KONÈ: “Per quel palo a Empoli non c’ho dormito la notte. Arbitri severi, Ranieri mi chiede di stare più attento”

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NOTIZIE AS ROMA – Manu Koné ha rilasciato una lunga intervista a L’Equipe. Ecco uno stralcio delle dichiarazioni del centrocampista della Roma al quotidiano francese.

Non hai paura dei colpi?
“No. Ne ho già presi tanti. Quando ero piccolo, nel quartiere, giocando contro ragazzi che avevano cinque anni più di me, posso dirti che avevo graffi alle ginocchia”.

Hai anche questa capacità di passare la spalla e metterti nella corsa dell’avversario.
“Lo faccio naturalmente. Appena potrò gareggiare in velocità con lui, so che o commetterà un errore oppure passerò io. L’obiettivo è affinare il mio gioco, rilasciare la palla nelle migliori condizioni e alimentare gli attaccanti. È tutto istintivo, in realtà. Nella selezione ne ho parlato con Dayot (Upamecano, ndr) che ho affrontato in Bundesliga quando ero al Mönchengladbach (2021-2024). Mi dice che ogni volta che giochiamo metto la mano in opposizione. Non me ne accorgo ma è vero, per proteggere la palla allungo il braccio e metto la mano. Sono anche sempre più vigile sul posizionamento dei miei avversari. Prima pensavo che solo con le mie qualità potevo voltarmi e affrontare la partita, ora faccio molta più attenzione a quello che arriva alle mie spalle”.

Da quale centrocampista hai preso ispirazione?
“Quando ero piccolo, Yaya Touré e Paul Pogba. Era il sogno essere come loro. Crescendo, quando vedo cosa ha fatto Yaya Touré in Premier League, è scioccante”.

Ciò su cui devi migliorare riguarda il livello disciplinare. Hai ricevuto otto ammonizioni in questa stagione. Hai una spiegazione?
(Ride, ndr) Onestamente? Già gli arbitri sono un po’ severi. Ma quando sei un giocatore che ha voglia, inevitabilmente c’è un po’ di impegno in eccesso. È vero che devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra. Ranieri mi chiede di migliorare su questo. Ma io mi impegno. Sto solo cercando di fare bene”.

Un avversario ha mai provato a intimidirti fin dall’inizio?
(Ride, ndr) Ne parlavo con Evan Ndicka a Roma. Abbiamo parlato delle nostre prime partite professionistiche e in una delle prime da titolare in Ligue 1 è stata contro il Lione. Ho fatto un errore nei confronti di Memphis Depay; lui si è arrabbiato e ammetto che ero un po’ intimidito. Vedere Memphis Depay che ti urla contro e tutto il resto… Poi tocca al calcio. Niente mi spaventa. Ad esempio, a volte perdo palloni ma questo non mi rallenta. Se non ci provi, finirai la partita con rimpianti”.

Ti ritrovi a rimuginare sulle azioni la sera quando torni a casa?
“Ovviamente! Fare il calciatore è duro, eh! Ad Empoli, ad esempio, (nella partita vinta 1-0 il 9 marzo) ho colpito il palo. Ci ho pensato tutta la notte. In realtà, devo accettarlo. Avrei potuto tirare tra le gambe del portiere, avrei potuto fare un pallonetto. Ma ho dribblato il portiere e ho colpito il palo. Poco prima dell’azione, nello spazio di due secondi, mi pongo almeno venti domande. Te lo giuro! Tutto è troppo veloce. Vedo le gambe del portiere, vedo lo spazio sinistra, a destra, nell’angolo sinistro, nell’angolo destro, mi dico: ‘Lo sto anticipando’. E colpisco il palo. Fortunatamente abbiamo vinto”.

In quale posizione ti senti più forte?
“Ho sempre ritenuto che un centrocampista debba saper ricoprire tutti i ruoli in questa zona. Ho la capacità di fare sia il 6, sia l’8, ma sono un giocatore a cui piace chiamare, avere la palla e recuperarla. Francamente, se potessimo creare una posizione ‘6-8’, sarebbe l’ideale (sorride). Mi piace essere in entrambe le zone ed è quello che mi chiede mister Ranieri”.

Sei uno dei tre giocatori che subiscono più falli nei maggiori Campionati Europei. Lo sapevi?
“Sì. Ciò significa che proteggo abbastanza bene la mia palla e questo costringe i miei avversari a commettere errori. Ottenere calci piazzati è molto importante nel calcio moderno”.

Sulla lite con Guendouzi al derby?
“È stata l’atmosfera del derby a farci esagerare un po’. Ho parlato di questa partita con Mattéo durante tutti gli incontri precedenti. Ridevamo, anche con l’allenatore: ‘Ehi, il derby di Roma sarà duro!’. Poi è successo quello che è successo. Lo accetto con un sorriso. È vero che non è una bella immagine, ma è pur sempre una partita di calcio. Soprattutto con Mattéo abbiamo spiegato le cose subito dopo. L’ho chiamato e la cosa era risolta”.

