Mihajlovic, l’emozionante conferenza stampa: “Io sono ancora qua. A chi sta come me dico di non perdere la voglia di vivere”

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ALTRE NOTIZIE – Davvero toccante la conferenza stampa che Sinisa Mihajlovic ha voluto tenere oggi in compagnia dei medici per spiegare l’evoluzione della sua grave malattia e per parlare anche di calcio.

Diversi i momenti emozionanti, durante i quali anche il tecnico del Bologna non è riuscito a trattenere le lacrime: “Il ringraziamento più particolare va a mia moglie e ai miei figli. Mia moglie è stata tutti i giorni con me, mi ha dimostrato di essere fortunato anche se lo sapevo già: forse è l’unica persona che ha più palle di me. La amo. I miei figli sono la mia vita, quando c’era da trovare un donatore hanno accettato subito di fare l’esame: grande dimostrazione d’amore verso me, non è scontato. Grazie anche a mio fratello e a mia madre”.

Mihajlovic ha poi parlato dei momenti difficili vissuti in ospedale: “Sono stati quattro mesi e mezzo tosti, ero chiuso in una stanza d’ospedale da solo, con aria e acqua filtrata. Volevo prendere una boccata d’aria fresca ma non potevo. Non mi sono mai sentito un eroe, solo un uomo. Forte, con carattere, ma sempre un uomo con tutte le sue fragilità. Queste malattie non si vincono solo col coraggio, servono le cure e io ero nel posto giusto.”

Poi l’appello struggente a tutti quelli che, come lui, stanno combattendo la battaglia più dura: “Voglio dire a tutti quelli che sono gravemente malati: non si sentano meno forti se non affrontano la malattia come ho fatto io, non ci deve essere vergogna o paura nell’essere disperati. Ma non perdete la voglia di vivere. Questa è una malattia bastarda, ci vuole pazienza: serve concentrarsi su obiettivi piccoli e giornalieri, non andare troppo in là con la mente. La cosa positiva è che, al netto delle complicazioni, conta che guarisci”.

Infine l’allenatore del Bologna ha fatto un appello ai giornalisti affinché da questo momento in poi si parli solo di calcio e non più della sua malattia. E a tal proposito è uscito subito fuori il vecchio Sinisa: “Io ho lottato tantissimo, ho cercato di essere presente, speravo di vedere in campo un po’ di questo mio sacrificio ma non sempre è successo e di questo mi spiace. Sono incazzato nero per i risultati, gioco, atteggiamento: ho detto ai ragazzi che si deve dare il 200%. Chi non lo farà, avrà problemi con me: e non è una cosa piacevole. Voglio usare una frase di Vasco: io sono ancora qua. E ci sarò sempre“. Anche per chi vi scrive è stata dura trattenere le lacrime.

Giallorossi.net – F. Turacciolo

 

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24 Commenti

    • Da quando ha fatto capire ai suoi giocatori che la sua battaglia la sta vincendo ecco che questi hanno cominciato a steccare.

  1. Concordo in pieno
    Anche per me: L’essenziale, è non smettere mai di combattere e lottare contro alcuni mali inesorabili
    Il sottoscritto ne sà qualcosa… Grande Mihajlovic Un guerriero trà i guerrieri
    A lui (e a tutti coloro che soffrono per malattie simili) và tutta la mia stima, e tutto il mio rispetto!

  2. Grande personaggio, non c’è che dire. Lo adoravo come calciatore già dai tempi della Stella Rossa, sinistro da favola e una partecipazione costante al gioco. Quando lo prese la Roma ne fui felice. Poi non ci fu la voglia di aspettarlo, la Roma era precipitata nel caos post Viola, Sinisa era giovane e scapestrato e in più non ci stava con la testa, la sua patria era in guerra. Andò a fare le fortune della Samp prima e poi, maledizione, della Lazio.

    Uomo mai banale e sempre pronto a metter la faccia, non rinnegò la sua amicizia, vera, con Arkan, il capo delle milizie paramilitari serbe, in gioventù leader degli ultras della Stella Rossa. Grazie ai suoi buoni uffizi, espressi drammaticamente via cellulare con lo stesso Arkan quando era a Trigoria – storia raccontata dallo stesso Sinisa -, riuscì a salvare lo zio, il fratello della madre croato d’origine, da una possibile fucilazione in seguito a un rastrellamento, lo stesso zio che aveva in precedenza spinto sua sorella a denunciare il marito, ossia il padre di Mihajlovic – un esempio che svela tutto il dramma di una guerra fratricida capace di smembrare anche le famiglie. Attraverso quel gesto Sinisa diede uno smacco morale formidabile al vile parente e non mancò mai l’occasione di affermare pubblicamente che, di origine mista, si sentiva jugoslavo e che quella guerra non l’aveva certo voluta lui. Quando alla morte di Arkan commissionò uno striscione omaggio in Curva nord, fu criticato ferocemente in maniera, come sempre, molto superficiale e disinformata. Era solo una dimostrazione di un’amicizia profonda anche se ovviamente non condivisa nei comportamenti e nei valori.
    Mi auguro le migliori speranze per la sua malattia.

  3. Gli si puo dire di tutto, ma no che non sia una persona seria con le palle vere, ricordiamoci peraltro che ha militato nella nostra Maggica roma, e a me che abbia pure giocato pure con I laziesi Nun me ne po frega de meno, quindi forza grande sinisa, forza!!! ♥️♥️♥️ Grande persona, grande calciatore, grande uomo, ad avercene gente come sinisa❤️ professionista esemplare

  4. Conosco bene quell’ospedale,sono andato anche 20 giorni fa.Conosco anche quel padiglione e quello di fronte dove si vedono i bambini e quando ci sei stato capisci che tutto il resto non conta niente.Siamo qui a beccarci tutti i giorni per niente,non è qui che abita il dolore.
    Forza Sinisa,avrai sempre il mio affetto e la mia solidarieta’.

