ULTIME AS ROMA – Faceva freddo, pioveva. Poi è venuta giù la neve, tanta. Buio pesto quel pomeriggio, ultima volta dei giallorossi a Firenze. Sette gol presi da una Roma che stava morendo, e che da lì a poco, infatti, è morta. Eusebio Di Francesco aveva perso il controllo della situazione, Monchi stava pian piano mollando per volere di Jim Pallotta, che ormai già guardava oltre. Da quel giorno stava cominciando a rinascere una nuova Roma, l’ennesima. Quella di oggi.
Pastore non era quello ammirato per uno scorcio di questa stagione, Dzeko se ne stava in panchina, almeno all’inizio, e forse sarebbe stato meglio se lì fosse rimasto per tutti i novanta minuti, vista l’espulsione (al minuto 72) che gli è costata due turni di squalifica in questa Coppa Italia. C’era gente che a Roma abbiamo quasi dimenticato, come Nzonzi, Olsen e Schick, che scarsi non erano ma – in quel contesto – lo sembravano, eccome. C’era Manolas, dimenticato per i meriti acquisiti sul campo da parte di Smalling e Mancini.
C’erano Zaniolo e Pellegrini, non certo quelli che stiamo ammirando oggi. E’ passato quasi un anno da quel giorno in cui la Fiorentina di Veretout (sì, proprio lui, c’era e s’è fatto sentire) schiantò la Roma, sembrano secoli.
I giallorossi tornano al Franchi e qualcuno spieghi a chi non c’era cosa sia realmente accaduto quel giorno dell’epocale ammutinamento. La Roma si presenta sul luogo del delitto con ben altra struttura tecnica e dirigenziale. Da Di Francesco siamo passati a Fonseca. Veretout gioca nella Roma. Dzeko c’è e se quel giorno già pensava all’addio, oggi è con i piedi ben piantati sul territorio, sempre a caccia dei gol, che ne fa ma potrebbe farne di più. Zaniolo è il gioiello, non più il giovanotto di belle speranze. Lui che proprio al Franchi ha timbrato la sua prima da titolare in campionato, pochi mesi prima di quel gennaio funesto: quello stadio per Nicolò ha due facce, non solo quella negativa. Ci sarà Mancini, che a Firenze rimpiangono, perché in viola è nato e la Viola se l’è lasciato scappare.
Venerdì non sarà Coppa, ma campionato e la Roma è lì, quarta, con lo sguardo rivolto in avanti, la Fiorentina si deve guardare le spalle. Serve almeno un pari per chiudere l’anno da quarta. Un campo non facile per la Roma, mai.
(Il Messaggero, A. Angeloni)

non me lo ricordate per favore…l’ho cancellata
Venerdi’ dobbiamo vincere assolutamente. I conti vanno sempre regolati. Forza Roma !! Asfaltiamoli !!
L’importante sono i 3 punti.
Non ho letto l’articolo.
Ho solo letto la prima riga…sembra l’inizio di un racconto:
“Faceva freddo,
pioveva.
Poi è venuta giù la neve,
tanta.”
Mi è venuta l’angoscia e non ho più letto.
(tanto lo so dove è andato a parare…purtroppo).
Per qualsiasi dubbio potete consutare il nuovo regolamento.