Roma-Atalanta: è in ballo la Champions

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AS ROMA NEWS – Ancora la Roma all’Olimpico. In un mese esatto eccola giocare nel suo stadio il 5° match su 6 stagionali. La nuova chance è, dunque, da sfruttare per dare continuità alla striscia positiva di 3 vittorie, compresa quello contro il Basaksehir in Europa Legaue, e alla risalita lampo in classifica, 8 punti in 4 partite di campionato. Il successo di Bologna ha riportato i giallorossi in quota Champions, direttamente al quarto posto, mai raggiunto durante l’ultimo torneo.

Il salto verso l’alto coincide con il principale obiettivo della proprietà Usa. Lo sanno bene Fonseca e i giocatori che, a fine pomeriggio (ore 19), affrontano l’Atalanta, match che ha già il sapore dello scontro diretto, come lo è stato il derby alla seconda giornata. E, tanto per non guastare, sulla panchina nerazzurra c’è Gasperini che, prima dell’estate disse no a Fienga e Petrachi (e anche a Pallotta), preferendo restare a Bergamo. Stessa scelta di De Zerbi e Mihajlovic, avversari appena battuti. Il tris di rifiuti, insomma, è stato calato in fretta.

RIVISITAZIONE DEL MENU«Sì, mi sono italianizzato». L’ammissione di Fonseca, proprio incrociando Gasperini, non deve stupire. Da persona intelligente e preparata, sa che non c’è da vergognarsi a certificare, pure pubblicamente, l’aggiornamento di alcuni concetti del suo calcio, in corsa e soprattutto dopo il derby. Intervento necessario per adeguarsi alle abitudini tattiche di un campionato per lui nuovo e quindi da scoprire. «Il calcio italiano è diverso, obbliga ad essere elastici e malleabili. Ogni partita ha una storia a sè, chi viene qui e non ha questa elasticità, si sbaglia di grosso. E’ un calcio che ti porta a fare correttivi e chi pensa di giocare solo in un modo commette un grave errore».

Qualche modifica, senza però stravolgere la sua traccia coraggiosa: «I miei principi restano: squadra propositiva che fa possesso palla e gioca nella metà campo avversaria». Il portoghese, pur confermando il 4-2-3-1, ha però ritoccato il sistema di gioco, bloccando preferibilmente il terzino a destra o quanto meno alternandolo nella spinta con quello di sinistra. Kolarov si alza sulla linea di Dzeko e dell’esterno alto a destra: quello è il tridente che si è visto al Dall’Ara contro il Bologna in fase di possesso palla. Cristante è il centrocampista che resta più basso e che è il riferimento per l’equilibrio, Veretout quasi si affianca Pellegrini, pronto ad allargarsi sul centro destra. Sul centro sinistra si accentra Mkhitaryan. Assetto camaleontico, dunque, e in continuo movimento. Nelle linee e negli interpreti: la Roma con il 3-1-3-3 quando attacca e con il 4-1-4-1 se si difende.

OPZIONE TRIO – Ma il portoghese va oltre proprio guardando all’Atalanta. Che, imbattuta all’Olimpico dall’aprile del 2014, si presenta senza Muriel. Fonseca, invece, annuncia il debutto di Smalling, fuori Mancini (squalificato), magari per la difesa a 3 con Fazio e Jesus, escludendo Mkhitaryan. Pellegrini, infiammazione alla pianta del piede, è sicuro di recuperare e si prepara a far coppia con Zaniolo. dietro a Dzeko, nel 3-4-2-1 per specchiarsi in Gasperini. Spinazzola, anche pensando alla gara di domenica a Lecce, entra per Florenzi sulla fascia destra.

(Il Messaggero, U. Trani)

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4 Commenti

  1. Oltre ai tre punti con una diretta avversaria mi piacerebbe che il ns Mister faccia vedere i sorci verdi anche sul piano del gioco all’allenatore atalantino vista la porta in faccia chiusa alla Magica! Oggi mi sento di dire perfortuna!

  2. Che palle!!!!! Abbiamo capito che sarri gasperini conte e compagnia bella hanno rifiutato la panchina della Roma. In ogni articolo rimarcano i rifiuti di questi allenatori e io dico menomale. Il parucchino non lo sopporto gobbo era e gobbo rimane, il piangina poi per carità quando parla vado in depressione e su gasparetto er carbonaro sta’ bene dove sta’, bergamo e’ la sua dimensione. Buona giornata a tutti e dalla Gallura sempre MAGICA ROMA ❤️?

  3. La partita conta, eccome. Chi la vince, oltre ai tre (fondamentali) punti si porta a casa anche una serie di bonus: il vantaggio nella classifica avulsa, lo scontro diretto (tre punti a me e zero a te…) e l’effetto sul morale. Anche questo doppio (io felice perché ho vinto e tu abbattuto perché hai perso).

    Sarà una gara difficile, inutile negarlo, e occorreranno uomini esperti e di carattere: non rinuncerei a Mhkitharyan a cuor leggero…

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