Fonte: L’Equipe

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31 Commenti

  1. Ultimamente le sue prestazioni sono calate, ma io prego in ginocchio da mesi perché un giocatore con la sua tecnica ed atletismo resti a Roma. Ci aggiungo ch’è piuttosto sveglio, e a noi serve assolutamente gente col fosforo.

    • e carattere . . . piú ne abbiamo di gente che si piglia determinate responsabilitá, meglio é – specialmente in quelle partite che si mettono male.
      daje Manu, sei un grande!

  2. Sento e leggo che potrebbe essere ceduto….E’ una mia opinione personale,ci mancherebbe,ma ce ne sarebbero così tanti in giro come lui o più forti di lui? E si adatterebbero subito come ha fatto lui? Io non seguo tanto il calcio estero,per cui queste domande me le pongo.

    • Mi sembra ce ne siano pochi e costano almeno una sessantina o settantina di milioni sempre se bastano. Pensa Max che se ti ricordi Italia – Francia di Nations League, Konè che aveva giocato al posto di Kanté, aveva surclassato Barella.

    • @Ivan
      Premesso che ritengo Konè un buon giocatore con ampi margini di miglioramento, quindi orientato a diventare un ottimo (se non si perde per strada) giocatore, ma dare un valutazione di 60/70 mi sembra eccessivo.

      Ohh, poi se viene qualcuno che offre per Konè 60/70 mln io non me lo farei dire due volte e lo venderei di corsa.

      Considera che allo stesso prezzo di Konè sono stati presi Fofana, K. Thuram, Guendouzi, Reijnders tutti buoni giocatori con ampi margini di miglioramento, basta saper scegliere.

  3. è l’unico centrocampista della Roma che non ributta la palla indietro ma si gira e va verso la porta avversaria. è evidente che questo tipo di gioco prevede anche che si sbagli, che si perda il pallone centrocampo, ma se non c’è nessuno a saperlo fare la squadra non va da nessuna parte. lo abbiamo visto con Mourinho : andato via Matic si è spenta la luce

  4. Vogliamo o non vogliamo COSTRUIRE una squadra forte ??? Ed allora i giocatori FORTI vanno tenuti e non venduti qualsiasi somma ci diano , perché per comprarne uno forte come lui a giugno spenderesti il doppio .Teniamo i forti molto stretti ed acquistiamo ALTRI forti per fare UNA SQUADRA FORTE ,altrimenti saremo sempre una mezza tacca FORZA ROMA

  5. Per un giocatore simile la condizione è fondamentale lui negli ultimi tempi è sembrato un po’ appannato.
    Speriamo che la sosta possa consentirgli di recuperare, anche se è stato convocato in nazionale e quindi non riposerà.
    Oggettivamente un ottimo elemento con ancora grandi margini di miglioramento.
    Cederlo subito, visto che ha un contratto fino al 2029 senza clausole rescissorie, sarebbe una sciocchezza, ma purtroppo, senza qualificazione in coppa, cessioni eccellenti per fare cassa non sono da escludere.

  6. Lui andrà via e a Roma rimarranno a comandare Cristante e Pellegrini, oltre a Mancini…. non cambierà nulla, tutto secondo copione
    FORZA ROMA

    • Al di là del fatto che Cristante e Pellegrini stanno avendo una stagione altalenante e che quindi trovo lecita una considerazione attenta sul loro futuro lontano da Trigoria, mettere sul loro stesso piano Mancini, il vero capitano della Roma, è un sacrilegio… Gianluca è veramente un signor giocatore… certo, anche lui commette errori, non sarà mai il più forte difensore della nostra storia, ma personalmente amo il suo modo di stare in campo. Si è calato perfettamente nel ruolo di giocatore carismatico e trascinatore. Mi sento orgoglioso per il fatto che difenda i nostri colori. Se Dovbyk e Pellegrini avessero la sua tenacia e perseveranza sarebbero dei giocatori top. Un carattere forte come il suo può portare giovamento nello spogliatoio.
      Mi auguro che resti il nostro capitano ancora per molti anni.
      DajeRoma e dajeMancio

  7. fare gol non ti appartiene , ci sono i predestinati ; sei fatto per correre , recuperare i palloni , contrastare , fare gli assist , insomma sei un tommasi o un gattuso ; e alla as roma va bene così

  8. Lord, è vero che si possono trovare ma non è detto ed in giro non ce ne sono molti. Sulla valutazione mi era venuto in mente un certo Ruben Neves che oltretutto è meno forte di Koné.

  9. Koné sta vivendo un momento di flessione, ma la sua qualità non si discute minimamente. Fare gol non è cosa sua, ma altri ben più pagati di lui non sanno fare quello che fa lui.
    Nella Roma da ricostruire ci deve essere anche Koné

  10. TT, lo so che Koné ha un contratto di 5 anni ma nel calcio di oggi spesso sembra che i contratti siano come la carta straccia di fronte a determinate offerte. Il dobbiamo tenercelo stretto che ho scritto, significa che la proprietà non deve cedere davanti ad eventuali offerte allettanti da parte di qualche club facoltoso e bisogna fare in modo che il giocatore abbia tutta la voglia di rimanere anche se qualcuno prova ad offrirgli di più per convincerlo.

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