Un’altra impresa, generale Garcia

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AS ROMA NEWS (GASPORT, A. PUGLIESE) – «Ensemble pour l’histoire ». Già, perché la sfida di stasera è davvero di quelle che possono restare per sempre negli annali di storia, visto che nel calcio italiano una squadra non è mai riuscita all’inizio di un campionato a vincere dieci partite di fila. Può farlo la Roma di Rudi Garcia ed i tifosi giallorossi ieri glielo hanno augurato con un striscione all’Arco di Costantino, uno dei monumenti che rappresentato proprio la storia di Roma.

PROVERBI PER SEMPRE Del resto, però, Rudi Garcia un bel pezzo della sua storia romanista l’ha già scritta per lavoro, risultati e proverbi. «Abbiamo rimesso la chiesa al centro del villaggio», disse subito dopo la vittoria scacciaincubi contro la Lazio, alla 4a giornata, rubando la scena a personaggi come Boskov («Pallone entra quando Dio vuole» o «Rigore è quando arbitro fischia») e Trapattoni («Non dire gatto quando non ce l’hai nel sacco» fece per un po’ la storia mediatica). E chissà cosa dirà allora stasera, in caso arrivi una vittoria che metterebbe la Roma al centro della storia del calcio italiano.

TORNEO GIA’ FINITO – «Secondo me la Roma può chiudere il campionato molto rapidamente— dice Roberto Pruzzo, uno che un bel pezzo di storia giallorossa l’ha scritta eccome — Nella squadra di Garcia funziona tutto a meraviglia, senza alcun intoppo. Da qui ad un mese la Roma avrà dieci punti di vantaggio sulla seconda ed a quel punto il campionato sarà finito». Già, forse è una prospettiva ottimistica o forse no. Del resto, la storia si scrive anche così ed il calendario in questo momento dà una bella mano alla Roma, visto che dopo il Chievo e la trasferta di Torino, avrà la doppia casalinga con Sassuolo e Cagliari. Se la Roma riuscisse a portare a casa dieci punti, vorrebbe dire arrivare alla trasferta di Bergamo (primo dicembre) con il vento in poppa e — probabilmente — dai 7 ai 9 punti di vantaggio su Juventus eNapoli (considerando anche lo scontro diretto).

PUNTI PER IL TESORETTO Un altro che l’ha storia della Roma l’ha fatta e anche bene è Damiano Tommasi, che in giallorosso ha vinto lo scudetto del 2001 e giocato per una decina d’anni. «Un filotto così non se lo sarebbe aspettato nessuno, tanto meno da una squadra che non era stata costruita per vincere subito. Ora gira a tutto a favore, la Roma fa bene ad incamerare i frutti ora, perché poi arriveranno momenti peggiori e sappiamo come questa città non sia facile da vivere se le cose non vanno bene». Ed allora ecco perché i punti di stasera sono oro, anche perché come dice proprio Rudi Garcia, «è la partita più difficile da inizio stagione: tutti pensano che sia già vinta perché il Chievo è ultimo, ma se non saremo umili non la porteremo a casa».

TRICOLORE PER TRE – Appunto, per scrivere la storia stasera la Roma dovrà giocare come se davanti avesse la Juventus o il Napoli. «Lo stimolo della classifica e la possibilità del record assoluto daranno ai giallorossi gli stimoli giusti — dice Simone Perrotta, doppio ex —. Senza Francesco Totti la Roma gioca diversamente, con meno fraseggio basso e cercando di più il centro dell’area dagli esterni. Spero possa essere la partita di Borriello, se lo merita. Lo scudetto? La corsa è già ridotta a Roma, Juve e Napoli. L’Inter è lontana e dopo 20 gare lo sarà ancora di più». Quella di domani è la decima. Per ora, la Roma si accontenta di scrivere la storia al giro di boa

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