Garcia, benvenuto nel caos

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CORSPORT (M. EVANGELISTI) – Non è un raduno, è un collasso. La Roma si ritrova e basta. Non si confessa, non si sfoga. Rudi Garcia non vuole. Prima bisogna dare una forma primordiale a questa materia caotica. Oggi entro le 9 i giocatori arrivano a Trigoria. Fine delle ferie. La rosa è pressappoco quella di sempre, meno qualche portiere. Morgan De Sanctis probabilmente si presenterà a giorni. Mehdi Benatia farà tardi. Prima deve passare le visite mediche. E’ un raduno da mondo parallelo e da stanze segrete. Ne racconterà in diretta Roma Channel dalle 8, poi Garcia prenderà uno per uno i suoi ragazzi e li condurrà in un confessionale appositamente preparato. Preparato soprattutto per De Rossi, il quale invece resterà assente ancora per molto. Garcia da un mese a questa parte sta lodevolmente approfondendo la conoscenza del calcio italiano.

Di questo hanno parlato ieri Garcia e Sabatini nei ritagli di tempo del direttore sportivo, impegnato in una serie di contatti fisici e telefonici lui sì con il mondo intero. Quando non parlava con Sabatini, l’allenatore s’incontrava con il suo staff, del quale oggi come oggi fa parte anche il benemerito Aurelio Andreazzoli. Insieme con il secondo Frédéric Bompard e il tattico Claude Fichaux, il nuovo preparatore Luigi Febbrari, Vito Scala che si occupa personalmente di Totti, l’allenatore dei portieri Guido Nanni.

C’è folla nelle sale da riunione, dunque, e penuria sul campo dove oggi Garcia valuta la condizione atletica d’inizio stagione. Ma poi non è neppure del tutto vero. Più che penuria c’è minestrone, una congeria di ingredienti senza troppo senso, un solo portiere più il precario Julio Sergio, tanti campeggiatori con la sensazione e nessuna certezza di essere di passaggio. Osvaldo in vendita conclamata, De Rossi da pesare in denaro e in intenzioni, Pjanic e Marquinhos in attesa di buone offerte. Finora non c’è un conto che torni in questa squadra smaterializzata. Il mercato dura ancora parecchio, fino a settembre, ma non è pensabile replicare l’errore compiuto con Luis Enrique, al quale la formazione titolare venne consegnata per una buona metà all’ultimo giorno di campagna trasferimenti.

Poi bisogna vedere la lunghezza della faccia con la quale entrerà a Trigoria il capitano Francesco Totti, al quale è toccato ripassare la topografia del posto. Gli sarebbe piaciuto sistemare la formalità del rinnovo prima del raduno, però pazienza. Lunghissima sarà la faccia dei tifosi, che hanno organizzato non un’accoglienza bensì una contestazione, vediamo quanto convinta.

(Fonte: Corriere dello Sport, M. Evangelisti)

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