NOTIZIE AS ROMA – Lui è The Voice. Era il DJ delle emozioni giallorosse allo stadio Olimpico, quando la Roma vinceva lo scudetto. Il suo grido di battaglia era Popolo Giallorosso, in alto i cuori e fuori la voce. Lui è Carlo Zampa, storico radiocronista della Roma. «Ho iniziato a Rete Oro (emittente locale romana, ndr) con Alberto Mandolesi e Gianni Walter Bezzi».
La svolta arriva con il derby del 3-3 del 29 novembre 1998.
«Il gol del 4-3 annullato a Delvecchio e la mia famosa frase Che te possino ammazza’, che m’hai annullato rappresentarono la svolta. Subito dopo sono stato nominato speaker dell’Olimpico».
Fu una decisione del presidente Sensi?
«Sono infinitamente grato al presidente per la possibilità che mi ha dato. Lui non amava lo speaker che c’era allora, raccontavano fosse un tifoso della Lazio e che si divertisse a storpiare i nomi dei giocatori della Roma»
Il suo modo di presentare le formazioni è imitato da anni in tutti gli stadi italiani.
«All’inizio arrivò anche qualche critica. Ma fu una cosa che personalizzai totalmente, me la sono cucita addosso».
In che senso?
«Facevo la presentazione con i giocatori in campo. Arrivava fino a un secondo prima del calcio d’inizio. Poi intervenne Capello e decise di anticipare la formazione, perché secondo lui distraevo i giocatori»
Era vero?
«Tutti loro mi giurarono che non era così. Ma per Capello tutto ciò che veniva fatto a Roma non andava bene».
La sua avventura di speaker dell’Olimpico si chiude alla fine della stagione 2004/05.
«Il 5 marzo all’Olimpico arrivò la Juventus di Capello, Zebina ed Emerson. Io non li nominai, andarono solo le loro foto sul tabellone. I dirigenti della Juve chiesero la mia testa, che fu consegnata loro a fine stagione».
Cosa le dissero al momento dell’allontanamento?
«Nulla. Lo seppi leggendo il Romanista»
Si deteriorano i rapporti con la famiglia Sensi?
«Sì. Arrivammo al punto che nel giorno della camera ardente per Franco Sensi al Campidoglio, quando la signora Maria e Rosella Sensi mi videro si voltarono senza neanche salutarmi».
C’è qualcosa che ricorda con piacere del suo periodo da speaker?
«Una cosa che mi regalò una grande soddisfazione fu l’impazienza di Shevchenko, prima di un Roma-Milan di entrare in campo solo per vivere la mia presentazione della formazione».
Qual è stato il gol più bello che ha raccontato?
«Quelli dello scudetto 2001, e poi la doppietta di Totti contro il Torino quando è entrato dalla panchina con Spalletti»
La telecronaca più dolorosa?
«Roma-Sampdoria 1-2 del 2010, la doppietta di Pazzini».
Riti scaramantici?
«Divoro un cornetto Algida tra primo e secondo tempo».
Ha un punto di riferimento per le radiocronache?
«Enrico Ameri. Aveva un senso innato del ritmo, un vero fenomeno».
Esiste un erede di Carlo Zampa?
«Andrea di Carlo di Tele Radio Stereo, che è bravo e romanista vero».
(Leggo, M. Esposito)
La voce delle partite della Roma della mia gioventù, non posso che ricordarlo con immenso affetto
Non ho voglia di parlare di tutto quello che a volte si discute di Zampa, ma ci tengo a riconoscergli che sentire le sue telecronache era UN RITUALE in casa mia!!! Ancora oggi cerco di sintonizzarsi sulla radio x sentire una VOCE ROMANISTA che faccia da supporto al mio tifo, ma la diretta TV non è contemporanea purtroppo. Di sicuro la Sensi ha, tra le altre cose sulla coscienza il suo allontanamento, su “ordine” della TRIADE, a conferma che faceva “patti col diavolo”…!!! Che sia tale Di Carlo il suo successore? Vedremo. Intanto: Forza Roma Forza Roma Forza Roma
Zampa non ha inventato un fico secco.
la radiocronaca iperbolica è un rituale tutto Sudamericano sin dai primissimi anni ’60.
In ogni caso, da anni mi guardo la partita senza tele/radiocronaca di chicchessia.
Un vero piacere.
Grandissimo Carletto sei tutti noi e tutti possono sbagliare. Indimenticabile
Uno dei più grandi succhiaròte di Roma, commesso al Senato con molto tempo libero da dedicare alla sua passione di tifoso. All’inizio le sue formazioni scandite a alta voce erano suggestive, tanto da far tendenza, poi pian piano lui si è preso troppo sul serio e sono diventate grottesche, specialmente quando la Roma va male, spesso condite da ridicoli soprannomi affibbiati ai giocatori. Ha sfruttato l’onda lunga dello scudetto del 2001, quando tutta una serie di sfaccendati è divenuta celebre e si è costruita carriere impensabili prima, con la copertura del tifo giallorosso. Ho visto gente chiedere l’autografo a qualcuno di questi, e da quel giorno ho pensato che nessuno debba più lamentarsi dei troppi milioni che prendono i calciatori.
