intensiva è una semplificazione eccessiva.

      Ragioniamo con calma… prendiamo la Lombardia, dove i dati sono più completi e dove si sono verificati il 50% dei decessi del Paese. In Lombardia ci sono 678 RSA. ISS ha pubblicato i dati di mortalità su un campione di 266 di esse (39% del totale) aggiornato al 15 aprile. Tra questa data e il 1 febbraio (primo decesso ufficiale per Covid in Italia) tra i residenti di queste 266 RSA sono deceduti 3.045 pazienti: 166 erano positivi al Cov2 ma altri 1.459 avevano avuto sintomi simil influenzali.

      Se assumiamo che questo dato sia rappresentativo dell’intera rete Lombarda delle RSA possiamo fare due calcoli: il primo (restrittivo) che solo i 166 decessi con tampone positivo siano morti per Covid. Il secondo, più largo, che anche gli altri pazienti deceduti con sintomi simil influenzali (tot 1.625 pazienti) siano morti per Covid.

      Nel primo caso, moltiplicando per i residenti delle RSA Lombarde, avremmo 425 decessi, nel secondo 4.176 decessi.

      Poiché al 15 aprile il numero dei decessi in Lombardia era di 11.377 unità, la prima ipotesi direbbe che i morti per Covid nelle RSA ha rappresentato il 3.7% dei decessi totali, la seconda ipotesi invece che si tratta del 36%.

      C’è poi un secondo elemento rilevante in questo report: solo il 10% delle 266 RSA esaminate ha riferito difficoltà al trasferimento in Ospedale dei propri pazienti. Infatti in quello stesso periodo risultano ospedalizzati 661 pazienti residenti in quelle 266 RSA. Due terzi dei quali (449 pazienti) con sintomi simil influenzali e di cui la metà (circa) è risultata positiva al SARS Cov 2.

      Per quanto riguarda l’ammissione in Terapia Intensiva va chiarito che l’intubazione ed i presidi ad essa associati (incannulamento arterioso, catetere venoso centrale, sedazione o addirittura curarizzazione se necessario, Sondino naso gastrico, cateterismo vescicale) hanno un elevato rischio di traumatismo e di sovrainfezione e non sono applicabili al 100% della popolazione, in particolare non nei pazienti con presistente insufficienza respiratoria severa, defedati o con aspettativa di vita già molto ridotta.

  5. “Data la natura eccezionale della crisi è chiaro che gli Stati hanno bisogno di ulteriori poteri per rispondervi. Tuttavia, se lo stato di diritto non è rispettato, l’emergenza sanitaria può diventare una catastrofe per i diritti umani, i cui effetti dannosi supereranno a lungo la pandemia stessa.
    I governi non dovrebbero usare i poteri di emergenza come arma per mettere a tacere l’opposizione, controllare la popolazione o rimanere al potere.”

    Michelle Bachelet, ONU

    • Sarabia, Baldassarre, Cassese: io neanche arrivo a scomodare opinioni provenienti dal di fuori dei nostri confini.

    • Ma certo Lupino, ho letto. Che il principio di salute pubblica non potesse violare i diritti umani e i DPCM i principali dettami della Costituzione sono realtà talmente elementari che non c’era certo bisogno di essere un Norberto Bobbio per comprenderlo.
      Mi stupisco che qui in pochi abbiano dato risalto a ciò, e quando l’hanno fatto si sia scatenata una incomprensibile bagarre.

  6. Ciao Amedeo,

    è un problema diffuso.
    Lo stesso presidente emerito della Corte Costituzionale Baldassarre si è meravigliato del silenzio di molti costituzionalisti, evitando garbatamente di tirare per la giacchetta il Presidente della Repubblica che, in quanto primo garante del dettato costituzionale, si è rifugiato in un assordante silenzio.

    Mi ripeto: in sede di conversione dei decreti legge, tessuti a maglie talmente larghe da essere alla stregua di norme in bianco, vedremo se qualche parlamentare avrà il coraggio di parlare, o se questa istituzione ha cessato definitivamente di dare segni di vita.

  7. Niente da fa, amedeo non se da pe vinto e continua rintuzzà dicendo sempre le stesse cose nonostante avesse scritto che espresso il suo punto di vista almeno un miliardo di volte, non sarebbe più tornato sul tema coronavirus.
    NON CE VUOLE UN GENIO PE CAPì CHE ER LOCKDOWN ha consentito una diminuzione del contagio non congestionando gli ospedali più di quanto non lo fossero e man mano calando i contagi stessi c’è stata la possibilità di prestare cure dirette a più persone abbassando così il tasso di mortalità. Probabilmente lo sanno pure quelli che se spacciano spiriti liberi e se sentono privati der diritto de libbbertà, solo che il loro scopo è fare politica così come fanno in un argomento meno importante de questo che è quello dello stadio.
    Tra l’altro quelli che parlano così a vanvera lo fanno solo perchè non sono stati toccati direttamente e so stati a sfondà er divano de casa svuotando barattoli de viennetta e a pontificà facendo inutile demagogia.

    p.s. poi ce spiegassero quando mai er cittadino entra nelle decisioni governative, che l’ ha deciso amedeo de mette er canone rai sulla bolleta delll’ elettricità? !

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