AS ROMA EDITORIALE (giallorossi.net) – Al giorno d’oggi è sempre più difficile avere consapevolezza. Non è automatico il percorso che ti porta a capire le tue capacità e riuscire a sfruttarle a pieno. Ci sono situazioni, momenti, istanti, in cui sai ciò che conta ma nonostante tutto non riesci a tirarlo fuori. Può dipendere dalla tua condizione psicologica, dalla tua non tranquillità o semplicemente da una serie di sfortunati eventi. L’importante è che tutto ciò che può accadere non vada mai messo da parte ma, a quel punto, diventa fondamentale trovare il positivo anche in una situazione negativa. Cadere può far male ma se riesci a sfruttare quello che veramente qualcuno (per qualcuno può essere Dio, per qualcun altro il fato, il destino o la casualità) voleva insegnarti, allora è da lì che puoi partire per trovare la tua consapevolezza. E così accade, la caduta resta un lontano ricordo, quello vivido invece è il presente che può darti solo soddisfazioni. È pur vero che sbilanciandoti troppo in avanti rischi di perdere l’equilibrio ed è qui che entra in gioco la consapevolezza tanto decantata (da me, più che altro). La coscienza di esserci, di essere arrivato lì per un motivo, di avercela fatta soltanto con le tue capacità : sei morto, sei rinato, sei diventato. Grazie a te stesso. Ed è qui che la consapevolezza si unisce all’equilibrio e il tutto si trasforma in forza. E a quel punto diventi indistruttibile. Ora puoi. Adesso, salta ora o non salterai mai più. È la situazione, il momento, l’istante per provarci e credere di poterci riuscire. Ma non esiste paura, stavolta, qualunque sarà il finale : hai sempre le due qualità che hai costruito con te stesso. Perché ora non devi crescere ma sei già cresciuto. Perché ora è tutto diverso. E questa forse è la vittoria più grande.
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