NOTIZIE AS ROMA (GASPORT, L. CALAMAI) – Un altro pareggio. E basta guardare i volti infuriati di Pjanic, del tecnico Garcia, di capitan De Rossi per capire che ha il sapore di una sconfitta.La Roma è ancora al comando della classifica ma nessuno si accontenta del bicchiere mezzo pieno. Neppure Totti che resta per qualche minuto immobile in tribuna mentre i compagni escono dal campo. Deluso come chi ha giocato contro il Sassuolo. Che succede alla squadra giallorossa? Prima una striscia record di dieci vittorie, ora due grigi pareggi. Una strana andatura. Stavolta la Roma fa tutto da sola. Un primo tempo comandato senza affanni e chiuso in vantaggio grazie a una clamorosa autorete di Longhi dopo una bella iniziativa del solito, scatenato Florenzi. Poi, una ripresa annoiata, alzando il piede dall’acceleratore, come se fosse già ora di infilarsi sotto la doccia. Poche idee, poca cattiveria. Certo, non è facile giocare senza un centravanti vero. E ieri Garcia ha perso dopo trenta minuti anche Borriello per un infortunio alla caviglia ed è stato costretto ad avanzare Pjanic «alla Totti». Ma con le praterie che il Sassuolo ha regalato ai giallorossi i talenti di casa Roma potevano fare sicuramente di più.
Ljajic che errori Le occasioni migliori capitano sul piede destro di Ljajic ma il gioiellino serbo non è capace di piazzare il colpo del kappaò. Un po’ per la bravura del portiere Pegolo (autore di almeno tre interventi decisivi), un po’ per la mancanza di «ferocia agonistica» al momento del tiro. Un difetto che, un anno fa, Montella aveva provato a correggere. Clamoroso l’errore di Adem a una manciata di minuti dal termine: stop in area, nessun avversario addosso, la possibilità di prendere anche la mira e la conclusione neutralizzata dal portiere avversario. Un errore da matita rossa. Nella sfida Ljajic-Sassuolo ci sono anche due episodi contestati: il primo contatto spalla contro spalla con Marrone non è da rigore E anche nella spinta sempre di Marrone sull’attaccante serbo non ci sta il rigore ma nemmeno il giallo per simulazione che Giacomelli rifila al giallorosso: una decisione sbagliata perché il contatto, anche se non determinante, c’è e Ljajic non accentua la caduta.