Le partite commentate da lui avevano tutt’altro gusto, era tutto accentuato sia in positivo che in negativo. Come speaker dello stadio è stato unico, ero allo stadio in quel famoso Roma-Juve (1-2, arbitro Racalbuto, furto legalizzato). Non disse i nomi dei 3…ma diede il tempo necessario alla curva x strafischiarli. Il livore dei Sensi dimostrava già la loro decadenza. Ormai erano al servizio della triade gobba, dopo anni di battaglie. Il povero Franco ormai vecchio e stanco e la figlia che pensava a sistemare i c….i suoi
Commento “stragiusto!” Non fa una piega! Non sono assolutamente daccordo con chi scrive che c’ha mangiato sopra o qualcos’altro! Tutti, poi, traggono vantaggi da certe situazioni… Ma non la vedo da parte di Carletto una speculazione. Romanista vero e senza peli sulla lingua! Da che mondo è mondo, la gente che prova a tirare giù qualche verità, è sempre, prima o poi, tagliata fuori. Con lui al “timone” del microfono, tutta un’altra storia! E pure qualche sana risata! Evidentemente, ai “potenti” ha dato fastidio pure questo! Un Cronista e Telecronista della Roma più in voga e più bravo dei loro deprimenti Speaker! Forza Roma! Carletto sempre nel Cuore!
Era un semplice ascoltatore della trasmissione di Alberto Mandolesi, cronista principe degli anni Ottanta, persona appassionata e molto pacata. Pian piano a forza d’intervenire in diretta è entrato nel mondo delle radio locali collaborando con lo stesso Mandolesi, per poi divenire lui stesso cronista e poi di seguito speaker (facendo le scarpe al suo maestro, che da gran signore non ha mai portato rancore alcuno). Sulla fede giallorossa di Zampa nessun appunto, tifoso acceso e sincero, anche bravo come cronista, ma certo suo opportunismo passato non me lo rende simpatico.
Ennesimo parassita della AS Roma.
Le telecronache e le radiocronache essendo abbonato le ascolto solo per qualche partita che la Roma gioca in trasferta.
Tra gli attuali credo Repice sia l’unico da salvare. Il resto sono caricature.
Ho brividi solo a pensare di essere cresciuto ascoltando la tua radiocronaca… In quel Roma-Juve ero presente e se non sbaglio fu la stessa partita del rigore di Del Piero fuori area. Per me rimani sempre e comunque il migliore!
per me sei il più…MEJO DE TUTTI..unico e grande
Non mi permetto di giudicarlo al di fuori dell’ambito sportivo e non mi interessa nemmeno. Ma come speaker è stato un trascinatore. Per i Romanisti in esilio come me, vedere la partita TV con la sua telecronaca non aveva prezzo. Una goduria assoluta e una carica pazzesca. Quando annunciava le formazioni mi veniva la pelle d’oca. Ricordo in particolare il derby vinto 5-1, quando dichiarò la sua omosessualità per Montella e quando, al cucchiaio del Capitano, riuscì a dire durante la parabola del pallone “dimme che entra”…
Chiaramente non era perfetto, a volte trascendeva, a volte esagerava,
ma che tristezza le altre telecronache…
E’ una cosa che mi manca molto!!
Soprattutto quando mi tocca sentire Interisti o peggio commentare la Roma criticando subdolamente
appena possibile.
Pagherei 1 € a partita per riavere Zampa in telecronaca.
Forza ROMA!!
Non lo sapevo che stimava Ameri,però ho sempre pensato che il suo modo di raccontare la partita fosse molto simile a quello di Ameri.
Nella radiocronaca è bravissimo, peccato si perda in scemenze da tifoso becero, come i soprannomi che mette o le offese gratuite che fa ai giocatori avversari,li scade e diventa pesante e inascoltabile almeno per me
Posso capire che a tratti è spesso caricaturiale e può non piacere a qualche tifoso “tiepido” ma non si può sentire nel dargli della sanguisuga, parassita e quant’altro! È stato un valore aggiunto al tifo giallorosso, non uno scheletro nell’armadio, lavatevi le mani prima di scrivere.
Informati meglio.
Pensa fino a che punto di dettaglio è sceso il clan zebrato per interferire sulla vira e la storia della serie A italiana.
come non dimenticare la radiocronaca di Carlo in quel Roma Lazio 5-1 del 10.03.2002. Lo amerò sempre solo per quella