AS ROMA NEWS – Qualcosa Rudi Garcia deve aver fatto a questo ragazzo. Magari soltanto sorridergli, farlo sentire a casa e non una merce di scambio, non una voce di bilancio. Questo che vediamo è Miralem Pjanic o è un baccellone che ne ha preso il posto, con intenzioni benevole questa volta? «E’ solo il Pjanic che ho conosciuto in Francia. Di ciò che è stato nei due anni precedenti con la Roma non interessa a me perché non c’ero e non interessa a nessuno perché è il passato. Probabilmente, accanto a grandi giocatori come De Rossi e Strootman il ragazzo si sente più protetto, più sicuro».
Così Garcia alla fine della partita vinta per 4-1 contro il Toronto e che forse sarebbe finita altrimenti se Marquinho non si fosse infortunato e il francese non ne avesse approfittato per aprire il vaso di Pandora che era mercoledì la sua panchina e trarne quel demone pallonaro. O forse no, visto che tra le due squadre scorre un Mar Rosso senza alcun Mosé sulla riva. E’ però senz’altro vero che, come fa notare ancora Garcia: «Brutti i primi venti minuti. Quando è entrato Pjanic il match è cambiato. Non solo dal punto di vista tecnico, anche da quello mentale».
«E’ così che vuole l’allenatore. Movimento, sempre movimento. Con lui in campo mi diverto, ci divertiamo tutti. E il ruolo mi piace». Pjanic parla di Garcia come Garcia parla di Pjanic, riconoscendogli meriti e qualità, non certo nello stile io faccio il tuo lavoro e io il mio che è, per esempio, quello di Jedvaj.