Roma, voglia di ripartire ma l’attacco perde i pezzi e Garcia si affida a Pjanic

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pjanicAS ROMA NEWS – LA REPUBBLICA (E. SISTI) – Perdurando le assenze di Totti e Gervinho (che oggi ritroverà almeno la panchina), contro il Sassuolo Rudi Garcia sognava di spostare il bosniaco al centro del tridente offensivo (con Ljajic e Florenzi esterni), lo avrebbe voluto al posto di Totti con mansioni alla Totti, totale libertà di esprimere creatività e ardore, la prima faccia alla porta, il secondo spalle alla porta. Poi un’altra tegola è caduta dai tetti di Trigoria: Ljajic. Oggi il serbo sarebbe partito titolare, invece ha accusato un affaticamento muscolare. Ieri ha finito l’allenamento col ghiaccio sul flessore, il solito grande “amico” dei calciatori. Aumentano le emergenze in attacco ma per Garcia non c’è tempo per stare appresso ai malati di giornata o ai lungodegenti, né si possono sprecare energie per piangersi addosso.

Non sarebbe da lui: «Certo, se le assenze degli uomini più importanti si dovessero prolungare saremmo nei guai». Come ogni squadra. Tuttavia non si può escludere che Ljajic non possa recuperare all’ultimo momento (magari per intercessione della Madonna delle Fisioterapie). Se ciò non avvenisse avremo ancora Borriello in mezzo, auspicando un suo maggiore coinvolgimento nel gioco, e Pjanic e Florenzi sulle fasce. Il gruppo vincente si assottiglia di numero (indagate fra flessori e quadricipiti) ma rimane alta la motivazione generale: la Roma vuole ripartire dopo aver lasciato i suoi primi due punti a Torino (merito in gran parte dell’ex Cerci). Il pari è stato vissuto come una sconfitta: segno di autorevolezza, non di spacconeria. «Il cammino è lungo, la strada è giusta»: è questo l’endecasillabo che Balzaretti lascia ai posteri.

La Roma può tornare ad avvantaggiarsi su Juventus e Napoli o su una delle due. Balzaretti non è uno dei “saggi” di Garcia, ma è come se lo fosse (a proposito di “saggi” pare che Prandelli stia pensando di richiamare in nazionale De Sanctis). Con Bradley confermato accanto a De Rossi, prima di concentrarsi su Juventus-Napoli la Roma farà bene a togliersi il Sassuolo, che non è precisamente un Sassuolino, dalle scarpe. Il Sassuolo corre, da quando gioca col 3-5-2 ha un centrocampo a soffietto e lì davanti Floro Flores e Berardi si sono messi in testa di essere il primo una riscoperta e il secondo una scoperta: «Devo mettere da parte le emozioni», ammette Eusebio Di Francesco, bandiera romanista che nessun tempo straccerà mai: amato come pochi, ricorda con emozioni i suoi anni giallorossi. Quando esordì all’Olimpico contro la Roma da allenatore avversario, il 20 novembre 2011, guidava il Lecce ma non le proprie gambe: «Mi tremavano ». Stavolta sarà diverso. Forse non troppo però.

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