Roma, guarda: c’è il Napoli

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AS ROMA NEWS (Corsport, M. Evangelisti) – E’ cominciata talmente tanto tempo fa, questa partita. Che poi non è ancora una vera partita: lo diventerà solo dopo metà ottobre, all’ottava giornata di campionato. Roma-Napoli. Una classica di per sé e oggi anche una classica del malumore, il confronto tra le damigelle, challenge round che designa sempre una sfidante, mai una detentrice.  Quindi la sfida non è il presente bensì un presente lievemente fuori di sesto. Di attuale c’è il tentativo della Roma di aggregarsi al Napoli in testa alla classifica.

AFFANNI Rudi Garcia questa sera sale a Parma e si ritrova forse davanti a un 4-3-3 in cui specchiare il suo. Buona regola quella su cui insiste: guardare dritto negli occhi l’avversario che si ha di fronte, senza pensare a nessun altro e a nient’altro. A ogni giorno bastano il suo Cassano e il suo Amauri e gli altri affanni quotidiani. Ma lui si è abituato a far così, mentre qualcuno dei suoi uomini deve ancora imparare e crederà di avere di fronte maglie azzurre e un roseo allenatore spagnolo sulla panchina opposta. Roma e Napoli davanti a tutti. Può accadere davvero, in attesa di esplorare più ampie mappe di campionato. Per adesso, fino ai paraggi di questa notte, davanti a tutti c’è solo il Napoli dei 9 gol realizzati e 2 subiti. Garcia è l’unico che possa introdursi non invitato in quella festa. (…)Quel Napoli lì a portata di vittoria è un’esca appetitosa. La società campana ha individuato un rivale concreto: la Roma. Per programmi, potenzialità, ampiezza e profondità del bacino di tifosi.

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DESTINI E’ stata combattuta una guerra, l’ultima estate. Gelida e incruenta come tutte le guerre che vale la pena combattere. In parte segreta. Arsenali dispiegati e strategie utilizzate stanno venendo alla conoscenza solo adesso. E’ cominciata forse con il corteggiamento parallelo a Mazzarri, il Napoli per la conferma, la Roma per il trasferimento. (…)Insomma dopo tutto questo rincorrersi Roma e Napoli sono vicine, forse spalla a spalla, in un incrocio di destini che da più a nord osservano inquieti.
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