AS ROMA NEWS (GASPORT, A. PUGLIESE) – Louis van Gaal è stato chiaro anche in questi giorni: «Il posto al Mondiale è sicuro solo per Robben, van Persie e Strootman». Già, le tre stelle olandesi, con il centrocampista della Roma che anche venerdì con l’Ungheria (81, suo il 20) ha incantato. «È stato un grande primo tempo, anche se l’avversario non era di primo livello — ha detto Kevin—Sappiamo che certe cose sarebbe meglio farle con le grandi, come sappiamo che martedì a Istanbul farà caldo: per la Turchia è una gara che conta molto, per noi sarà un test importante ». Come Roma Napoli di venerdì, dove Kevin ritroverà un grande amico: Dries Mertens.
AMICIZIA – Mertens e Strootman si sono conosciuti nel gennaio 2011, quando Kevin passò dallo Sparta Rotterdam all’Utrecht. Insieme misero le ali ai biancorossi, così tanto che in estate il Psv se li portò via entrambi. In due anni ad Eindhoven hanno disegnato altre parabole calcistiche, oltre che cementare un’amicizia. Insieme vincono (Coppa e Supercoppa d’Olanda), segnano (molto più Mertens, il conto è 37 gol a 8) e spiccano un altro volo, stavolta per l’Italia. Venerdì si ritroveranno faccia a faccia, in attesa di rifarlo in Brasile, dove Olanda e Belgio sono già approdate.
VERSO IL MONDIALE – In Brasile, però, Strootman troverà anche alcuni compagni di squadra: sicuro Florenzi e De Rossi (ieri Rosella Sensi ha rivelato che «per lui ricevetti un’offerta importante dal Real Madrid, Daniele mi rimproverò di averla rifiutata»), probabilmente Balzaretti, magari Totti. «Florenzi mi mandò un messaggio dopo la mia firma, chiedendomi scusa per il k.o. all’Europeo Under 21 — ha detto Strootman dal ritiro olandese— Balzaretti, invece, quando ha segnato al derby ha pianto di felicità, è stato bellissimo. Totti? Lui è l’eroe di Roma. Se fuori dallo spogliatoio ci sono cento tifosi, 90 sono per lui». Già, la Roma, la squadra che comanda il campionato e che venerdì, con il Napoli, proverà ad allungare. «È un momento esaltante, ma è solo l’inizio, non vorrei che l’euforia fosse eccessiva. La Serie A è diversa dall’Eredivisie, soprattutto come mentalità: il risultato conta, ogni squadra può metterti in difficoltà».
RUDI DI ROMA – Intanto, ieri il magazine dell’Equipe ha dedicato otto pagine a Garcia. «A Roma siamo nel sud dell’Europa, la passione è molto forte — dice il tecnico — È come a Marsiglia, ma moltiplicato per 5. Prima di accettare mi sono chiesto se sarei stato all’altezza: avevo le mie convinzioni, volevo portare un gioco corto, passaggi a terra e molti movimenti. E poi c’è Totti, lui e De Rossi sono umili e di un’onestà incredibile. Francesco respira calcio, logico dovesse essere al centro del gioco. Ci abbiamo lavorato su insieme». Ora, invece, dovrà lavorare sui vestiti. L’Equipe, infatti, rimprovera Rudi di portare abiti ancora troppo francesi: larghi, non chic per il nostro calcio. «È vero, non va bene? — risponde Rudi — I miei vecchi vestiti portano fortuna, li terrò ancora un po’». Se i risultati sono le vittorie, Rudi può tenerli fino alla fine..