In estate sarà comunque rivoluzione

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Soccer: Serie A; Catania-Roma

AS ROMA NEWS (Il Tempo, A. Serafini) – Per ogni passo in avanti ne arriva uno indietro. E a pochi metri dal termine della stagione si ha sempre la sensazione di restare al punto di partenza. Per questo a Trigoria è già diventata una necessità l’ipotesi di dover cambiare nuovamente, anzi di ricominciare addirittura da capo. Al momento l’unico blocco confermato dal presidente Pallotta riguarda la parte dirigenziale e il tecnico. Se il futuro giallorosso di Garcia dovesse interrompersi in estate, quindi, sarebbe soltanto per sua scelta personale. Nei piani alti di Trigoria l’accusa è sempre la stessa: manca voglia, personalità e carattere. Garcia in tal senso ha già comunicato a Sabatini quali sono le mosse primarie da cui ripartire: un portiere, due terzini (destro e sinistro), un altro centrale di difesa più un centrocampista e un attaccante.

D’altronde i punti fermi sono pochi, mentre la lista dei possibili partenti o quantomeno in lizza per poter andare via coinvolge la maggioranza assoluta. Sicuramente tra i pali rimarrà per un altro anno De Sanctis (e Lobont), già sistemato nel posto di gregario che accompagnerà l’arrivo del portiere titolare. Anche in difesa gli unici sicuri di una riconferma sono Manolas e Florenzi, su cui la Roma spera di poter affiancare sin da subito il lungodegente Castan. Il resto del reparto invece appare nella lista rossa.

Astori è in attesa di essere riscattato dal Cagliari in un’operazione che potrebbe riguardare più pedine ancora in stallo, mentre per Yanga Mbiwa (il riscatto è già scattato automaticamente) si ascolterà ogni possibile offerta. Discorso diverso per i terzini: Holebas e Torosidis potrebbero rimanere come seconde scelte nel ruolo, anche se di fronte ad una proposta interessante non saranno certe chiuse le porte. Sicuro sarà l’addio di Cole (atteso negli States), probabile quello di Maicon, che potrebbe rescindere anticipatamente il contratto se le sue condizioni alla cartilagine del ginocchio non offriranno garanzie durante l’estate.

Per assurdo in questo momento l’unica certezza del centrocampo è considerato Strootman, ancora lontano però dall’ultimare il recupero al ginocchio. Nonostante tutto la Roma è obbligata a crederci. Sgretolato nel giro di pochi mesi invece, un pacchetto che fino a qualche mese fa era considerato tra i migliori in circolazione: Keita è ancora incerto se rinnovare o meno, De Rossi sta riflettendo sul proprio futuro, attirato dalle sirene americane di un’esperienza in Major League e in continuo conflitto con una parte della tifoseria. Pjanic, tra i più criticati, potrebbe accettare una nuova destinazione così come Nainggolan, che per motivi comuni a quelli societari sembra essere l’unico in grado di garantire una plusvalenza utile per mantenere i conti a posto.

Sul «Ninja» è piombata anche la Juventus (pronta a coprire l’offerta per la seconda metà del cartellino ancora in comproprietà libera) e soprattutto Allegri, uno dei suoi più grandi ammiratori dai tempi del Cagliari. Trattativa comunque più che complicata, considerando inoltre che il giocatore ha già espresso la scarsa volontà di trasferirsi a Torino.Per finire c’è l’attacco. Tralasciando capitan Totti, Sabatini continuerà a puntare su Iturbe, almeno finché sarà ancora il ds del club. Tutti gli altri sono in discussione tra Gervinho, Ljajic, Ibarbo (si sta pensando in caso di rinnovare il prestito per un  altro anno) e l’ultimo arrivato Doumbia. Poi c’è il discorso giovani. Skorupski, Paredes, Ucan e Sanabria non hanno impattato sulla considerazione di Garcia, con notevole ritardo, per loro è prevista una nuova sistemazione in prestito.

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4 Commenti

  1. un invito alla società ,fate i contratti a rendimento ,più titoòi vincono ,più è corrispondente l’ingaggio ,meno tioli , basso ngaggio e partenza ,inoltre dopo l’esperienza di quest’anno evitare che i migliori (sempre se ci sono vangano allettati da proposte di altre concorrenti ) con conseguente calo di rendimento per evitare infortuni o arrivare infortunati nel nuovo club , parlare meno possibile , costruire di più una squadra con obiettivi da raggiungere quanto prima possibile , in questi anni abbiamo cambiato allenatori (alcuni validi ,altri un pò mwno ) ma quello che preoccupa è che i giocatori hanno manteunto quasi lo stesso atteggiamento ,sicuri sempre di essere protetti ,, forse è ora d’impostare in maniera diversa le condizioni di lavoro , chi rimane sa che il posto non è fisso , va arendimento , e se viene contattato da club e accosente inficiando il rendimento venga allontanato e multato .

  2. Dopo il 26 maggio, si capì che il problema era il carattere e la personalità, per cui per la stagione successiva vennereo acquistati Maicon, Benatia e Strootman per alzare l’asticella. Quest’anno tutti e 3 sono mancati e gli acquisti, tralasciando l’ultratrentenne Keita, sono privi di personalità e siamo tornati esattamente al punto di partenza, fortunatamente senza troppi danni ancora grazie a Garzia.

  3. La prima, vera, grande rivoluzione che dovranno fare è quello dei “comuni intenti” perchè in 4 anni non si è capito cosa si volesse fare in questa Roma.
    Qual’è il senso di un DS che guarda molto ai giovani e li acquista ed un CT che manco li calcola e gli allena al massimo? Quindi la prima cosa è avere le stesse strategie perchè se chi compra e chi usa i giocatori non sono sulla stessa lunghezza d’onda non si avrà mai una squadra competitiva.

    Altro discorso, ripetuto sino alla nausea, investite su preparatori e staff tecnico in genere

    Ulteriore punto focale il comportamento, un club va seguito e deve avere dei dettami chiari non che uno fa quel ca**o che gli pare come ai campetti vicino casa. I giocatori sono professionisti e così devono comportarsi e vanno trattati, non sono professionisti solo nel chiedere soldi ma anche nell’atteggiamento globale. La Roma deve capire che ci deve essere una linea di comportamento e chi non la rispetta prima viene multato e poi è fuori.

    Per quanto riguarda questa rosa se ne può parlare all’infinito se prima non si risolvono i problemi sopra elencati. Se manca il timone la Roma sarà sempre un club in balia del famoso “ambiente”. La Roma lo deve imporre l’ambiente e non subirlo, per essere grande squadra.
    Per il resto ci sono molti punti interrogativi e per forza di cose la rosa subirà l’ennesimo rimaneggiamento ma se non cambierà la mentalità della Società non cambierà mai nulla.
    Vedete il rigore che c’è in altre squadre, eppure i giocatori fanno la fila per andarci e lo fanno perchè alla fine sono squadre vincenti.

    Se le idee dell’allenatore non rispecchiano i programmi della Società, beh si cambia ma è basilare che ci sia un programma condiviso e non che ognuno se ne va per la sua strada.
    Rinnovare anche l’intera Rosa non servirà a niente se mancarà tutta la struttura societaria che possa consentire al club di dare il massimo.

    Forza Roma sempre e comunque.

  4. ecco il solito articolo di austini che sembra dire tutto ed in realta’ non dice nulla ed a’ vuoto come l’apparato cerebrale di chi lo scrive per il quale la rosa del prossimo stagione della as roma sarebbe costituita al massimo da 7 calciatori…

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