  5. Tante volte mi imbestialisco nel veder sprecare il proprio ruolo, di personaggio pubblico, per inviare messaggi infantili, stupidi e beceri! Di non valorizzare i mezzi di informazione di massa nella giusta maniera. Il mio applauso, forte e vigoroso, non è per un uomo che ha cercato pietà nella sua malattia, ma per un homo che ha “gridato in faccia” con calma…che c’è dignità nel chiedere aiuto, farsi curare, piangere e soffrire. LE LOTTE NON SI VINCONO MAI DA SOLE!!! Ecco il ruolo sociale della specie umana: solidarizzare per farsi forza. Grazie per il tuo appello Sinisa, qui troverai sempre chi ti risponderà: presente!!! Vale per te come per tutti coloro che abbisognano. Forza Sinisa, Forza Roma e Forza a tutti coloro che chiedono..forza.

  6. Sarò sincero, gli riconoscevo determinazione, grinta, coraggio ma non mi era simpatico. Però il dramma che l’ha colpito ha lasciato emergere la sua fragilità, come del resto ha dichiarato lui stesso in conferenza stampa. Forza Mihajlovic!

  7. Semplicemente un bocca al lupo all’uomo, che Dio lo aiuti a tornare presto in forma per la sua famiglia, per gli affetti e per ciò che ama di più.

  8. Grande Sinisa! In bocca al lupo per tutto. Sei un uomo vero! Sei stato fortunato a stare al Santorsola, composto da persone eccezionali professionalnente e cone esseri umani. Io lo so perche’ l’ho sperimentato(per un’altra patologia) ma l’attegiamento e’ sempre uguale. Ciao Sinisa, di nuovo in bocca al lupo.

  9. Il mio pensiero va a te. Sinisa. Che combatti la malattia che ha portato via mio padre. Senza lacrime dico: che i giovani ricercatori possano aiutare a combattere. Forza uomini.

  10. Ragazzi questo è un uomo malto che la malattia ha provato e messo al tappeto, e ha tutta l’amore mia solidarietà, ma parole tipo grande uomo mi sembrano un po’ troppo, ha dimostrato in anni di carriera calcistica da calciatore ed allenatore di essere spesso fuori le righe con atteggiamenti e parole pesanti, al limite del decente anche riguardo ad argomenti delicati….e non vado oltre nello specificare. Pertanto per me auguri auguri auguri di una pronta guarigione grande carattere da combattente ma grande uomo è un altra cosa….X ME

  11. In bocca al lupo a tutti quelli che stanno come lui, e a lui certamente. E a tutti coloro che come me hanno assistito qualcuno che non ce l’ha fatta, chd riprendersi non è semplice. E un pensiero particolare a tutti i bambini incontrati in questi anni. Quanti ne ho visti consolati da calciatori che portavano le loro maglie o palloni autografati. Le cure costano molto. Molti dei fortunati nostri beniamini lo sanno e partecipano più di quanto si sappia in giro. Daje Sinisa.

  12. Vorrei aggiungere un mia esperienza che credo non fregherà ai più però la ritengo attinente con la situazione di Sinisa.
    Mio padre con un tumore alla laringe ha lottato contro la malattia rimanendo sempre lo stesso,nonostante la paura del domani,le terapie che sfiancano ed i vari dolori; sono di parte ma senza ombra di dubbio lui resta il mio eroe.
    Una volta L’ ho accompagnato al San Giovanni a fare la chemio,erano circa dodici e tredici di ogni età in quella stanza.Tra loro c’era un ragazzo, 21 anni accompagnato dalla madre,stava combattendo la sua battaglia per la seconda Volta dopo una recidiva ma gli si leggeva in faccia che non mollava,che ci credeva e così la mamma.
    Tante notti ho pensato a lui nella speranza che abbia vinto,con un magone nello stomaco ricordando quella situazione che difficilmente va via ancora oggi ripensandoci.
    Il grande “potere” di mihajlovic È quello di poter sensibilizzare chi lo ascolta perché è un personaggio pubblico, la sua lotta oltre che per se stesso deve essere anche per gli altri, spesso chi sta male viene lasciato solo nei meandri degli ospedali e non tutti hanno la fortuna di essere assistiti in maniera calorosa visto che i medici hanno molto da fare e così il resto del personale ospedaliero.
    Caro Sinisa vinci la tua battaglia e renditi promotore anche per il bene degli altri, non rientrando nella maggioranza “silenziosa“ ne hai la possibilità.
    Mi scuso per essere entrato a gamba tesa con una esperienza diretta.

    • Fabianone non ti devi scusare di niente,parlare fa bene,è una terapia antidolorifica,anche se qualcuno si vergogna,come se la malattia fosse una colpa.E’ importante che Sinisa ne parli,per se’ e per chi ancora combatte contro questro mostro infame che non risparmia nessuno.Anche quando sei guarito(?)la vita non è piu’ la stessa,solo chi ci è passato lo puo’ capire.
      Un abbraccio

  13. Dajeee mister….nato romanista…infettato laziale….ma su certe cose…..te dico solo dajeeee mister….nu mollà!!! la malattia laziale è guarita..ora dajeeeeeeeee nu mollà!!!

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