AS ROMA NEWS (IL TEMPO, A. AUSTINI) – Due round. Di quelli impegnativi. Pallotta indossa i guantoni, hai visto mai ci fosse davvero bisogno di lottare. Il presidente romanista torna domani nella Capitale con un doppio appuntamento in agenda, oltre ovviamente alla gara di domenica con la Fiorentina che seguirà all’Olimpico: prima dovrà incontrare i vertici di Unicredit per la questione-cinesi, poi lunedì salirà in Campidoglio per il progetto dello stadio.
Finalmente ci siamo? Non proprio, perché la presentazione ufficiale dell’impianto slitterà ancora, a questo punto al nuovo anno. Il vertice di lunedì con Marino e i tecnici del Comune sarà invece un momento di confronto sul progetto, nel quale Pallotta e i suoi uomini, insieme al project-manager Parnasi, recepiranno eventuali aggiustamenti da apportare al loro lavoro ormai quasi ultimato. A Tor di Valle non dovrà sorgere solo uno stadio, ma tutta una serie di opere attorno, peraltro in una zona che presenta problemi strutturali. Ormai un anno fa Alemanno indicò tre condizioni: l’attenzione da prestare all’ ansa del Tevere, la chiusura del limitrofo depuratore e il potenziamento della rete stradale e ferroviaria nella zona. Ora Pallotta, al primo incontro ufficiale con Marino, vuole le indicazioni della nuova giunta prima di presentare la versione definitiva del progetto e chiedere l’apertura dell’iter burocratico.
Il disegno dello stadio di per sé è pronto. Lo stadio dell’architetto Dan Meis si discosterà solo in alcuni particolari rispetto alle slide mostrate da Il Tempo . Ad esempio è stata modificata la copertura, oltre all’aggiornamento di alcuni dettagli. La Roma vorrebbe inaugurarlo nella stagione 2016/17, un obiettivo a questo punto complicatissimo visto il ritardo accumulato. Se intanto arrivasse la «benedetta» legge governativa si potrebbe sperare in tempi ragionevoli. È atteso molto prima l’ingresso dei cinesi nel club. La trattativa tra Unicredit e il gruppo Hna non si è interrotta. Ma prima c’è bisogno di una «resa dei conti» fra Pallotta e i dirigenti della banca. Insieme al presidente domani sbarca il suo braccio destro Pannes, che non ha più un ruolo ufficiale nella Roma ma continua a dettare le strategie nei settori più delicati. Vedi la scelta dei soci: fu lui a definire l’accordo preliminare con il fantomatico sceicco Al Qaddumi.
Nel weekend Pallotta, Pannes e il dg Baldissoni si siederanno a tavolo con il numero 3 della banca Fiorentino e l’avvocato Cappelli, vice-presidente del club e avvocato di Unicredit. Oltre a chiarire una volta per tutte la lite a colpi di comunicati scatenata dal presidente romanista dopo l’uscita del nome di Chen Feng sulla stampa, vanno definite le modalità d’ingresso del nuovo socio. La banca vorrebbe cedere buona parte delle sue quote (31% di Neep, controllante di As Roma) attraverso la costituzione di una Newco con i cinesi, mentre gli americani vorrebbero portare Chen Feng (che si muove con l’ok governativo di Pechino) dalla loro parte, indirizzando il suo investimento nella Roma per potenziarla. E non verso le casse della banca.