NOTIZIE AS ROMA – La politica del buon esempio dà (quasi) sempre i suoi frutti. E così, dopo aver visto i dirigenti disposti a rinunciare alla mensilità di marzo, anche la squadra è pronta all’ultimo step. Ossia, passare dalla prima proposta di tagliare al 70% quello stipendio alla sua completa rinuncia.
Questa è la linea-guida esposta nell’ultimo confronto in videochat dai sindacalisti della squadra (esiste ancora qualche perplessità in 2-3 elementi della rosa) che si allinea quindi a quanto già fatto dalla Juventus un paio di settimane fa. Per annunciare l’intesa, si attende di capire se gli allenamenti riprenderanno effettivamente a maggio.
Una rinuncia che – sommata alla spalmatura delle altre mensilità in successivi esercizi finanziari – farà rifiatare il bilancio al 30 di giugno, quasi come una cessione di un big (la cifra si aggirerebbe quindi sulla quindicina di milioni). Uno degli artefici della linea sindacale della prima squadra, apprezzata dai vertici del club, è capitan Dzeko.
(Il Messaggero, S. Carina)
Bene. Bravi “ragassi”… avrebbe detto il Barone.
Questo è essere romanisti
Al di sopra di tutto e tutti
COMPLIMENTI A TUTTI
orgogliosamente romano e romanista.
Daje Roma daje
Sempre al tuo fianco
Bravi.
Fregheteanto’
Ben fatto! Ma vorrei conoscere il nome di quei 2/3 che ancora hanno delle perplessita’!
veramente non mi sembra che i giocatori di quella squadra di torino abbuiano rinunciato ad una mensilità ma solo accettata una riduzione. direi (se la notizia fosse confermata) esista una bella differenza tra semplice riduzione e totale rinuncia.
per chiudere FORZA ROMA sempre
Grande Edin, sempre più leader.
E bravi tutti.
Un bell’esempio.
Tanto qui si è capita secondo me una cosa che deve essere ben chiara a tutti.
Inutile attendersi aiuti dagli inetti governanti che fanno solo pubblicità per accaparrarsi voti e ci riempiono di norme inutili.
Soldi non ne arrivano.
Per ripartire dobbiamo farlo da soli facendo ciascuno la sua parte nel proprio piccolo.
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.